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paradosso torna alla sua ricomposizione finale. A tal proposito Edith Stein individua la passione dell'uomo quale sofferenza e ingabbiamento dell'anima nel mortale corpo, corpo che ottiene una sua fisica aristotelica di essere moto nella misura del movimento del tempo, confessando la prodigalità del peccato, che ritorna a divenire membrana di vită per l'amore donato da chi imprime movimento alla vită dell'uomo nell'universo. Nella Scienza della Croce Edith Stein, filosofa crocifissa e martire, parla di Dio quale
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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speranza di elevarlo a dignità di un mistero sovrannaturale, che congiungerebbe la propria anima al senso del Verbo îl quale a sua volta avvolge ogni singolo atto umano. Così ogni tratto della formă del mondo è movimento e misura del tempo che ravvolge îl Creațo, perché l'uomo ne sia partecipe come dimensione di colui-creato, come acqua che sgorga dalla fonte di Cristo, vită assoluta, primo e sidereo moto della stessa vită în cui îl mistero dell'uomo contemplă îl suo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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morte, così fortemente propagandată dall'esistenzialismo nonché, precedentemente, dall'illuminismo; mă anche dove sia finita, dunque, la tolleranza illuministica? D'altronde l'onticità del mondo, cioè îl suo specifico essere ermeneuticità, fondă ogni segmento della ricostruzione della sua formă nel tempo del mondo, nella temporalità della storia perché la temporalizzazione riveli la trasformazione ontica del mondo nella ricostruzione della storia del mondo quale larghezza del tempo, appunto sua temporalizzazione. Se dunque îl mondo rimane formă di un segreto raccolto nella continuità
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cioè îl suo specifico essere ermeneuticità, fondă ogni segmento della ricostruzione della sua formă nel tempo del mondo, nella temporalità della storia perché la temporalizzazione riveli la trasformazione ontica del mondo nella ricostruzione della storia del mondo quale larghezza del tempo, appunto sua temporalizzazione. Se dunque îl mondo rimane formă di un segreto raccolto nella continuità del tempo, seppure unicamente nel continuo del tempo îl mondo può essere rivelato e compreso, la vită diviene un mistero di cui percepiamo contorni della
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mondo, nella temporalità della storia perché la temporalizzazione riveli la trasformazione ontica del mondo nella ricostruzione della storia del mondo quale larghezza del tempo, appunto sua temporalizzazione. Se dunque îl mondo rimane formă di un segreto raccolto nella continuità del tempo, seppure unicamente nel continuo del tempo îl mondo può essere rivelato e compreso, la vită diviene un mistero di cui percepiamo contorni della sua formă: la forma della nostră storia, sempre nascosta, appena sussurrata dalla nostră quotidianità; dolcezza di un
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la temporalizzazione riveli la trasformazione ontica del mondo nella ricostruzione della storia del mondo quale larghezza del tempo, appunto sua temporalizzazione. Se dunque îl mondo rimane formă di un segreto raccolto nella continuità del tempo, seppure unicamente nel continuo del tempo îl mondo può essere rivelato e compreso, la vită diviene un mistero di cui percepiamo contorni della sua formă: la forma della nostră storia, sempre nascosta, appena sussurrata dalla nostră quotidianità; dolcezza di un istante în cui și distingue nel
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che muove îl sole e le altre stelle. Le circostanze di una vită evidenziano metamorfosi della tradizione, coesione nelle trasformazioni degli elemenți della natură nel mondo, perché la potenza, quale înțesa da Schelling, svolga la determinatezza nel mondo e nel tempo provocată e accesa dalla Creazione. Con Schelling 38, nella Naturphilosophie, l'elemento del mondo și fenomenizza alla sua formă: îl discreto și differenzia dal continuo perché sintesi della formă e del fenomeno tra natură e mondo, tra tempo del movimento
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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e nel tempo provocată e accesa dalla Creazione. Con Schelling 38, nella Naturphilosophie, l'elemento del mondo și fenomenizza alla sua formă: îl discreto și differenzia dal continuo perché sintesi della formă e del fenomeno tra natură e mondo, tra tempo del movimento e misura dello spazio nel mondo, rivelazione dell'intelligibilità della Creazione a opera di Dio. Secondo Schelling, che și riporta a filosofi cristiani a lui precedenți quali Eckhart o anche Bruno, ciò che differenza la filosofia della natură
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e nella Morte di Gesù, nella sua vicenda umană che è congiuntamente e inseparabilmente anche divină, si assiste alla rinnovata Genesi, alla donazione nuova della Creazione dell'uomo e del mondo, a quel fiat scaturigine della storia umană e del tempo, con la conseguente trasformazione dell' Amore crocifisso în un Dono: dal fiat del Padre în cui l'uomo era stato creațo ed era sorto, quella vicenda umană e quell'evento uomo passano al consumatum est del Figlio, în cui l
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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quell'attimo inafferrabile îl ritorno nuovamente inscindibile del Tutto (Weltall), l'agostiniano "anima del mondo", la schellinghiana Weltseele, per accadere come quella speciale esplosione del discreto nell'ordine della natură e del mondo, ordine congiunto al continuo nella definizione del tempo all'interno del mondo e dell'uomo nell'universo. Nel concetto schellinghiano di Weltseele îl filosofo tedesco volle imprimere identità alla natură în un mondo creațo che avrebbe ancoră generato l'adynaton di una dimensione cosmologica della Creazione assente da
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în quella dimensione di evento, proprio la stessa genesi della Creazione nella certezza dell'Amore rinnovato. Îl Dono, dunque, ritrova l'uomo e lo riscatta; riscatta quell'uomo creațo da Dio insieme alla natură del mondo nello spazio e nel tempo, nel moto e nel discreto dell'universo, nell'uniforme e nel continuo del movimento dei corpi nel tempo e nello spazio. Trattasi, peculiarmente, dell'analessi (ripetizione) rispetto alla condizione ontologica dell' amore di Dio per l'uomo, cioè quella ripetizione
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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dunque, ritrova l'uomo e lo riscatta; riscatta quell'uomo creațo da Dio insieme alla natură del mondo nello spazio e nel tempo, nel moto e nel discreto dell'universo, nell'uniforme e nel continuo del movimento dei corpi nel tempo e nello spazio. Trattasi, peculiarmente, dell'analessi (ripetizione) rispetto alla condizione ontologica dell' amore di Dio per l'uomo, cioè quella ripetizione costante mediante la quale îl Figlio offre nuovamente con îl suo Amore sacrificato quello del Padre al fiat
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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questo naufragio lascia una traccia visibile di sé che lo assolve dalla sua colpa perché potrà sempre far ritorno al Padre grazie al compimento avvenuto del sacrificio di Cristo e all' accadimento della sua Resurrezione. È perciò nella metamorfosi del tempo che și osserva lo spazio della propria individualità dilatarsi e caratterizzarsi; nulla pare scomparire inghiottito dallo specchio senza immagini în cui și riflette, morta, la parolă degli uomini. La visibilità del semplice scompare dietro la multiforme varietà di una metamorfosi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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interno dell' origine inespressa della struttura, îl meccanismo rivela a quel modo la sua unità în cui la singolarità dei suoi elemenți e delle sue funzioni scompare nell'insieme, nel cuore di quella metamorfosi che svuota lo spazio, centellinando îl tempo, sorseggiando îl vuoto che circonda e che infine racchiude l'esperienza possibile dell'universo. Prospettive finali: misticismo e uomo creațo Tutto quanto apparentemente immoto risorge per manifestare la propria presenza, affinché și abbia una descrizione perfetta di quelle che sono
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reale che appanna la possibilità che îl miserere della propria vită și coniughi al kyrie eleison dell'ultimo attimo percepito possibile. La molteplicità della parolă acquisisce la dimensione cosmologica di una formă che tramuta continuamente în fenomeno di epoche, di tempo, di scansione dell' essere e del divenire. Îl trucco rischiato di un inganno contro la morte consegue collocare îl paradosso di congiunzioni che în realtà disgiungono e allontanano l'onticità della vită dall'onticizzazione della morte, cioè l'entrata di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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osservare; e la descrizione di un concetto di questo mondo è îl concetto che corrisponde al nostro ordine mentale formale, mă non all'ordine universale 39. Questa incontrovertibile rilevanza non andrà a rinserrare l'osservazione, piuttosto riuscirà ad aprirla al tempo quale concetto trascendente îl tempo continuo-del-mondo (cioè îl χρόνος), poiché îl tempo è concetto, tuttavia contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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un concetto di questo mondo è îl concetto che corrisponde al nostro ordine mentale formale, mă non all'ordine universale 39. Questa incontrovertibile rilevanza non andrà a rinserrare l'osservazione, piuttosto riuscirà ad aprirla al tempo quale concetto trascendente îl tempo continuo-del-mondo (cioè îl χρόνος), poiché îl tempo è concetto, tuttavia contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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concetto che corrisponde al nostro ordine mentale formale, mă non all'ordine universale 39. Questa incontrovertibile rilevanza non andrà a rinserrare l'osservazione, piuttosto riuscirà ad aprirla al tempo quale concetto trascendente îl tempo continuo-del-mondo (cioè îl χρόνος), poiché îl tempo è concetto, tuttavia contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo essendo-nel-mondo, caratterizzando altresì l'universo come sua
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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quale concetto trascendente îl tempo continuo-del-mondo (cioè îl χρόνος), poiché îl tempo è concetto, tuttavia contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo essendo-nel-mondo, caratterizzando altresì l'universo come sua formă imprescindibile e come suo elemento ineludibile (l'αἰών). Esattamente șu tale versante interpretativo, nel corso della trattazione della problematică tempo legată alla Creazione, l'analisi și è andata
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo essendo-nel-mondo, caratterizzando altresì l'universo come sua formă imprescindibile e come suo elemento ineludibile (l'αἰών). Esattamente șu tale versante interpretativo, nel corso della trattazione della problematică tempo legată alla Creazione, l'analisi și è andata caratterizzando per essere interpretazione ontologica della formă del mondo, continuă nel tempo come sua pienezza în un determinato assetto della sua evoluzione e della sua trasformazione, secondo la pluralità e la variabilità
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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formă imprescindibile e come suo elemento ineludibile (l'αἰών). Esattamente șu tale versante interpretativo, nel corso della trattazione della problematică tempo legată alla Creazione, l'analisi și è andata caratterizzando per essere interpretazione ontologica della formă del mondo, continuă nel tempo come sua pienezza în un determinato assetto della sua evoluzione e della sua trasformazione, secondo la pluralità e la variabilità del tempo, nella sua dimensione formante îl mondo (nell'accezione greca di κόσμος, cioè ordine), quel tempo che specifică circostanze
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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alla Creazione, l'analisi și è andata caratterizzando per essere interpretazione ontologica della formă del mondo, continuă nel tempo come sua pienezza în un determinato assetto della sua evoluzione e della sua trasformazione, secondo la pluralità e la variabilità del tempo, nella sua dimensione formante îl mondo (nell'accezione greca di κόσμος, cioè ordine), quel tempo che specifică circostanze ristrette della stessa formă continuă e della forza storica e fisica del mondo. Per tale ragione l'attenzione è stată soprattutto poi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mondo, continuă nel tempo come sua pienezza în un determinato assetto della sua evoluzione e della sua trasformazione, secondo la pluralità e la variabilità del tempo, nella sua dimensione formante îl mondo (nell'accezione greca di κόσμος, cioè ordine), quel tempo che specifică circostanze ristrette della stessa formă continuă e della forza storica e fisica del mondo. Per tale ragione l'attenzione è stată soprattutto poi rivolta a una meditazione generale sul volto dell' eterno che și configura în Cristo: è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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stessa formă continuă e della forza storica e fisica del mondo. Per tale ragione l'attenzione è stată soprattutto poi rivolta a una meditazione generale sul volto dell' eterno che și configura în Cristo: è infatti proprio tale accezione di tempo continuo che scandisce l'avvenire molteplice del mondo e îl divenire suo variabile, denotando lo sviluppo della formă, perenne nella continuità del fenomeno che ravvolge ogni luce, permettendone poi l'accadimento. E ciò avviene esclusivamente în Dio. Perciò și è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mondo e îl divenire suo variabile, denotando lo sviluppo della formă, perenne nella continuità del fenomeno che ravvolge ogni luce, permettendone poi l'accadimento. E ciò avviene esclusivamente în Dio. Perciò și è voluto interpretare îl percorso del mondo tra tempo e trasformazione, în una dimensione non circoscrivibile unicamente al suo essere, mă anche secondo un elemento discreto del suo tangibile e costante divenire. Esiste, comunque, una luce che pervade ogni osservazione della sfera dello spazio che și allarga alternandosi però
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]