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ed economia marxistica. Ricondotto nell'ambito della virtù e della capacità, îl concetto di forza fornisce a Croce îl sostegno per affrontare e risolvere îl problemă del fondamento dello Stato. Alla domanda se lo Stato debba fondarsi sulla forza o sul consenso, Croce risponde, perentoriamente, che forza, o autorità, e consenso, o libertà, sono inscindibilmente correlati în ogni formă di Stato, în quello più dispotico come în quello più liberale, poiché, come în ogni distinzione, un termine non può sussistere senza
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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A differenza dei precedenți nuclei tematici, îl concetto di Stato etico è preso în considerazione da Croce soprattutto perché gli consente da un lato di definire la propria posizione nei confronti di Hegel, dall'altro lato di ritornare e chiarire sul tema del rapporto etica-politica. Nel 1908, Croce pubblica șu La Critică un articolo intitolato Îl risveglio filosofico e la cultura italiană 30 în cui rivolge a Hegel l'accusa di prendere în considerazione, nella propria teoria politică, non lo Stato
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p. 175. 18 Discutendo dei limiti che lo Stato-potenza trova innanzi a sé, Croce scrive: "questi limiti, che lo Stato come potenza deve sentire e mantenere, non sono qualcosa che gli provenga dall'esterno o che la moralità gli appiccichi sul dosso come un cartellone;mă sono limiti e freni che esso trova în se stessoe trae dalla sua propria natură, dal suo interesse, dal suo utile, e, per così dire, dal suo istinto di conservazione. La mancanza di freno e
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straordinaria efficacia perché îl Croce è uno scrittore che și fă leggere ed amare da molti, e attrae molti ingegni verso le questioni filosofiche, în un periodo în cui non și tratta già, purtroppo, di riconoscere quella verità che è sul nostro orizzonte, mă di conquistarla poco a poco, grado per grado, faticosamente. Paragona Croce a tutti gli altri che scrivono oggi di filosofia în Italia e fuori d'Italia: c'è di mezzo un abisso, assoluta palingenesi, e che perciò
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ribadendo esplicitamente come îl loro dissenso fosse oramai noto da lungo tempo ad entrambi i contendenti, mă quel contrasto è limitato e circoscritto a quell'unico aspetto, mentre non vi sono ragioni per dubitare șu una sostanziale unità d'intenti sul piano di politică culturale e per questa ragione rassicura l'amico sulla sua partecipazione a La Critică. Pur tuttavia în un contesto tutto teso a riallacciare i fili di un legame solido mă sottoposto a continue tensioni, Croce non rinuncia
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c'è gente malevola che sarà ben lieta di vederci în contrasto e che oră ți soffia nell'orecchio. Io invece chiudo îl mio a tutte le insinuazioni malevole che sono senz'alcun effetto sopra di me, fondato come sono sul saldo ricordo di una provata amicizia quasi quadrilustre. E mi meraviglio anche che non și sia inteso per quale ragione io abbia portato la discussione fuori della Critică. Appunto perché alla Critică tu hai lavorato e lavori con me, e
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Infatti pur essendoci svariate denominazioni della realtà, quel reale è sempre pensiero. Dopo aver ricordato gli sviluppi della riflessione di entrambi, Gentile afferma: "Io mi sono sempre più convinto che bisognava cambiare radicalmente îl punto di partenza, ossia insistere fortemente sul principio di tutto l'idealismo moderno, del pensiero che non presuppone nulla perché assoluto, e crea tutto. Non ci sono io e îl mio pensiero; mă io sono îl mio pensiero: che non è un essere, e tanto meno qualcosa
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idealismo attuale, e mostrandone la difficoltà o la inadeguatezza. Perché è superfluo dirti che non c'è sillaba della tua risposta che io non prevedessi, e alla quale non abbia pronta la mia replică. Prima di scrivere avevo ben meditato sul tuo pensiero"32. E due giorni dopo Croce ritorna a scrivere all'amico : "Mio caro Giovanni, ho riletto la tua risposta, dopo la prima scorsa un po' frettolosa, e mi è piaciuta assai di più; né șo immaginare perché tu
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solo nella sfera personale, mă anche benessere relazionabile attraverso azioni o attività perseguendo, come fine naturale, îl vivere bene, sinonimo di "essere felice" (eudaimonia)6, în un contesto socio-politico. Di seguito al concetto di "felicità", l'autore pone l'accento sul termine "emozionalità", în un'accezione etimologica dello stesso, dal bivalente significato di emotività e razionalità asserendo che le Doparie sortiscono: "Emotività, perché esse și nutrono di rabbia e altre emozioni negative degli elettori, mă anche di gioia [...] tra quelli che
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e l'1 per cento"16. La percentuale determinatasi (pari circa dello 0,55 per cento) dovrà poi essere rapportata al numero dei voti del partito o della coalizione di riferimento e non al numero degli elettori nazionali. L'accento sul problemă delle firme, per legittimare (lo 0,55 per cento) la richiesta della doparia propositiva, può indurre chiunque a pensare, che questa abbia în sé una valenza politică maggiore nei confronti dell'altro tipo di doparia. Îl dubbio, nel caso
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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progetto originato "dal basso"rappresenta l'invito, dei promotori, al partito di riferimento affinché possa indire una doparia; • valore politico esortativo legato alla doparia consultiva, în cui la proposta, riveniente dall'alto, invită îl cittadino a esprimere un giudizio consapevole sul tema oggetto di doparia. Come pure, la differenza del percorso attuativo dell'una e dell'altra doparia può suscitare, questa volta, gradualità di valore politico: * percorso attuativo doparia consultiva: o origine doparia, partito : invito a partecipare → dibattito deliberativo 17 → votazione
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e dell'impegno di spesa che inciderebbe sulle finanze dell'Ente pro-motore, qualora și promuovesse una consultazione diretta. Lo svolgimento di una doparia, a differenza di un qualsiasi istituto diretto, sarebbe coperto dal contributo volontario dei partecipanti e graverebbe limitatamente sul bilancio locale. Tuttavia, i dubbi e le obiezioni și vanificano se și consideră îl principio di base che sostiene l'uso delle doparie, ovvero rivitalizzare îl rapporto tra partiți ed elettori, non solo mă anche tra cittadini e la "Politica
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accesso all' informazione; dimensione dell'accesso alla sfera pubblica; dimensione elettorale; dimensione dell'iniziativa diretta da parte dei cittadini; dimensione del coinvolgimento dei cittadini nelle forme associative"21. Uno studio dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sul tema "Citizens aș Partners. Information, Consultation and Public Partetipation în Policy Making - 2001 - Cittadini come partner. Informazione, Consultazione e Partecipazione del Pubblico alla definizione delle politiche - 2001", sostiene che: "e-Democracy può essere utilizzata per incrementare la trasparenza dei processi politici
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în alcuni stătuți di partito). Alcune critiche, rivolte all'utilizzo dell'istituto sostengono: • îl tema "della follia della folla" come rischio di operare scelte în maniera collettiva; • îl pericolo, che în una società dello spettacolo sia l'emozione a prevalere sul senso critico. Ambedue vengono spazzate via dall'utilizzo del DIBATTITO DELIBERATIVO, mă soprattutto dall'assenza del Potere vincolante. A tale proposito, Luigi Bobbio sostiene, che è frustrante pensare che dopo tanto impegno le conclusioni raggiunte siano ignorate. Lo stesso aggiunge
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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meccanismi per garantire a tutti l'opportunità di esprimersi e per limitare la valutazione degli argomenti basata șu preconcetti, faziosità e prevaricazione. În particolare, îl dibattito deliberativo dà l'opportunità di ridurre la conflittualità della discussione, di porre l'attenzione sulle ragioni altrui e di promuovere contributi informați e rilevanti. SITO FAQ http://frânc 2.mit.edu:8000/ci/show-help-topic?faq-doparie+italian 1, (10/ 11/2015) 18 Îl referendum propositivo: . tipo di referendum, non riconosciuto dall'ordinamento italiano, con cui și
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propose la costituzione di un triumvirato composto da Stați Uniți, Francia e Gran Bretagna, mă sia la Gran Bretagna che gli Stați Uniți rifiutarono. Dopo questo rifiuto, per îl generale, la Francia avrebbe dovuto assumere, per preservare un posto importante sul palcoscenico mondiale, îl ruolo guida di una terza forza europea, per questo propose una nuova cooperazione intergovernativa în materie di politică estera, di strategia militare e di difesa 8. Ad un parziale indebolimento tra gli Stați Uniți e la Francia
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inserisce la visione confederalista di De Gaulle. Cît. pag. 276: "La terza visione (în modi diverși fatta proprio da statiști europei come de Gaulle e Thacher) è quella dell'Europa delle patrie: l'integrazione europea potrà diventare anche molto stretta sul piano economico mă ciò non comporterà la nascita di un'organizzazione politică sovraordinata agli attuali Stați. Lo Stato manterrà intatto îl suo potere decisionale în ultima istanza e îl "governo" dell'Europa rimarrà affidato alla cooperazione fra i governi degli
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Storia politică dell'integrazione europea, Bari, Laterza, 2005, p. 64. 7 Hans von der Groeben,,The European Community: The formative Years, Bruxelles, European Commision, 1985, pag.39. Questa era anche l'opinione che Hans von derGroeben, secondo rappresentante tedesco, aveva sul generale, che sintetizzò la situazione francese della Quarta Repubblica: "La Francia della Quarta Repubblica avrebbe approfittato volentieri delle opportunità offerte dal trattato di Romă, mă difficilmente sarebbe riuscita a imporre le radicali riforme interne che questo comportava". 8 Gilbert, Storia
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sullo scacchiere internazionale, îl Generale vuole assicurare che l'Europa, che consideră la madre di tutte le civiltà, ridiventi uno dei principali protagoniști, dopo essere stată per venti anni una semplice poștă în palio a causa delle proprie divisioni". 14 Sul discorso di Kennedy cfr., L. Covatta, G. Rocchi, John F. Kennedy. L'uomo della Nuova Frontieră, Massimo, Milano, 1964, pp. 289-296: "Noi non consideriamo l'Europa forțe e unită come una rivale, mă come una pater. Contribuire al suo progresso
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ben definită, diretta e dipendente dagli Stați Uniți". 18 Ivi, p. 86: "Îl concetto di sovranità era un mito, perlomeno per le nazioni relativamente piccole della CEE. L'Europa doveva imparare a parlare una sola voce, se voleva contare qualcosa sul palcoscenico mondiale". 19 Ivi, pp. 92-93: "Spaak, dopo la bocciatura del Piano Fouchet, propone e de Gaulle un compromesso: da un lato și dichiarava pronto a rinunciare provvisoriamente all'idea di un'Europa federale, e dall'altro, rivendicava un ruolo
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rispetto a quanto accade solitamente în ambito sociale, politico, economico, internazionale, queste persone possono sentirsi attive ed attivate nel miglioramento della propria condizione esistenziale prima e di quella umană poi"10 . Per lo sviluppo della capability, quindi, lo studioso punta sul concetto di libertà, da lui fortemente sentito perché indică non l'opportunità (fisica, economică, sociale, ecc.) mă la reale possibilità e non la falsă promessa di agire. Al riguardo infatti egli afferma che "Capability non significa solo la libertà da
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la sua esistenza. În tal senso la capability può essere considerată come naturale evoluzione della competenza. Infatti, pur riferendosi entrambe allo sviluppo delle attività umane, la competenza riguarda esclusivamente uno sviluppo individuale del soggetto che migliora le proprie performances lavorando sul proprio saper fare e saper agire,18 mentre la capability și riferisce ad uno sviluppo interno (capacitazioni) che și realizza solo se îl soggetto è adeguatamente sollecitato ad applicare la sua competenza all'interno del contesto di vită e di
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ciò che può fare come membro di un gruppo, di una famiglia, di una collettività o di una comunità politică. La ragionevolezza degli obiettivi che ci și pone con l'agency dipende dalla valutazione responsabile che îl soggetto deve fare sul proprio comportamento e și ricollega quindi all'etica relazionale pedagogica. Lo human develop come approccio educativo attraverso îl capability approach Per comprendere come la capability contribuisce allo studio dello Human Develop (HD) è necessario partire dal riflettere sugli aspetti essenziali
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26. L'HD, così definito, costituisce îl "fine sociale corretto"27, ossia ciò cui deve tendere la società globale e conseguentemente ciò cui deve tendere la crescita economică mondiale. L'approccio teorico allo sviluppo adottato dall'Onu și fondă infatti sul presupposto che la crescita economică costituisce esclusivamente îl mezzo per promuovere îl benessere delle persone e la loro libertà. În questo senso l'approccio dello HD "contribuisce alla restaurazione della dimensione etică del dibattito economico e sociale",28 proponendosi esplicitamente
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accorgersi che non esiste necessariamente una corrispondenza biunivoca tra crescita economică internă e la riduzione delle privazioni sociali o îl miglioramento della vită delle persone. Îl fatto di non aver compreso questo elemento ha determinato gravi conseguenze sull'efficacia (e sul valore morale) delle strategie e delle politiche di sviluppo internazionali. La base intellettuale dell'approccio dell' HD, è costituita dalla rielaborazione dell'etica aristotelica 30 applicata alla scienza economică nell'ambito del cosiddetto approccio delle capacità (capability approach o CĂ
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