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persone"33. Ciò che distingue essenzialmente l'approccio di Sen e della Nussbaum dai paradigmi citați, quindi, è la scelta di un nuovo spazio valutativo, una nuova base informativa da considerare per la formulazione di giudizi di valore e valutazioni sul benessere effettivo delle persone e sulla qualità oggettiva della loro vită, nell'ambito di un determinato contesto socio culturale ed economico. Ciò che i due filosofi ritengono rilevante ai fini di tale valutazione, infatti, non è costituito dalle utilità così
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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diritti può anche dare una spința molto efficace al progresso economico"35. Concepire îl benessere e la qualità sociale della vită degli esseri umani în termini di libertà sostanziali, secondo îl paradigmă del CĂ, ha conseguenze di vastă portata sia sul modo di intendere lo stesso processo di sviluppo, che sul modo e șui mezzi per promuoverlo. În tale ottica infatti, îl fine dell'HD è "creare una situazione, un ambiente, în cui le persone, individualmente e collettivamente, siano în grado
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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economico"35. Concepire îl benessere e la qualità sociale della vită degli esseri umani în termini di libertà sostanziali, secondo îl paradigmă del CĂ, ha conseguenze di vastă portata sia sul modo di intendere lo stesso processo di sviluppo, che sul modo e șui mezzi per promuoverlo. În tale ottica infatti, îl fine dell'HD è "creare una situazione, un ambiente, în cui le persone, individualmente e collettivamente, siano în grado di sviluppare pienamente le proprie potenzialità e abbiano ragionevoli probabilità
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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formarla. Da questo punto di vista, risulta evidente come preoccuparsi esclusivamente di garantire un reddito adeguato alle persone non sia sufficiente per realizzare îl loro benessere. Partendo da queste considerazioni, la prospettiva teorica dell' HD adottata dall'Onu e basata sul CĂ, si fondă șu un nuovo concetto di equità sociale e di uguaglianza, un concetto correlato non tanto e non solo, alla distribuzione personale del reddito e della ricchezza, quanto alla distribuzione effettiva delle capacità fondamentali e delle opportunità. I
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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empowerment e partecipazione, uguaglianza di opportunità tra uomini e donne, assenza di discriminazione, equità nella distribuzione del reddito prodotto. Îl CĂ, nell'accezione adottata dall'Onu, rappresenta attualmente uno dei paradigmi teorici innovativi ai quali la riflessione intellettuale în corso sul concetto di Sviluppo e sulle problematiche ad esso connesse, attribuisce maggiore attenzione. Critiche al capability approach L'attribuzione ad A. Sen del premio nobel per l'economia nel 1998, riflette la notevole considerazione di cui gode îl suo paradigmă teorico
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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în cui le istituzioni e le norme sociali offrono sicurezza alle persone all'interno della società e garantiscono agli individui la possibilità di scegliere quali funzionamenti realizzare în armonia con la collettività. În quest'ottica, la prospettiva dell'HD, fondată sul concetto di capability, comportă e presuppone una visione integrată di tutti i diritti umani, non solo di quelli politici e civili. Essa fornisce una struttura nella quale ogni progresso dello sviluppo umano è commisurato alla attuazione dei vari diritti umani
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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delle capabilities, poiché queste, per le loro caratteristiche, sembrano accontentare entrambe le visioni dello sviluppo. Le capabilities, infatti, per lo studioso, sono fondamentali per la realizzazione personale ed umană di ogni soggetto e indirettamente consentono di migliorare le sue competenze sul lavoro e quindi la sua produttività economică. Per questo Sen afferma che se, sin dai primi anni di scolarizzazione, si utilizza una impronta educativa orientată allo sviluppo delle capabilities, si possono formare soggetti capaci di partecipare în modo attivo, utile
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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L'Europa, invece, nello stesso intervallo di tempo fă registrare una variazione minimă (7%). Asia, America Latină ed Oceania fanno registrare una crescita tra îl 60 ed îl 70%, mentre la variazione è di circa îl 40% în Nord America.3 Sul versante migratorio, invece, negli anni '80 l'Europa rappresentava circa un terzo del saldo migratorio per le aree continentali în attivo e, a partire dagli anni '90, arriva a rappresentare circa la metà del saldo netto. Dopo una flessione (anche
Polis () [Corola-journal/Science/84977_a_85762]
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cittadinanza (circa 7% popolazione europea) e di circa 51 milioni di immigrati, ossia residenti în un Paese diverso da quello di nascita (circa 10% della popolazione europea); l'Europa è diventata anche îl primo continente per incidenza della popolazione emigrata sul totale della stessa popolazione europea.6 Nel 2013, la grande maggioranza di stranieri residenti (UE e non UE) și distribuisce în cinque paesi, tre con una consolidată tradizione come destinazione dei flussi migratori - Germania (7,7 milioni); Regno Unito (4
Polis () [Corola-journal/Science/84977_a_85762]
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indigenza (nel peggiore). Mă è oltremodo evidente che non possono essere le sole a guidare questi incessanti flussi di persone e che la comunità internazionale ha l'obbligo di intervenire con misure e strategie onnicomprensive a livello globale. Îl dibattito sul multiculturalismo Nella Comunicazione della Commissione Europea del 13 maggio del 2015 riguardante l'Agenda europea sulla migrazione, finalmente, emerge la consapevolezza che îl fenomeno migratorio, che stă approdando sulle rive dell'Europa, ha un complessità tale da richiedere un nuovo
Polis () [Corola-journal/Science/84977_a_85762]
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un aspetto cardine della questione immigrati e cioè che queste persone avrebbero costruito, di lì a poco, famiglie e reti amicali tali da prospettare un loro status di cittadinanza nel paese ospitante, come effettivamente è accaduto dove le politiche incentrate sul multiculturalismo hanno funzionato. Quando și sono chiuse le frontiere, invece, si è alimentato îl "mercato" degli ingressi e soggiorni clandestini, che hanno contribuito alla diffusione di un'allarmante illegalità nei rapporti di lavoro, del tutto irregolari, basati sull'elusione dei
Polis () [Corola-journal/Science/84977_a_85762]
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essi, mă all'interno di un sistema generale di diritti e doveri di cittadinanza",20 sono state per lo più interpretate, nei paesi europei, în termini di riconoscimento sociale della presenza di diverși gruppi culturali, e quindi di politiche basate sul "pluralismo culturale", che rappresentava ben altro. Per Kymlicka 21 îl multiculturalismo, quale politică e forma d'inclusione sociale, è possibile sulla base di tre condizioni indispensabili: costruzione di un'opinione pubblica, che tende a venir meno se nei fatti i
Polis () [Corola-journal/Science/84977_a_85762]
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EstVest probleme vechi în haine noi Angelo CHIELLI Sabin DRĂGULIN 7 EST-VEST La questione del misticismo: l'accettazione d'una realtà sovrasensibile e di un raccoglimento interiore. Profili comparați tra buddhismo zen, shivaismo, sufismo e mistica cristiana Gianfranco LONGO 13 Sul confine. Letteratura europea tra identità e alterità Leonardo TERRUSI 45 Den Bajazzo ernst nehmen? Ursula OLLENDORF 59 Îl caso Kadare e la censura nei paesi comuniști Genți PUKA 79 Îl revival dei confini: una crisi di identità (o di crescita
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non esoterico e sacerdotale, mă umano e rivelato, essoterico, comune a tutti perché possibile conoscenza valida ed efficace per chiunque. Tale acquisizione però è verosimile unicamente quale frutto di un'esperienza, non solo sensibile, mă anche spirituale e di raccoglimento sul proprio dolore, affinché tutto ciò che și acquisisce come trascendente fortifichi la realtà sensibile e immanente. Nel kintsugi, anch'esso in-sé e per-sé esperienza, si afferma che quando qualcosa abbia subito una ferita,disvela una storia, ragion per cuidiventa più
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non appaiano le nostre ferite. A volte ci è stato passato un po' ovunque, anche în famiglia, îl concetto di vergognarsi delle proprie pecche o cadute: non dire niente a nessuno renderebbe costretti ad una difesache non significa affatto lavoro sul proprio sé, come invece îl mujahade nel sufismo descrive e che vuol significare andando a fondo del nostro dolore e della nostră consapevolezza con la vită. Oggi, peraltro, la gran parte di noi occidentali può permettersi di condurre un'esistenza
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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coloro che sfruttano inermi e religioni per accenderne un fuoco di lotta che în realtà sarebbe del tutto privo di fondamento ed assente: sia nell'Islam, come nel giudaismo o nel cristianesimo. Nell'atto del mujahade sufistă, peraltro, îl lavorio sul proprio sé sicompenetra nell'accettazione del dolore altrui nella morte 8; è proprio la fede che realizza la vită come un evento della grazia, perché se la fede muove îl ritorno a Dio, quotidianamente, di certo non și può neppure
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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istante, în cui Dio ha sofferto îl mistero della sua necessità di oltrepassare l'apparente inaccessibile angoscia, al fine di vincerla a dispetto del pericolo della debolezza di essersi potuto rivelare politicamente, come capo per îl dominio della storia e sul mondo. Piuttosto è nella salvezza del dolore che Gesù manifestă e dis-vela tutta la sua bellezza di essere Figlio di Dio, bellezza solo apparentemente e momentaneamente sconfitta dalla morte, bellezza però che risorge come amore di quella Vită che accade
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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dis-vela tutta la sua bellezza di essere Figlio di Dio, bellezza solo apparentemente e momentaneamente sconfitta dalla morte, bellezza però che risorge come amore di quella Vită che accade ancoră nel tempo, perché memoria del mondo 10. D'altronde, riflettendo sul mito di Er, narrato da Platone nel libro X de La Repubblica, non possiamo eludere la nostră attenzione da come ogni castigo possa essere temporaneo, tranne îl castigo riservato ai tiranni, ai politici, al despota Ardieo che Platone nel mito ci
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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proveniențe da epoche passate, fă pensare a cerți rituali d'iniziazione delle tribù arcaiche, o alternativamente a forme autopunitive ed esibizionistiche, mă anche, ad esempio, alla fierezza con la quale gli aborigeni australiani mostrano ai giovani iniziati l'orribile cicatrice sul proprio pene12. La svolta mistica nasce, nonostante strâmbi esibizionismi, sempre da un rapporto che și stima insufficiente tra l'uomo e îl creațo, tra l'uomo e la sua vită avvolta nel mistero della stessa creazione. Îl mondo și costruisce
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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spiritualità russa.Il singolare fondă perciò un contenuto universale e lo rivela come unità di sé nella trasformazione del mondo: questo è un evento che nella spiritualità sia islamică come anche ortodossa, di meditazione del mistero umano e di raccoglimento sul dolore umano, si profila qualeunità di misura di ciò che è interrotto dal dolore. Incarnandosi, Cristo rivela la desacralizzazione del mondo, benché ciò costituisca una prospettiva di sofferenza e di consapevolezza. Mă dopo la caduta dell'uomo, l'abisso tra
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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îl suo riconoscimento quale realtà incontrovertibile che esiste solo, e solo se, non-morta. L'accadimento più irrazionale nella vită, îl verificarsi del suo contrario, necessita esistenzialmente îl mistero di Dio, legittima ontologicamente proprio la vită dell'uomo, permette uno sguardo sul tempo, quasi che la morte fosse la "carta d'identità" della vită. Ecco perché îl mistero della salvezza în Cristo liberă definitivamente l'amore verso di Lui, amore costretto a lottare contro la prigione dell'esistenza per testimoniare la sua
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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osservazione, piuttosto riuscirà ad aprirla al tempo quale concetto trascendente îl tempo continuo-del-mondo (cioè îl χρόνος), poiché îl tempo è concetto, tuttavia contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo essendo-nel-mondo, caratterizzando altresì l'universo come sua formă imprescindibile e come suo elemento ineludibile (l'αἰών). Esattamente șu tale versante interpretativo, nel corso della trattazione della problematică tempo legată
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mondo (nell'accezione greca di κόσμος, cioè ordine), quel tempo che specifică circostanze ristrette della stessa formă continuă e della forza storica e fisica del mondo. Per tale ragione l'attenzione è stată soprattutto poi rivolta a una meditazione generale sul volto dell' eterno che și configura în Cristo: è infatti proprio tale accezione di tempo continuo che scandisce l'avvenire molteplice del mondo e îl divenire suo variabile, denotando lo sviluppo della formă, perenne nella continuità del fenomeno che ravvolge
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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una forțe alleanza con molti/per una settimana e, nello spazio di metà settimana,/farà cessare îl sacrificio e l'offerta;/sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione/e ciò sarà șino alla fine,/fino al termine segnato sul devastatore", Dn, 9, 27; mă anche ibid., 11, 31; 12, 11; poi Mt, 24, 15. 6 Gv, 19, 34. 7 Cfr. Corano, Sura XXIX, vv. 20-23. 8 Cfr. Corano, Sura LXXVII, vv. 45-50. 9 Ct, 8, 6-7. 10 Dice Javier
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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pensasse alla musica ed alla danza. Eppure la gente continuava ad affluire în teatro che era ormai strapieno. All'interno faceva un caldo insopportabile. Eva Mysliwic, una quacchera, era anche lei presente con me. Quando îl primo musicista mise piede sul palcoscenico sentì intorno a sé la gente che singhiozzava. Poi, quando comparvero i ballerini con i loro costumi laceri, confezionati în casa alla meno peggio, tutti scoppiarono în lacrime: vecchi, bambini, giovani, soldați. Și sarebbe potuti uscire dal teatro în
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]