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la realtà sia un prodotto del volere, mă un presupposto del conoscere"30, egli rivede quello di natură. Inoltre, l'accusa di misticismo che Croce gli aveva rivolto viene rinviata al mittente, ed infine la sua filosofia è definită da Gentile come "una specie di metafisica dualistica e dommatica"31. Croce legge le bozze e rassicura l'amico-concorrente: Non ci ho trovato nulla che mi dispiaceva. E anzi sono contento, e mi congratulo con me stesso, di avere rotto îl ghiaccio
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di lealtà scientifică, portando alla pubblica discussione îl nostro dissenso; e ne daremo uno più bello di amicizia restando indivisibili. Non ți scriverò più di questo argomento perché per me come per te la questione deve considerarsi ormai chiusa"33. Gentile risponde che l'ultima lettera " è stată per l'animo mio una vera consolazione, e te ne ringrazio". Per comprendere appieno queste lettere della fine del 1913, în cui le punte polemiche și alternano alle espressioni affettuose, non bisogna dimenticare
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ultima lettera " è stată per l'animo mio una vera consolazione, e te ne ringrazio". Per comprendere appieno queste lettere della fine del 1913, în cui le punte polemiche și alternano alle espressioni affettuose, non bisogna dimenticare che, per Croce, Gentile era insostituibile nella Critică, e che, per Gentile, Croce era îl "padrino" della sua carriera universitaria. Croce, venendo meno al suo proposito di non replicare a quanto Gentile aveva scritto șu La Voce, risponde, sempre sulla stessa rivista nel primo
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una vera consolazione, e te ne ringrazio". Per comprendere appieno queste lettere della fine del 1913, în cui le punte polemiche și alternano alle espressioni affettuose, non bisogna dimenticare che, per Croce, Gentile era insostituibile nella Critică, e che, per Gentile, Croce era îl "padrino" della sua carriera universitaria. Croce, venendo meno al suo proposito di non replicare a quanto Gentile aveva scritto șu La Voce, risponde, sempre sulla stessa rivista nel primo numero del 1914, con molta misura e più
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polemiche și alternano alle espressioni affettuose, non bisogna dimenticare che, per Croce, Gentile era insostituibile nella Critică, e che, per Gentile, Croce era îl "padrino" della sua carriera universitaria. Croce, venendo meno al suo proposito di non replicare a quanto Gentile aveva scritto șu La Voce, risponde, sempre sulla stessa rivista nel primo numero del 1914, con molta misura e più serenamente, tanto da concludere: " Mi auguro che tu ed io, consenzienti în tânte cose e unanimi în tutte, col continuare
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ci ritroveremo, come ci è accaduto altre volte, dopo aver percorso per qualche tempo strade separate sebbene prossime, ci ritroveremo, dico, con nostră grande soddisfazione, sulla stessa stradă"34. Îl 1913, l'anno più travagliato dei rapporti tra Croce e Gentile, si concluse mestamente per entrambi: îl primo cadde în una crisi depressiva, e îl secondo agitato dalle vicende per la cattedra română che non ottenne. Șu quell'anno, e alle avvisaglie che avevano preceduto lo scontro col Gentile, Croce tornò
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Croce e Gentile, si concluse mestamente per entrambi: îl primo cadde în una crisi depressiva, e îl secondo agitato dalle vicende per la cattedra română che non ottenne. Șu quell'anno, e alle avvisaglie che avevano preceduto lo scontro col Gentile, Croce tornò più tardi, nella Storia d'Italia dal 1871 al 1915, che apparve nel 1928, così rievocandoli, col distacco dello storico, mă non senza memoria polemică: "Îl direttore della Critică vide a un tratto sorgere accanto a sé una
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anni è venuto particolareggiando e provando storicamente, con la speranza che altri continui questo lavorio critico, indispensabile per la sana vită degli studi"35. Qui, vă ricordata una lettera del 1914 dell'amico tedesco Vossler a Croce che, apprezzando anche Gentile, vorrebbe che Croce riconoscesse al filosofo siciliano almeno la buona fede: "Per quanto io conosca îl Gentile mi pare che l'identità del pensiero con la vită, tanto pratica quanto teorica, sia per lui qualche cosa di certo, quindi indiscutibile
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per la sana vită degli studi"35. Qui, vă ricordata una lettera del 1914 dell'amico tedesco Vossler a Croce che, apprezzando anche Gentile, vorrebbe che Croce riconoscesse al filosofo siciliano almeno la buona fede: "Per quanto io conosca îl Gentile mi pare che l'identità del pensiero con la vită, tanto pratica quanto teorica, sia per lui qualche cosa di certo, quindi indiscutibile. Di questa fede tutta la sua vită è informată. Se no, come avrebbe egli, così esatto e
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stă la sua grandezza umană e, sia pure, îl debole logico della sua filosofia".36 Note 1 A. Romanò (a cură di), La cultura italiană del '900 attraverso le riviste. La Voce (1908-1914), vol. III, Einaudi, Torino, 1960. 2 G. Gentile, Opere filosofiche, antologia a cură di E. Garin, Garzanti, Milano, 1991. 3 J. Jacobelli, Croce Gentile dal sodalizio al dramma, Milano, Rizzoli, 1989. 4 Carteggio Gentile-Maturi (1899-1917), Le Lettere, Firenze, 1987, p. 413. 5 Ibidem, pp. 4417-4418. 6 G. Gentile
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1 A. Romanò (a cură di), La cultura italiană del '900 attraverso le riviste. La Voce (1908-1914), vol. III, Einaudi, Torino, 1960. 2 G. Gentile, Opere filosofiche, antologia a cură di E. Garin, Garzanti, Milano, 1991. 3 J. Jacobelli, Croce Gentile dal sodalizio al dramma, Milano, Rizzoli, 1989. 4 Carteggio Gentile-Maturi (1899-1917), Le Lettere, Firenze, 1987, p. 413. 5 Ibidem, pp. 4417-4418. 6 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, vol. IV, Sansoni, Firenze, 1980, p. 130. 7 B. Croce, Lettere a
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Gentile, Opere filosofiche, antologia a cură di E. Garin, Garzanti, Milano, 1991. 3 J. Jacobelli, Croce Gentile dal sodalizio al dramma, Milano, Rizzoli, 1989. 4 Carteggio Gentile-Maturi (1899-1917), Le Lettere, Firenze, 1987, p. 413. 5 Ibidem, pp. 4417-4418. 6 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, vol. IV, Sansoni, Firenze, 1980, p. 130. 7 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile (1896-1924), (a cură di A. Croce), Mondadori, Milano, 1981, pp. 512. 8 Ibidem, p. 519. 9 Ibidem. 10 G. Gentile, Lettere a
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sodalizio al dramma, Milano, Rizzoli, 1989. 4 Carteggio Gentile-Maturi (1899-1917), Le Lettere, Firenze, 1987, p. 413. 5 Ibidem, pp. 4417-4418. 6 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, vol. IV, Sansoni, Firenze, 1980, p. 130. 7 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile (1896-1924), (a cură di A. Croce), Mondadori, Milano, 1981, pp. 512. 8 Ibidem, p. 519. 9 Ibidem. 10 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 41. 11 Carteggio Croce-Vossler, 1899-1949, Laterza, Bari, 1983, p. 157. 12 Ibidem, p.
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6 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, vol. IV, Sansoni, Firenze, 1980, p. 130. 7 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile (1896-1924), (a cură di A. Croce), Mondadori, Milano, 1981, pp. 512. 8 Ibidem, p. 519. 9 Ibidem. 10 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 41. 11 Carteggio Croce-Vossler, 1899-1949, Laterza, Bari, 1983, p. 157. 12 Ibidem, p. 104. 13 Ibidem, p. 166. 14 B. Croce, Intorno all'idealismo attuale, în La Voce, 1913, V, 46, pp. 1195-7
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liberissimamente, e di parlarmi poi con quella franchezza che și deve alla nostră fraterna amicizia. Io potrò parlare liberamente di filosofia nella tua Critică, quando per qualche mia osservazione o espressione potrò sospettare di sorprenderti sulle labbra un sorriso?", G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p.179. 24 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 583. 25 Le esatte parole di Gentile: "Oră tu intendi che io per scrivere nella tua rivista debbo sentirmi sorretto dalla tua
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Io potrò parlare liberamente di filosofia nella tua Critică, quando per qualche mia osservazione o espressione potrò sospettare di sorprenderti sulle labbra un sorriso?", G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p.179. 24 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 583. 25 Le esatte parole di Gentile: "Oră tu intendi che io per scrivere nella tua rivista debbo sentirmi sorretto dalla tua stima, come mi sono sentito sempre fino a questi ultimi giorni. Perciò fo appello un
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per qualche mia osservazione o espressione potrò sospettare di sorprenderti sulle labbra un sorriso?", G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p.179. 24 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 583. 25 Le esatte parole di Gentile: "Oră tu intendi che io per scrivere nella tua rivista debbo sentirmi sorretto dalla tua stima, come mi sono sentito sempre fino a questi ultimi giorni. Perciò fo appello un'altra volta alla tua fraterna amicizia per pregarti che tu
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sulla mia situazione essendo io sempre disposto ad attenermi al tuo avviso quando tu t'induca a considerare îl nostro caso con quella pacatezza che merită îl nostro reciproco affetto", op. cît., p. 186. 26 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., pp. 597-598. 27 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 193. E Croce, di rimando: "Io non ți ho risposto punto ab irato; come posso avere îra verso di te? Ți ho risposto forse turbato perché
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ad attenermi al tuo avviso quando tu t'induca a considerare îl nostro caso con quella pacatezza che merită îl nostro reciproco affetto", op. cît., p. 186. 26 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., pp. 597-598. 27 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 193. E Croce, di rimando: "Io non ți ho risposto punto ab irato; come posso avere îra verso di te? Ți ho risposto forse turbato perché la tua lettera, inaspettatissima, mi ha turbato
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în luce,[...] Io sono persuaso che, restando concordi e collaboratori, faremo îl vantaggio degli studii italiani, e faremo una migliore filosofia, di quella, ottima che sia, che possa nascere nella tua o nella mia mente", B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 609. 28 Gentile prosegue affermando che questo è stato l'oggetto costante del contendere "delle nostre discussioni - dolci nella memoria - le quali ebbero per effetto îl solito effetto di tânte discussioni filosofiche: che cioè mettessero sempre più
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restando concordi e collaboratori, faremo îl vantaggio degli studii italiani, e faremo una migliore filosofia, di quella, ottima che sia, che possa nascere nella tua o nella mia mente", B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 609. 28 Gentile prosegue affermando che questo è stato l'oggetto costante del contendere "delle nostre discussioni - dolci nella memoria - le quali ebbero per effetto îl solito effetto di tânte discussioni filosofiche: che cioè mettessero sempre più salde e profonde rădici negli animi
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spezzata ogni concezione spiritualistica. E questa natură, che è la vită, l'essere, la realtà, m'è parso inghiottisse îl tuo spiritualismo. Tu persiști nel tuo antico modo di vedere lo spirito altalenante dalla realtà alla contemplazione di questa", G. Gentile, Intorno all'idealismo attuale. Ricordi e confessioni, în La Voce, 1913, V, 50, pp. 1213-1216, ripubblicato în A. Romanò, op. cît., pp. 608-25, la citazione è a p. 616. 29 Ibidem. 30 Ibidem, p. 612. 31 Ibidem, p. 613. 32 B.
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Ricordi e confessioni, în La Voce, 1913, V, 50, pp. 1213-1216, ripubblicato în A. Romanò, op. cît., pp. 608-25, la citazione è a p. 616. 29 Ibidem. 30 Ibidem, p. 612. 31 Ibidem, p. 613. 32 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 621. 33 Ibidem, p. 622. 34 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 203. 35 A. Romanò, op. cît., pp. 641 ss. 36 B. Croce, La storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza Bari
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ripubblicato în A. Romanò, op. cît., pp. 608-25, la citazione è a p. 616. 29 Ibidem. 30 Ibidem, p. 612. 31 Ibidem, p. 613. 32 B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile, op. cît., p. 621. 33 Ibidem, p. 622. 34 G. Gentile, Lettere a Benedetto Croce, op. cît., p. 203. 35 A. Romanò, op. cît., pp. 641 ss. 36 B. Croce, La storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza Bari, 1928, p. 83. Bibliografie CROCE, B., Etică e politică, Bari, 1931
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op. cît., p. 203. 35 A. Romanò, op. cît., pp. 641 ss. 36 B. Croce, La storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza Bari, 1928, p. 83. Bibliografie CROCE, B., Etică e politică, Bari, 1931. Del NOCE, A., Giovanni Gentile. Per una interpretazione filosofica della storia contemporanea, îl Mulino, Bologna, 1990. FAUCCI, D., La filosofia politică di Croce e di Gentile, La Nuova Italia, Venezia, 1974. GARIN, E., Giovanni Gentile opere filosofiche, Garzanti, Milano, 1991. GENTILE, G., Guerra e fede
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