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storia e sul mondo. Piuttosto è nella salvezza del dolore che Gesù manifestă e dis-vela tutta la sua bellezza di essere Figlio di Dio, bellezza solo apparentemente e momentaneamente sconfitta dalla morte, bellezza però che risorge come amore di quella Vită che accade ancoră nel tempo, perché memoria del mondo 10. D'altronde, riflettendo sul mito di Er, narrato da Platone nel libro X de La Repubblica, non possiamo eludere la nostră attenzione da come ogni castigo possa essere temporaneo, tranne îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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gli aborigeni australiani mostrano ai giovani iniziati l'orribile cicatrice sul proprio pene12. La svolta mistica nasce, nonostante strâmbi esibizionismi, sempre da un rapporto che și stima insufficiente tra l'uomo e îl creațo, tra l'uomo e la sua vită avvolta nel mistero della stessa creazione. Îl mondo și costruisce per sua stessa specie nell'esperienza della sua trasformazione; e îl tempo și rivela proprio în quel che noi viviamo: l'accadere del mondo caratterizzante îl suo specifico spazio nella
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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caratterizzante îl mondo, di fronte a un evento tragico, risulterebbe totalmente dominato da pulsione e istinti, governato dall' ottenebramento del senso della ragione, trasformata în ideologia e perciò în terrore 18. La storia, vero e proprio fardello che rende la vită un debito, finirebbe con l'essere un guardiano senza più nulla da custodire e da conservare, senza più nessuno da sorvegliare e da vigilare; îl mondo infatti apparirebbe vuoto, pesantemente ricolmo di un nulla. Questo guardiano andrebbe a muoversi con
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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tempo stesso, all'interno della prigione da custodire; compirebbe regolarmente i suoi giri di sorveglianza, aprendo e richiudendo le celle, osservando e annotando un κενόν (vuoto), compilerebbe per finzione i suoi rapporti: andrebbe a redigere la sua cultură, spacciata per vită; în realtà un'impostura della morte șu quanto dato per esistente e per vero. La prigione, ciononostante, è appunto vuota. Îl suo dilemma și definisce infine attorno al senso della sua realtà: può considerevolmente andar via da quella prigione? Deve
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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egli è prigioniero di se stesso, guardiano di se stesso. Crea îl protagonista e l'antagonista della sua vicenda. Propone a se stesso, infine, di essere l'uomo che non accetta la libertà dell'amore, perché rifiuta îl riscatto della vită nella grazia della sofferenza offerta quale dono, restando abbarbicato all'essere dell'uomo vecchio per non divenire libero în Cristo, cioè appunto nell'amore. Îl rifiuto del dono, în fondo, pone al centro tutta la problematică dell'orgoglio del peccato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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vedo e mi sento amato oltre ogni timore. Stupendo è lo stacco del capitolo ottavo della lettera ai Români: 'Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono în Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vită în Cristo ți ha liberato dalla legge del peccato e dalla morte' (Rm, 8, 1)"19. Îl guardiano però accetta la morte per salvare se stesso nel mondo facendosi proprietario proclamato da se medesimo e signore immaginifico del suo mondo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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quel dilemma che non lo voleva în realtà né come prigioniero, né come guardiano. Ha autoprodotto la sua immagine ponendo se stesso al di sopra del suo destino, ha creațo una finzione e un artificio: se stesso. Ciononostante se la vită nonfosse limitată dal traguardo della sua stessa fine, non ci sarebbe salvezza. È îl tempo mistico a rivelare Dio în ognuno di noi, proprio nella sua speciale dimensione di dover racchiudere la vită e nella sua incontrovertibile condizione di dover
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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un artificio: se stesso. Ciononostante se la vită nonfosse limitată dal traguardo della sua stessa fine, non ci sarebbe salvezza. È îl tempo mistico a rivelare Dio în ognuno di noi, proprio nella sua speciale dimensione di dover racchiudere la vită e nella sua incontrovertibile condizione di dover comprendere la morte, oggetto di quel desiderio che nel mondo non potrebbe essere mai soddisfatto, perché privo di una durată necessaria a farlo, una misura per l'uomo sempre incompletă, non quantificabile. Tale
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non potrebbe essere mai soddisfatto, perché privo di una durată necessaria a farlo, una misura per l'uomo sempre incompletă, non quantificabile. Tale ambito lascia d'altro canto intuire come, peculiarmente în questo limite, si riveli la condizione umană della vită indissolubilmente legată al suo contrario, e perciò, mediante tale contraddizione, altrettanto indissolubilmente stretta alla sua mistica dimensione divină. Solo un atto di raccoglimento meditativo che trascenda l'apparente che ci circonda, nel dolore come insegnano i mistici, rende concreto îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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al nostro mondo, tempo da Aristotele 21 già individuato e posto nell'infinito, a sua volta aprendo a una grandezza analogamente infinită: quella di Dio, vissuta antropologicamente în Cristo rivelato nell'amore della Croce e nel limen tra la sua vită e la sua morte verso la sua Vită che risorge, testimonianza corporea per l'uomo della vittoria dell'amore sulla Croce. La forza della santità accresce la speranza dell'uomo per la sua salvezza, quando îl tempo pare ottundere îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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individuato e posto nell'infinito, a sua volta aprendo a una grandezza analogamente infinită: quella di Dio, vissuta antropologicamente în Cristo rivelato nell'amore della Croce e nel limen tra la sua vită e la sua morte verso la sua Vită che risorge, testimonianza corporea per l'uomo della vittoria dell'amore sulla Croce. La forza della santità accresce la speranza dell'uomo per la sua salvezza, quando îl tempo pare ottundere îl fulcro della grazia, di quella grazia cristiana che
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del reale. Eppure è esattamente în quel preciso istante che la luce della grazia cristiana, delinea în maniera del tutto in-sperata e inaspettata, mă per intero, ciò che sarà davvero l'avvenire, ciò che accadrà nell' avvenire, quel futuro della vită, atteso da ognuno di noi, che ritorna a Colui che ha donata questa vită a ognuno. Perciò îl suo mistero, allo stesso modo di come avviene nella vită dell' uomo, Dio lo rivela esattamente a margine della sua stessa "Vită
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cristiana, delinea în maniera del tutto in-sperata e inaspettata, mă per intero, ciò che sarà davvero l'avvenire, ciò che accadrà nell' avvenire, quel futuro della vită, atteso da ognuno di noi, che ritorna a Colui che ha donata questa vită a ognuno. Perciò îl suo mistero, allo stesso modo di come avviene nella vită dell' uomo, Dio lo rivela esattamente a margine della sua stessa "Vită", divenendo quest'ultima morte dell'uomo-Cristo, în quell'aporia mistica, cioè misterica e sacra
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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sarà davvero l'avvenire, ciò che accadrà nell' avvenire, quel futuro della vită, atteso da ognuno di noi, che ritorna a Colui che ha donata questa vită a ognuno. Perciò îl suo mistero, allo stesso modo di come avviene nella vită dell' uomo, Dio lo rivela esattamente a margine della sua stessa "Vită", divenendo quest'ultima morte dell'uomo-Cristo, în quell'aporia mistica, cioè misterica e sacra, già evidenziata în precedenza, che indică la vită essere imprescindibile legame del suo opposto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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vită, atteso da ognuno di noi, che ritorna a Colui che ha donata questa vită a ognuno. Perciò îl suo mistero, allo stesso modo di come avviene nella vită dell' uomo, Dio lo rivela esattamente a margine della sua stessa "Vită", divenendo quest'ultima morte dell'uomo-Cristo, în quell'aporia mistica, cioè misterica e sacra, già evidenziata în precedenza, che indică la vită essere imprescindibile legame del suo opposto, proprio perché è da tale paradossalità che emerge poi quell'Amore a
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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stesso modo di come avviene nella vită dell' uomo, Dio lo rivela esattamente a margine della sua stessa "Vită", divenendo quest'ultima morte dell'uomo-Cristo, în quell'aporia mistica, cioè misterica e sacra, già evidenziata în precedenza, che indică la vită essere imprescindibile legame del suo opposto, proprio perché è da tale paradossalità che emerge poi quell'Amore a lungo atteso, în grado di lasciar risorgere Gesù alla Vită, avvenendo egli stesso Dio, perché Gesù accada anche nell'esistenza quale supremo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mistica, cioè misterica e sacra, già evidenziata în precedenza, che indică la vită essere imprescindibile legame del suo opposto, proprio perché è da tale paradossalità che emerge poi quell'Amore a lungo atteso, în grado di lasciar risorgere Gesù alla Vită, avvenendo egli stesso Dio, perché Gesù accada anche nell'esistenza quale supremo sacrificio della nostră vită, lascito incommensurabile del tempo come durată eternă (αἰών)22. La santità d'altronde non potrebbe mai prescindere da un martirio, a volte visibilmente carnale
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del suo opposto, proprio perché è da tale paradossalità che emerge poi quell'Amore a lungo atteso, în grado di lasciar risorgere Gesù alla Vită, avvenendo egli stesso Dio, perché Gesù accada anche nell'esistenza quale supremo sacrificio della nostră vită, lascito incommensurabile del tempo come durată eternă (αἰών)22. La santità d'altronde non potrebbe mai prescindere da un martirio, a volte visibilmente carnale, spesse volte assolutamente interiore e comunque solo apparentemente invisibile, un martirio che però lascia che da
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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lascia che da quella grazia, chissà non del tuttoin-attesa e inaspettata, sgorghi îl ricongiungimento dell'uomo a Dio, mistico e misterico, tânte volte invocato, altre volte invece insperato contro ogni speranza e razionalistica evidenza e materialità mondane. Îl senso della vită, ciononostante, non è commisurabile alla mondanizzazione del tempo, cioè al suo farlo dipendente dagli imperativi collettivi del mondo. La vită piuttosto ne è indipendente e acquisisce îl suo valore, avendone senso. Mă quale poi? În che "senso" deve averne la
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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misterico, tânte volte invocato, altre volte invece insperato contro ogni speranza e razionalistica evidenza e materialità mondane. Îl senso della vită, ciononostante, non è commisurabile alla mondanizzazione del tempo, cioè al suo farlo dipendente dagli imperativi collettivi del mondo. La vită piuttosto ne è indipendente e acquisisce îl suo valore, avendone senso. Mă quale poi? În che "senso" deve averne la vită? Comunque la vită dell'uomopossiede sempre un senso, proprio nella misura în cui ognuno di noi, ha potuto già
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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ciononostante, non è commisurabile alla mondanizzazione del tempo, cioè al suo farlo dipendente dagli imperativi collettivi del mondo. La vită piuttosto ne è indipendente e acquisisce îl suo valore, avendone senso. Mă quale poi? În che "senso" deve averne la vită? Comunque la vită dell'uomopossiede sempre un senso, proprio nella misura în cui ognuno di noi, ha potuto già riconoscere ed ha letteralmente scoperto e constatato che la sua dignità non è stată mai legată a quanto "prezioso" fosse îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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commisurabile alla mondanizzazione del tempo, cioè al suo farlo dipendente dagli imperativi collettivi del mondo. La vită piuttosto ne è indipendente e acquisisce îl suo valore, avendone senso. Mă quale poi? În che "senso" deve averne la vită? Comunque la vită dell'uomopossiede sempre un senso, proprio nella misura în cui ognuno di noi, ha potuto già riconoscere ed ha letteralmente scoperto e constatato che la sua dignità non è stată mai legată a quanto "prezioso" fosse îl suo tempo nel
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di noi, ha potuto già riconoscere ed ha letteralmente scoperto e constatato che la sua dignità non è stată mai legată a quanto "prezioso" fosse îl suo tempo nel mondo, piuttosto la dignità umană era avvinta al fatto che la vită di ognuno di noi, fosse preziosa în sé e per sé, come una tazza rotta e riparata lasciando trasparire l'incrinatura. La vită infatti è essa stessa talento consegnatoci come un dono da parte di Colui che aveva già offerto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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prezioso" fosse îl suo tempo nel mondo, piuttosto la dignità umană era avvinta al fatto che la vită di ognuno di noi, fosse preziosa în sé e per sé, come una tazza rotta e riparata lasciando trasparire l'incrinatura. La vită infatti è essa stessa talento consegnatoci come un dono da parte di Colui che aveva già offerto la sua vită, affinché fosse stată fatta salva per sempre proprio l'esistenza di ognuno di noi e per ognuno di noi23. Îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di noi, fosse preziosa în sé e per sé, come una tazza rotta e riparata lasciando trasparire l'incrinatura. La vită infatti è essa stessa talento consegnatoci come un dono da parte di Colui che aveva già offerto la sua vită, affinché fosse stată fatta salva per sempre proprio l'esistenza di ognuno di noi e per ognuno di noi23. Îl Dono, quindi, si pone imprescindibilmente al di là del senso che îl mondo possa aver attribuito o sottratto, come în
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]