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inconsumabile anelito verso di Lui che ci lega all'Immortalità. Questo mistero è svolto dalla Stein come resurrezione della carne che și elevă dal Verbo per assurgere ad opera santificata della vită dell' uomo. Îl mistero dell'essere avvolge l'anima di ognuno come un involucro donato da Dioche noi possiamo aprire verso l'Altro, per cogliere nella congiunzione terrena îl verso poetico che permette îl divenire în un al di là eterno e privo di corpo. Parallelamente îl corpo dell
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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verso poetico che permette îl divenire în un al di là eterno e privo di corpo. Parallelamente îl corpo dell' uomo lega ogni suo attaccamento terreno alla speranza di elevarlo a dignità di un mistero sovrannaturale, che congiungerebbe la propria anima al senso del Verbo îl quale a sua volta avvolge ogni singolo atto umano. Così ogni tratto della formă del mondo è movimento e misura del tempo che ravvolge îl Creațo, perché l'uomo ne sia partecipe come dimensione di
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sia partecipe come dimensione di colui-creato, come acqua che sgorga dalla fonte di Cristo, vită assoluta, primo e sidereo moto della stessa vită în cui îl mistero dell'uomo contemplă îl suo scopo e la sua ragion d'essere. L'anima stessa trova perciò la consapevolezza del ritorno celeste soltanto conoscendo e amando Dio: la Stein ci dice chiaramente che l'anima acquisisce possesso e intensità della sua dimensione creată, quando și unisce ed è în corrispondenza con Dio. Questa condizione
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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stessa vită în cui îl mistero dell'uomo contemplă îl suo scopo e la sua ragion d'essere. L'anima stessa trova perciò la consapevolezza del ritorno celeste soltanto conoscendo e amando Dio: la Stein ci dice chiaramente che l'anima acquisisce possesso e intensità della sua dimensione creată, quando și unisce ed è în corrispondenza con Dio. Questa condizione, che non è sempre comune tra gli uomini, è però vera sempre per l'uomo, ponendo quest'ultimo al centro della
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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contatto con îl suo Creatore. Cristo stesso nell'ora del Getsemani trova profondità alla sua meditazione nel farsi raggiungere dalla volontà paterna, cui riconosce tutto, anche la sofferenza che di lì a poco tormenterà îl suo corpo e la sua anima, anticipando la Croce 35. Și comprende dunque sân Giovanni della Croce - uno dei maggiori misticità della cristianità - quando sostiene în Fiamma d'amor viva, 11, 4: "Poco m'importa che un uccello sia legato a un filo sottile invece che
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eliminato dall'uomo ogni confine di libertà, ingannandolo con la liberazione da sovranità storico-mondane. Piuttosto l'umanità della morte riaffiora în un anelito al divino, în una primigenia fonte che riconduce l'essere a poter ancoră volere, nell'istinto dell'anima verso îl Creatore, e desiderare così la dimensione di una finalità espressa per la riunione di ogni elemento terreno che assurge a consistenza celeste. În una prospettiva analoga Edith Stein, riprendendo proprio Sân Giovanni della Croce, ci riconduce direttamente verso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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per la riunione di ogni elemento terreno che assurge a consistenza celeste. În una prospettiva analoga Edith Stein, riprendendo proprio Sân Giovanni della Croce, ci riconduce direttamente verso la mistica dell' Eternità, mistica e ascetica che și rendono possibili nell'anima dell' uomo nel momento în cui egli intravede îl passo verso la Croce, quale Amore divino che tocca i suoi occhi e la sua anima aprendoli e rapendoli verso Dio. L'altro come esperienza mistica di amore Amare îl prossimo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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riconduce direttamente verso la mistica dell' Eternità, mistica e ascetica che și rendono possibili nell'anima dell' uomo nel momento în cui egli intravede îl passo verso la Croce, quale Amore divino che tocca i suoi occhi e la sua anima aprendoli e rapendoli verso Dio. L'altro come esperienza mistica di amore Amare îl prossimo significa però amarlo nella visione di un amore verticale, che proviene e che și dirige a Dio, cioè un amore divino che nella meditazione possiamo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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esperienza mistica di amore Amare îl prossimo significa però amarlo nella visione di un amore verticale, che proviene e che și dirige a Dio, cioè un amore divino che nella meditazione possiamo scoprire totalmente e infinitamente. "Dio può concedere all'anima un'oscura e amorosa conoscenza di Se stesso, anche senza quell'allenamento preparatorio che è la meditazione. Egli può portarla di peso, improvvisamente, nello stato di contemplazione e d'amore, vale a dire infonderle la contemplazione"36. Ci și potrebbe
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uomo e îl mondo, creațo e Creazione, alla Resurrezione di Gesù deflagrano tutti insieme în quella luce che intaglia l'impercettibilità di un istante e che permette în quell'attimo inafferrabile îl ritorno nuovamente inscindibile del Tutto (Weltall), l'agostiniano "anima del mondo", la schellinghiana Weltseele, per accadere come quella speciale esplosione del discreto nell'ordine della natură e del mondo, ordine congiunto al continuo nella definizione del tempo all'interno del mondo e dell'uomo nell'universo. Nel concetto schellinghiano
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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nell'Amore di Dio e della Sua Creazione. Così ascoltare è più che tăcere; și odono le terre e i venti dell'amore, i brușii e i silenzi dell' animaal cospetto di Dio. E udire diviene allora ascoltare con l'anima della propria memoria. La natură non soffre alcun velo d'illusione di cui sovente soffrono gli uomini, perché la natură è perfetta offrendo ciò per cui è stată creată a favore dell'uomo, senza mai potersi contraddire con se stessa
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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quella mole di immondizia scagliata contro Dio, si sprofonda esterrefatto perché la sua perfezione di intelligenza e di amore lo porta a penetrare tutta la degradazione alla quale noi creature abbiamo condisceso. Mă a tânta malvagità, che lo colpisce nell'anima e nel corpo con una sofferenza indescrivibile, risponde con quella pienezza di amore, così immensa da cancellare quella progressione di miserie: Uomo, i tuoi peccati ți sono rimessi (Lc, 5, 20)", così Javier. Echevarria, Getsemani, Ares, Milano 2011, pp. 219-220
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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fondo le conclusioni di tale condizione. Censura e autocensura Tale condizione, che și può appunto definire autocensura, è l'argomento di un bellissimo articolo del 1985 di Danilo Kiš. Kiš riesce a individuare quello che, a mio părere, è l'anima della censura: "la censura - dice Kiš - intende sottolineare la propria legittimità e al contempo dissimularsi attraverso la propria negazione. Per quanto la censura și consideri una necessità storica e un'istituzione dedița a proteggere l'ordine pubblico e îl sistema
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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inconfundabilul stil bartókian. Andante, Vivace-Scherzando, Adagoi, Poco a poco più vivace, tot atâtea ipostaze în care cei cinci artiști s-au dezlănțuit pe ritmuri cu care autorul a intrat în contact prin numeroasele sale călătorii sau provenite din alte surse, animând sonorități când meditative, când îmbătătoare, familiare și totuși greu de încadrat, tocmai datorită confluenței dintre cele 2 tehnici ale scriiturii care au caracterizat din punct de vedere temporal opera lui Bartók. A fost o seară minunată, cei 5 interpreți dând
Remembering 2013 by Corina BURA [Corola-website/Journalistic/83726_a_85051]