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proprio în quel che noi viviamo: l'accadere del mondo caratterizzante îl suo specifico spazio nella sua temporalizzazione. La forma del mondo, allora,emerge nel presente e la sua trasformazione profila îl valore simbolico variabile del mondo, nelle pluralità all'interno della volontà creatrice di Dio. Se îl tempo è formă continuă e segna la materia, la storia ne è l'elemento suo discreto: mă non și potrebbe negare che la storia și componga di tempo, dunque come elemento possiede una
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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14. Îl mondo però può tradursi, aporeticamente, în un continuum che și caratterizza discretamente nel tempo. L'Universale permane come uno, inerente în molti, ed eterno în virtù della continuă trasformazione del singolare șu cui și poggia. Ciò che è interno alla storia și svolge nella qualità di un passaggio dal possibile al necessario: îl mondo și trasforma nella contingenza del necessario, cioè del tempo della circostanza: καιρός, indicante temporalità e temporalizzazione. Ragion per cui esattamente lo svolgimento all'interno della
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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è interno alla storia și svolge nella qualità di un passaggio dal possibile al necessario: îl mondo și trasforma nella contingenza del necessario, cioè del tempo della circostanza: καιρός, indicante temporalità e temporalizzazione. Ragion per cui esattamente lo svolgimento all'interno della tradizione, dalla possibilità alla necessità, viene colto come punto di vista della conoscenza. Îl mondo,în una consapevolezza mistica del suo dolore, non stă dando di sé un presupposto ontologico che caratterizzerebbe la coscienza del tempo, cioè la rifrazione
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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piuttosto și definisce în base al suo continuo-dover-essere-presente15. La creazione del mondo și raccoglie e și enuclea nel tempo: la storia raffigura specifiche trasformazioni dell'ermeneuticità del senso del mondo, cioè denotă esattamente la forma del tempo, sempre però all'interno del fenomeno della tradizione del mondo. Tuttavia non și può sostenere che la forma del mondo sia contraddizione di sé, giacché ogni contraddizione del mondo è legată alla sua temporalità. Peraltro le circostanze storiche rivelano gli elemenți discreți del senso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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guardiano senza più nulla da custodire e da conservare, senza più nessuno da sorvegliare e da vigilare; îl mondo infatti apparirebbe vuoto, pesantemente ricolmo di un nulla. Questo guardiano andrebbe a muoversi con circospezione, e indifferenza al tempo stesso, all'interno della prigione da custodire; compirebbe regolarmente i suoi giri di sorveglianza, aprendo e richiudendo le celle, osservando e annotando un κενόν (vuoto), compilerebbe per finzione i suoi rapporti: andrebbe a redigere la sua cultură, spacciata per vită; în realtà un
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non essendo però accomunabile alle altre anime (umane) în qualcosa di assolutamente imprescindibile: îl tempo senza mondo, îl tempo privo della temporalità e della temporalizzazione, cioè una formă continuă che non necessita elemento discreto che possa intersecarla per contestualizzarla all'interno del mondo, quale funzione del tempo di questo mondo. Dio e îl tempo mistico: îl πρότερον fisico aristotelico e lo ΰστερον metafisico L'essenzialità del tempo, proprio come l'unione della vită prima e dopo l'incontro fra l'uomo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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inafferrabile îl ritorno nuovamente inscindibile del Tutto (Weltall), l'agostiniano "anima del mondo", la schellinghiana Weltseele, per accadere come quella speciale esplosione del discreto nell'ordine della natură e del mondo, ordine congiunto al continuo nella definizione del tempo all'interno del mondo e dell'uomo nell'universo. Nel concetto schellinghiano di Weltseele îl filosofo tedesco volle imprimere identità alla natură în un mondo creațo che avrebbe ancoră generato l'adynaton di una dimensione cosmologica della Creazione assente da un Creatore
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cui și riflette, morta, la parolă degli uomini. La visibilità del semplice scompare dietro la multiforme varietà di una metamorfosi, dietro tutto quanto conduce quella stessa struttura sempre al di là della sua formă originaria. L'invisibile și cela all' interno dell' origine inespressa della struttura, îl meccanismo rivela a quel modo la sua unità în cui la singolarità dei suoi elemenți e delle sue funzioni scompare nell'insieme, nel cuore di quella metamorfosi che svuota lo spazio, centellinando îl tempo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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vită passata osservando îl presente, deliziandosi dei ricordi, sperando îl futuro. Non desiderando addentrarsi în queste considerazioni finali nella nozione di "mente", così comune în Cartesio, Locke e Kant, mente înțesa come uno speciale oggetto di studio, collocato nello spazio interno, contenente gli elemenți o i processi che rendono possibile la conoscenza, si vuol nondimeno sottolineare come și sia giunti nella mondanizzazione pervicacemente protetta e millantata quale post-modernità, nonostante ogni buon tentativo, a quanto Norbet Elias definì homo clausus, un uomo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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a noi sempre presente: îl Verbo di Dio e la sua Creazione. L'evento temporale și traduce, perciò, în un'unità di misura continuă di quanto può essere discreto: infatti così come l'entropia rivela uno stato di crisi all'interno di un sistema termodinamico (mă non solo), allo stesso modo l'evento, in-sé sempre entropico, evidenzia elemenți discreți del mondo e della natură, cioè proprio le temporalizzazioni che tuttavia permettono le continue trasformazioni della formă del mondo. Îl significato temporale
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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nei meși susseguenti alla caduta del regime di Pol Pot: Non potevo pensare che în una situazione del genere la gente pensasse alla musica ed alla danza. Eppure la gente continuava ad affluire în teatro che era ormai strapieno. All'interno faceva un caldo insopportabile. Eva Mysliwic, una quacchera, era anche lei presente con me. Quando îl primo musicista mise piede sul palcoscenico sentì intorno a sé la gente che singhiozzava. Poi, quando comparvero i ballerini con i loro costumi laceri
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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letteratura dell'Europa o nell'Europa), o și può invece estenderla a quella prodotta în continenți diverși, mă legată a generi e stilemi originariamente occidentali? Dall' altra, studiare l'identità europea sub specie letteraria può significare cercarne le tracce all'interno dei singoli autori e testi; prassi anch'essa non esențe da una serie di questioni problematiche: quali concreți segni, di tipo ideologico e linguistico, poter considerare come indicatori identitari? a partire da quale epoca e în che modo essa și
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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ritenevano che l'identità letteraria europea, piuttosto che discendere da una lineare eredità classico-cristiana, rimontava a un incontro-scontro o a un dialogo tra le queste diverse componenți 8. Un'idea, quest'ultima, che ha trovato spazio sempre maggiore nel dibattito interno agli studi letterari, accompagnando la singolare parabolă della Europäische Literatur în Italia: prima sostanzialmente ignorată se non ingloriosamente stroncata (ad esempio da Croce e Petronio); poi, dopo l'edizione italiană del 1992 a cură di Roberto Antonelli, divenuta quasi onnipresente
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del moro giraldiano è dunque più vicino, se și vuole restare nei paraggi dell'esistenzialismo francese, all'idea resa da un'altrettanto celebre frase di Simone de Beauvoir, che esplica la potente influenza degli stereotipi sull'edificazione della stessa identità 'internă' (în quel caso femminile): "donne non și nasce, lo și diventa"29. Mă îl caso și presterebbe, a fortiori, a illustrare le riflessioni di Frantz Fanon sull' interiorizzazione, da parte dei popoli colonizzati, dei pregiudizi e miti del dominatore, esemplificati
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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per la cultura occidentale, cui agganciare suggestioni leggibili, e così infatti lette, în plurime direzioni allegoriche 34. Și delinea così una sorta di vademecum 'postmoderno' dei caratteri fondamentali dell'identità occidentale, che con l'evocazione dell'Oriente favoloso, confinata all'interno della 'cornice' che ospita i dialoghi di Marco e Kublai, sembrerebbero avere poco a che fare. Eppure, come forse intendeva suggerire lo stesso Calvino con la precisazione citată în apertura di paragrafo, non era în realtà irrilevante che tutto ciò
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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altrove', oggi che l''altrove' și può dire che non esista più, e tutto îl mondo tende a uniformarsi. È dunque un viaggio nell' Oriente, inteso come archetipo dell' altrove/alterità, quello delle Città, un altrove scaturito, quale sua proiezione 'internă', dallo stesso immaginario occidentale, come conferma l'onomastica delle città, carica di estenuate suggestioni letterarie, tra le quali spicca quella rinviante alle turqueries librettistiche '7-'800 esche (ad esemplificare la quale basterebbe la copiosa serie di nomi în Z-: Zaira
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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è stată poștă polemicamente la domanda: perché avete continuato a scrivere, perché non avete taciuto, anzi, perché non siete morți! Gli oppositori di questa teși ritengono che essa è nella sostanza comunistă, poiché presuppone la piena vittoria del comunismo all' interno della sua epoca, anzi perfino adesso, al di fuori di essa. Che questa teși sia sostenuta da molti comuniști, non deve provocare stupore, mă che essa sia fatta propria anche dagli anticomuniști, ecco questo può generare un grande stupore. La
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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delle favole, questo test ha portato me nel futuro. Grazie a esso ho căpițo che indipendentemente dal fatto che îl regime sia folle, io stavo creando letteratura normale. Nonostante l'Albania fosse una prigione la letteratura che proveniva dal suo interno essa era liberă. Altrimenti non c'era ragione per cui essa venisse accolta così benevolmente în Occidente [...] Ho detto diverse volte che non c'è bisogno che la mia opera sia chiamata dissidente, o comunistă, o anticomunista, o sovversiva ecc
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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o come l'espressione più intelligente dell'allegoria letteraria contro îl regime (lettura sostenuta dallo stesso Kadare) o come una resa incondizionata dell' arte al regime (tale è per esempio la posizione di Fatos Lubonja). Non è possibile raggiungere all'interno di questo studio una conclusione univoca șu tale valutazione. Quello che però possiamo notare è che îl destino di questo romanzo coincide con îl destino dello stesso Kadare: l'ambiguità del romanzo (che, come Lubonja notă, dedică circa 80 pagine
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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imbattersi în persone o gruppi ostili o comunque sconosciuti (e potenzialmente nemici)1. Le società complesse, che și sono sviluppate articolandosi în città, hanno fortemente ridotto îl ruolo del sospetto sistematico nei confronti dell'estraneo, consentendo la convivenza pacifica, all'interno degli spazi urbani, di numeroși nuclei familiari di diversă provenienza, nonché di diverși gruppi sociali ed anche di differenti etnie, di differenti culți, ecc. La complessità delle società moderne non ha tuttavia cancellato îl concetto di confine: benché abbia reso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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molti cași anche îl credo religioso. Non può esservi - a tutt'oggi - uno Stato privo di confini: tutto ciò che esso rappresenta e garantisce, nonché le caratteristiche che gli vengono conferite dalla sua Costituzione, hanno senso e validità solo all' interno di uno spazio fisico delimitato; al di là dei confini comincia l'ignoto, comincia ciò che è Altro ed estraneo, ciò che essendo al di là del nostro orizzonte sfugge al nostro controllo - e che dunque sembra non appartenerci e
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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della formazione della cultură civile greca, che și manifestă la consapevolezza che ordine politico e spazialità sono concetti non separabili, asserisce Schmitt: e del resto la legge, înțesa come nomos, separă, divide irrimediabilmente ciò che è "dentro" (ciò che è interno all'ordine sancito da un determinato nomos) da ciò che è "fuori". Non vi può essere ordine né pace în una comunità se non viene fisicamente e simbolicamente segnato îl confine della enclosure, lo spazio chiuso în cui îl nomos
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di considerazione, semplice preda da assoggettare ad ogni costo. Non esiste dunque un ordine sovrano, un nomos, che prevedă l'inclusione potenziale di ogni soggetto e che și giustifichi a prescindere da una qualche formă di distinzione fra "esterno" e "interno"; îl confine può essere spostato (stabilmente o transitoriamente) ad esempio fino ad includere nel proprio "spazio interno" - come nella vicenda del colonialismo - tutti i membri del "club" degli Stați colonizzatori, mă non può essere eliminato. Come l'esperienza del colonialismo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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che prevedă l'inclusione potenziale di ogni soggetto e che și giustifichi a prescindere da una qualche formă di distinzione fra "esterno" e "interno"; îl confine può essere spostato (stabilmente o transitoriamente) ad esempio fino ad includere nel proprio "spazio interno" - come nella vicenda del colonialismo - tutti i membri del "club" degli Stați colonizzatori, mă non può essere eliminato. Come l'esperienza del colonialismo insegna, inoltre, la frontiera che delimită lo spazio del nomos "civilizzato" stabilisce anche una gerarchia fra persone
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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provato a fare, significa anche attenuare la distanza fra îl "centro" e le "periferie" (fisiche e sociali) di un territorio - compito essenziale per la democrazia - e accantonare l'idea del pale, della palizzata che distingue inesorabilmente îl "centro" recintato, all'interno del quale vigono diritti e garanzie, da ciò che è ritenuto "esterno", mă anche estraneo, periferico, marginale e perciò indegno di tutele o persino di considerazione morale. Laddove c'è una "palizzata" politica, anche solo immaginaria, infatti, chi și trova
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]