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politice, artistice. În 1947 Pasolini s-a înscris în Partidul Comunist Italian, nu fără să fi defășurat o activitate de militant, parțial reflectată în versurile funebre și baroce din "L'usignolo della chiesa cattolica" (1958) sau în romanul "Sognando una cosa" (1962), o idilică evocare a luptelor țăranilor friulani (mama autorului având această obârșie). Tot din acești ani sunt povestirile autobiografice "Acte impure" și "Amado mio", editate postum (1982). În 1949, acuzat de corupere de minori, Pasolini este dat afară din
Europa în cincizeci de romane by Geo Vasile [Corola-publishinghouse/Science/1435_a_2677]
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terrori io vigilava, / sospirando îl mattin. (vv. 50-55) În queste sale antiche, / al chiaror delle nevi, intorno a queste / ampie finestre sibilando al vento, / rimbombaro i sollazzi e le festose / mie voci al tempo che l'acerbo, indegno / mistero delle cose a noi și mostră / pien di dolcezza; (vv. 67-73) Canto notturno di un pastore errante dell'Asia: Vecchierel bianco, infermo, / mezzo vestito e scalzo, / con gravissimo fascio în șu le spalle, / per montagna e per valle, / per sassi acuți, ed
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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anzi l'alba dești. I morți: Gazzelle alle fonti bevevano, / vento a frugare ginepri / e râmi ad alzare le stelle? Mai ți vinse notte così chiara: Era Iddio allora timore di chiusa stanza / dove un morto posa, / centro d'ogni cosa, / del sereno e del vento del mare e della nube. Vicolo: una rete di sole che și smaglia / șui tuoi muri ch'erano a seră / un dondolìo di lampade / dalle botteghe tarde / piene di vento e di tristezza. Avidamente allargo
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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poi che perir gl'inganni e îl sogno / della mia fanciullezza. Ogni più lieto / giorno di nostră età primo s'invola. / Sottentra îl morbo, e la vecchiezza, e l'ombra / della gelida morte. (vv. 58-68) Îl Sogno: Ahi ahi, che cosa è questa / che morte s'addimanda? Oggi per prova / intenderlo potessi, e îl capo inerme / agli atroci del fâțo odii sottrarre. Or se di pianto îl ciglio, / soggiunsi, e di pallor velato îl viso / per la tua dipartita, e se
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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disse, Elvira, Elvira mia! (vv. 77-81) Deh quanto, Elvira, / quanto debbo alla morte! Ascoso innanzi / non ți fu l'amor mio per alcun tempo; / non a te, non altrui; che non și cela / vero amore alla terra. (vv. 85-89) Due cose belle ha îl mondo: / amore e morte. All'una îl ciel mi guida / în sul fior dell'età; nell'altro, assai / fortunato mi tengo. Ah, se una volta, / solo una volta îl lungo amor quieto / e pago avessi tu, foră
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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gli anni, abbandonato, occulto, / senz'amor, senza vită; (vv. 25-39) La quiete dopo la tempesta: Sì dolce, sì gradita / quand'è, com'or, la vită? / quando con tanto amore / l'uomo a' suoi studi intende? / o torna all'opre? o cosa nova imprende? / quando de' mâli suoi men și ricorda? / Piacer figlio d'affanno; / gioia vâna, ch'è frutto / del passato timore, onde și scosse / e paventò la morte / chi la vită abborria; (vv. 26-36) Amore e morte: Fratelli, a un
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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ricorda? / Piacer figlio d'affanno; / gioia vâna, ch'è frutto / del passato timore, onde și scosse / e paventò la morte / chi la vită abborria; (vv. 26-36) Amore e morte: Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte / ingenerò la sorte. / Cose quaggiù sì belle / altre îl mondo non ha, non han le stelle. / Nasce dall'uno îl bene, / nasce îl piacer maggiore / che per lo măr dell'essere și trova; / l'altra ogni gran dolore, / ogni gran male annulla. / Bellissima fanciulla
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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immagini / la stâncă fantasia; (vv. 25-30) Le Ricordanze: În queste sale antiche, / al chiaror delle nevi, intorno a queste / ampie finestre sibilando îl vento, / rimbombaro i sollazzi e le festose / mie voci al tempo che l'acerbo, indegno / mistero delle cose a noi și mostră / pien di dolcezza; (vv. 67-73) Ahi, mă qualvolta / a voi ripenso, o mie speranze antiche, / ed a quel caro immaginar mio primo; (vv. 87-89) Ahi Nerina! În cor mi regna / l'antico amor. Se a feste
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senso del reale, e ci porta, ancoră più decisamente, a quei poeți veristici la cui vocazione tematico-stilistica è sensibilmente condizionata da una creatività tutta risonanze auditive e musicali. I riecheggiamenti leopardiani sono i primi a rivelare questa particolare attenzione alle cose concrete, collocate nell'alone fantastico dell'evocazione: vedi quel gettarmi a terra (Mai ți vinse notte così chiara), che richiama, con un ricalco sensibilissimo, e qui per terra mi getto della Seră del dì di festa; oppure îl telaio batteva
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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tradizione del Decadentismo malato, sibbene quella ben più sana e producente, di origine anche romantică, che, come é stato recentemente notato per îl Pascoli, raccoglie e accorda lungo tutto l'Ottocento șino ai primi anni del Novecento (...) l'attenzione alle cose concrete e precise e insieme la capacità di evocarle musicalmente, Pietro Mazzamuto, op. cît., p. 44. 8 Rosario Castelli, "Quasimodo e îl sentimento della solitudine", Nell'antico linguaggio altri segni, Salvatore Quasimodo poeta e critico, îngrijit de Giorgio Baroni, XXI
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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Riccardo Bacchelli, Leopardi e Manzoni, commenti letterari, Mondadori, Milano, 1960. 102 Segio Solmi, op. cît., p. 135. 103 Renzo Negri, op. cît., pp. 109, 112. 104 Segio Solmi, op. cît., p. 130. 105 Nella poesia di Leopardi c'è qualche cosa di fondamentale che io chiamerei îl colore della terra e che conduce, più che ad agevoli definizioni retoriche, a fantasticare di lontananze originarie. La conoscenza di lui ci è ostacolata dal fatto che non possiamo collocarlo, se non parzialmente, în
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a nome mio. Ți accoglierà a braccia aperte. Astfel va fi primit Quasimodo la 'Circoli'. La rândul său, Angelo Barile îi răspundea lui Quasimodo în 27 martie 1931: Mi faccio una gioia di conoscerLa e di discorrere con Lei della cosa che sopra tutto ci interessa e ci occupa. Ella să già quanta ripercussione abbiano în me alcune delle Sue musiche în Eugenio Montale, Lettere a Quasimodo, introducere de Sebastiano Grasso, Bompiani, Milano, 1981. Cfr. 'Campo di Marte' Trent'anni dopo
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l'aria che spira per me non è buona; così vuole Ungaretti che ci ha trasportati tutti nella sua orbită. Pugliatti-Quasimodo, op. cît., p. 47. 139 Ungaretti è arrabbiatissimo con Oboè sommerso che ritiene la traduzione di Îl porto sepolto. Cose da pazzi! Idem, p. 48. 140 Le tue poesie dell'Italia ('Italia letteraria', ÎI, 28 decembrie 1930: Autunno, Alla notte, Riposo dell'erba) avevano qualcosa di ungarettiano, che è stato assai notato. Senza che una sola parolă sapesse di imitazione
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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poesie dell'Italia ('Italia letteraria', ÎI, 28 decembrie 1930: Autunno, Alla notte, Riposo dell'erba) avevano qualcosa di ungarettiano, che è stato assai notato. Senza che una sola parolă sapesse di imitazione, c'era qualcosa che richiamava alla memoria le cose migliori del Porto sepolto; una affinità profonda di "posizione". (...) I rimedi? Nessuno: scrivi come senti, mă non pubblicare în riviste che le cose tue più autonome. În un libro può darsi che certe impressioni svaniscano; în Acque e terre solo
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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notato. Senza che una sola parolă sapesse di imitazione, c'era qualcosa che richiamava alla memoria le cose migliori del Porto sepolto; una affinità profonda di "posizione". (...) I rimedi? Nessuno: scrivi come senti, mă non pubblicare în riviste che le cose tue più autonome. În un libro può darsi che certe impressioni svaniscano; în Acque e terre solo due o tre cenni fugaci m'hanno fatto pensare a Ungaretti, tanto che io non ho voluto rilevare îl fatto, Eugenio Montale, op.
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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Achille Loria și Nietzsche. 209 Io potrò sempre supporre che un cattivo genio (...) abbia adoperato tutta la sua capacità a ingannarmi; e penserò che îl cielo, la terra, l'aria, i colori, le figure, i suoni e tutte le altre cose esteriori non siano che illusioni e fantasmagorie di cui egli și è servito per tendere reti alla mia credulità, René Descartes apud Salvatore Quasimodo, 1967, op. cît., p. 103. 210 Quasimodo-La Pira, op. cît., p. 173. Citatul este preluat dintr-
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Despre starea de spirit a lui Quasimodo în perioada 1931-1933 scrie Angelo Barile în 30 iulie 1933: Ricordo sempre un nostro colloquio notturno, due anni fă, mentre io ți accompagnavo alla stazione per le vie di Albisola. Mi dicevi delle cose dolenți, alle quali ho sempre poi ripensato quando trovavo sulla tua pagina i segni della tua musica, solitaria e penosa. Anche îl tuo ultimo grido ("Sono un uomo solo") mi riporta l'animo a quella conversazione lontana. Șo delle vicende
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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Îl testamento letterario di Giacomo Leopardi. 263 Le parole più vaghe, ed esprimenti idee più incerte o un maggior numero d'idee, (Zibaldone, 1226). 264 Queste idee sono spessissimo legate alla parolă sono, dico, legate alla parolă più che alla cosa (Zibaldone, 1701-1702). Cfr. Zibaldone, 1825. 265 Statisticile au apărut în Giuseppe Savoca (CQ), op. cît. 266 Mario Stefanile, Quasimodo, Edam, Padova,1943. 267 Versurile îi aparțin lui Étienne Mallarmé: "Un coup de dés jamais n'abolira le hasard", Oeuvres complètes
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a veder (Amore e morte); dolce / sfociare del sangue (Curva minore); oscuro / granel di sabbia (La ginestra o îl fiore del deserto); oscura / pietra (Thanatos Athanatos); oscuro / îl mio stato mortal (Le Ricordanze); scrivevo verși della più oscura / materia delle cose (Alla Liguria); terribile mă caro / dono del ciel (Îl pensiero dominante); è già dal caro / sangue de' suoi (Palinodia al marchese Gino Capponi); Îl caro tempo giovanil, più caro / che la fama e l'allor (Le Ricordanze); Non a me
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Apòllion). 277 Umberto Eco, Limitele interpretării, traducere de Ștefania Mincu, Pontica, Constantă, 1996, p. 167. 278 Viene îl vento recando îl suon dell'ora / dalla torre del borgo. Era conforto / questo suon, mi rimembra, alle mie notti (...) Qui non è cosa / ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro / non torni, e un dolce rimembrar non sorga (Le ricordanze). 279 A notte, șui sedili / stavo supino în cerca della quiete, / e gli occhi con rette e volute di spirali / univano
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Fables of identity, Studies on Poetic Mithology, Harcourt, Brace & World, New York,1963. 287 Matrice secca d'amore e di nați (Dormono selve). 288 Dalla tua matrice / io salgo immemore / e piango. // Camminano angeli, muți / con me; non hanno respiro le cose; / în pietra mutată ogni voce, / silenzio di cieli sepolti. // Îl primo tuo uomo / non să, mă dolora (Notte). 289 Ognuno stă solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è subito seră (Ed è subito seră
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della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è subito seră (Ed è subito seră) din volumul Acque e terre. 290 Nasce l'uomo a fatica, / Ed è rischio di morte îl nascimento. / Prova pena e tormento / Per prima cosa (Canto di un pastore errante dell'Asia); Che fai tu, luna, în ciel? dimmi, che fai, / Silenziosa luna? Sorgi la seră, e vai, / Contemplando i deșerți; indi ți posi. / Ancor non șei tu paga / Di riandare i sempiterni calli? (Canto
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aria, né sussurro d'api e di farfalle scorresse per la campagna; non voce, non moto alcuno, se non delle acque, del vento e delle tempeste, sorgesse în alcuna bandă. (...) del mondo intero, e delle infinite vicende e calamitŕ delle cose create non rimarrà pure un vestigio; mă un silenzio nudo, e una quiete altissima, "Canto del gallo silvestre", Operette Morali del Conte Giacomo Leopardi, Stella e figli ed., Milano, 1927, p. 229. 302 Tal foști: or qui sotterra / Polve e
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p. 52. 323 Viene îl vento recando îl suon dell'ora / Dalla torre del borgo. Era conforto / Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, / Quando fanciullo, nella buia stanza, / Per assidui terrori io vigilava, / Sospirando îl mattin. Qui non è cosa / Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro / Non torni, e un dolce rimembrar non sorga. (Le Ricordanze). 324 Mi richiama talvolta la tua voce / e non șo che cieli ed acque / mi și svegliano dentro (...) una croce di
Leopardi în secolul XX : cazul Quasimodo by Aurora Firţa [Corola-publishinghouse/Science/1445_a_2687]
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conforto / questo suon, mi rimembra, alle mie notti (...) În queste sale antiche, / al chiaror delle nevi, intorno a queste / ampie finestre sibilando al vento, / rimbombaro i sollazzi e le festose mie voci / al tempo che l'acerbo indegno mistero delle cose a noi și mostră / pien di dolcezza (Le Ricordanze). 345 Vecchierel bianco, infermo, / mezzo vestito e scalzo, / con gravissimo fascio în șu le spalle, / per montagna e per valle, / per sassi acuți, ed altă rena, e fratte / al vento e
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