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înțesa la crudeltà usata dal barbaro în una lor cittadina, fecero dar delle mani addosso al moro în Cipri e condurlo a Venezia" (58). În base a quanto și è detto sinora, quello del Moro giraldiano sembrerebbe costituire un classico caso di 'stereotipizzazione', di un'identità cioè prodotta dallo 'sguardo degli altri', come illustrato dal celebre apoftegma sartriano: "è l'antisemita che fă l'ebreo"26. Mă più significativo è che l'evoluzione di cui și è parlato non pertenga în
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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stereotipizzazione', di un'identità cioè prodotta dallo 'sguardo degli altri', come illustrato dal celebre apoftegma sartriano: "è l'antisemita che fă l'ebreo"26. Mă più significativo è che l'evoluzione di cui și è parlato non pertenga în questo caso solo alla prospettiva dell'autore o dei personaggi che attorniano îl protagonista, mă și consumi nella stessa coscienza di quest'ultimo: è cioè îl Moro stesso ad aderire gradualmente ai pregiudizi veicolati dall'epiteto che lo designa. Le tappe di
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iracondia che și dice tipică dei mori; e ancoră, e forse soprattutto, nel dare stoltamente credito alle insinuazioni dell'Alfieri, conformandosi în tal modo all'ingenuità moresca. Più che aderire alla nozione di identità stereotipa 'esterna' à la Sartre, îl caso del moro giraldiano è dunque più vicino, se și vuole restare nei paraggi dell'esistenzialismo francese, all'idea resa da un'altrettanto celebre frase di Simone de Beauvoir, che esplica la potente influenza degli stereotipi sull'edificazione della stessa identità
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è dunque più vicino, se și vuole restare nei paraggi dell'esistenzialismo francese, all'idea resa da un'altrettanto celebre frase di Simone de Beauvoir, che esplica la potente influenza degli stereotipi sull'edificazione della stessa identità 'internă' (în quel caso femminile): "donne non și nasce, lo și diventa"29. Mă îl caso și presterebbe, a fortiori, a illustrare le riflessioni di Frantz Fanon sull' interiorizzazione, da parte dei popoli colonizzati, dei pregiudizi e miti del dominatore, esemplificati, dallo psichiatra di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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francese, all'idea resa da un'altrettanto celebre frase di Simone de Beauvoir, che esplica la potente influenza degli stereotipi sull'edificazione della stessa identità 'internă' (în quel caso femminile): "donne non și nasce, lo și diventa"29. Mă îl caso și presterebbe, a fortiori, a illustrare le riflessioni di Frantz Fanon sull' interiorizzazione, da parte dei popoli colonizzati, dei pregiudizi e miti del dominatore, esemplificati, dallo psichiatra di origine martinicana, con la 'negrofobia' e îl conseguente conflitto interiore dei discendenti
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vită e sulle opere di Marin Sanuto, Alvisopoli, Venezia, 1837, vol. 1, nota 94, pp. 226-35), si noterà îl valore allocutivo neutro con cui lo ușa Disdemona, nei discorsi diretti o quando parla di lui în terza persona; non a caso del resto la princeps e le edd. antiche lo riportano costantemente con la maiuscola. Sull'onomastica della novella mi permetto di rinviare al mio Disdemona e îl Moro: îl destino în un nome e un nome mancato, "îl Nome nel
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to teach the German language to these human beings în order to enable them to express their needs, aș requested by the European reference frame for languages, but also to help them to understand their new cultural environment. Using a case study this article examines whether role-plays are suited to support individuals who are often traumatized by war în finding a new identity while learning the new language. Although the role-play used here aș an example was created under less severe
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the importance of the play în its culture-creating function. Thomas Mann's character în the story "Der Bajazzo" with its self-irony and with Pagliaccios typical nimbleness creates the link that makes it easier for individuals from other cultures - în the case of southern Italian protagonists often seemingly illogical and absurd re-actions - to better understand the rather rațional German mentality, and at the same time allows them to embrace these foreign elements which can be seen aș an important quality. Keywords: refugees
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Bänden, Frankfurt a.M., 5. Aufl. 1995 POLACZEK, Dietmar, Geliebtes Chaos Italien, München 3.Aufl., 2000 REEG, Ulrike (Hrsg.), Interkultureller Fremdsprachenunterricht: Grundlagen und Perspektiven, Bari, 2006. Gemeinsamer europäischer Referenzrahmen für Sprachen: Lernen, lehren, beurteilen, Berlin, München, Wien, Zürich, New York, 2001. Îl caso Kadare e la censura nei paesi comuniști (The case of Kadare and censorship în communist countries) Genți PUKA Abstract. The case of Kadare and censorship în communist countries. The article re-evaluates the role of the self-censorship în the literature of
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Chaos Italien, München 3.Aufl., 2000 REEG, Ulrike (Hrsg.), Interkultureller Fremdsprachenunterricht: Grundlagen und Perspektiven, Bari, 2006. Gemeinsamer europäischer Referenzrahmen für Sprachen: Lernen, lehren, beurteilen, Berlin, München, Wien, Zürich, New York, 2001. Îl caso Kadare e la censura nei paesi comuniști (The case of Kadare and censorship în communist countries) Genți PUKA Abstract. The case of Kadare and censorship în communist countries. The article re-evaluates the role of the self-censorship în the literature of the communist countries using aș a case-study the work
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und Perspektiven, Bari, 2006. Gemeinsamer europäischer Referenzrahmen für Sprachen: Lernen, lehren, beurteilen, Berlin, München, Wien, Zürich, New York, 2001. Îl caso Kadare e la censura nei paesi comuniști (The case of Kadare and censorship în communist countries) Genți PUKA Abstract. The case of Kadare and censorship în communist countries. The article re-evaluates the role of the self-censorship în the literature of the communist countries using aș a case-study the work and the interviews of the most famous albanian writer of XX century
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argues that the role of the self-censorship hâș been conveniently overlooked by him and that such role connveniently overlooked and that such role establishes the real value of Kadare social-realism works. Keywords: dissident, censorship, self-censorship, literature, communism. Nell'affrontare îl caso di Ismail Kadare, îl più importante e noto scrittore albanese del dopoguerra, mi soffermerò șu alcune opere che costituiscono da un lato le più alte vette della sua produzione letteraria e dall'altro, per la loro emblematicità, gettano luce șui
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della rottura del rapporto diplomatico tra l'Albania di Hoxha e l'URSS. Iniziò la sua carriera come giornalista per diventare famoso în breve tempo dopo la pubblicazione del suo primo romanzo Îl generale dell'armata morta nel 1963. Îl caso Kadare și presenta da subito complicato e non facile a categorizzare. Sia detto da subito: nelle sue ultime interviste Kadare rifiuta la definizione di dissidente. Alla domanda, postagli dallo storico francese Stephane Courtois, se egli și considerasse un dissidente o
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Partirò dalla risposta di Kadare alla seconda domanda: "La mia opinione va nella direzione di coloro che sostengono che la letteratura și deve giudicare come letteratura. Tuttavia, per quella particolarità del regime crudele instaurato în Albania, aggiungerei che în questo caso, îl criterio fondamentale, naturalmente deve essere l'opera, mă un criterio principale non può non essere la moralità dello scrittore. Con questo non intendo le idiozie degli scrittori, parte delle idiozie dei popoli sotto dominazione, le filastrocche, i cânți per
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vită dello scrittore durante îl regime comunistă come criterio secondario mă sempre valido di valutazione di uno scrittore e della sua opera. Noi sappiamo che quando îl discorso și sposta sulle qualità individuali, come per esempio îl coraggio civile, nel caso dei regimi comuniști, diventa molto difficile prendere una posizione netta, senza cădere nella trappola dei figli che giudicano i padri. Vorremmo analizzare meglio questo concetto. Giudicare ex post comportă i rischi di un'inautenticità delle posizioni, come quella da cui
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oggi spiegare perché costasse così caro e fosse così raro îl coraggio civile di opporsi apertamente alla nomenclatura, da dentro, durante i regimi comuniști. Certo și può basare la spiegazione sulla paura: îl terrore che tali regimi incutevano e nel caso nostro la persecuzione maniacale dell'intellighenzia e degli scrittori che effettivamente erano nel mirino în tutte le campagne di inasprimento della lotta di classe, potrebbero spiegare almeno în superficie îl fenomeno. Come ci ricorda però Francois Furet nel suo Îl
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possiamo esimerci dal mettere a confronto la maggiore o minore lucidità nel valutare quello che, attorno a questi intellettuali accadeva, lucidità, a sua volta, spesso offuscata dall'illusione comunistă di cui a lungo parla Furet nel suo libro. În questo caso non avremmo avuto bisogno di legittimare la nostră posizione di osservatori privilegiați, posti, come siamo, a una buona distanza di sicurezza dagli avvenimenti di cui stiamo parlando. Perché la lucidità e îl realismo sono parte costitutiva del genio degli scrittori
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che ostacolava tutto questo: gli schemi di quella che era stată predefinita e codificata come normă o modello di una letteratura di partito. Le deviazioni o îl tentativo di eludere tale normă venivano indagate în primă battuta dall'editore. Nel caso - raro - che riuscissero ad eludere tale passaggio, allora venivano interpretate dai critici, gli uomini del partito, perfino dai lettori ormai abituati alla letteratura standard dell'epoca 8". Poi Kola passa alla definizione di questa letteratura: "Mă în questo caso non
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Nel caso - raro - che riuscissero ad eludere tale passaggio, allora venivano interpretate dai critici, gli uomini del partito, perfino dai lettori ormai abituati alla letteratura standard dell'epoca 8". Poi Kola passa alla definizione di questa letteratura: "Mă în questo caso non abbiamo a che fare con una separazione, tanto meno con un'opposizione premeditată e dichiarata, che abbia îl carattere estetico e letterario del dissenso, fosse anche camuffato. Se avessero fatto ciò, loro [gli scrittori n.d.r] erano a conoscenza
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quella "malattia cronică che și sviluppa parallelamente a essa - l'autocensura". Della lotta con la censura, con la minaccia la paura e îl ricatto di cui essa și serve, della battaglia alcune volte pubblica e pericolosa con îl censore, nel caso dell'autocensura rimane nello scrittore solo îl sentimento di umiliazione e vergogna per la collaborazione prestata. E siccome autocensura significa leggere îl proprio testo con gli occhi altrui, con gli occhi di un giudice più severo di qualunque altro perché
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tempo, fă cădere le metafore, scioglie le perifrasi. Mandel'štam scriverà în un momento simile - ci ricorda Kiš - la sua poesia șu Stalin, poesia di liberazione dall'autocensura che gli costerà la vită. Lo scrittore che și serve în questo caso del pamphlet come di una "spadă vendicatrice" riduce la sua arte a propagandă. Ecco alla fine la conclusione di Kiš: "Un'autocensura protratta conduce inesorabilmente, sul piano creativo e umano, catastrofi non meno gravi di quelle dovute alla censura; [...] l
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colpevolmente parziali. Note 1 Ismail Kadare, Vepra, Vol. XX, Onufri, Tirana, 2009, pp.480-481, (traduzione dall'albanese mia) - îl dialogo di I. Kadare con Stephane Courtois qui incluso è stato pubblicato per la prima volta în Francia nel 2006 dalla casă editrice Odile Jacob come postfazione al libro Le Dossier Kadare di Shaban Sinani. 2 Ibid., pp. 413-414. Fă parte della conversazione di Kadare con îl periodico albanese "Hylli i Drites". 3 Ibid. p. 414. 4 Francois Furet, Îl passato di
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un tempo approssimativi, si sono fatti sempre più preciși, mân mano che la razionalità modernă estendeva îl suo campo d'azione, assieme e grazie al ruolo dello Stato - a sua volta frutto della razionalizzazione del "politico". Non è, în ogni caso, lo Stato moderno a generare l'idea di confine. Anche le organizzazioni sociali più elementari prevedono una distinzione fra territorio proprio (o abitato da gruppi e clan amici e alleati) e territorio di altri o di nessuno, nel quale è
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principale era quello di impedire ai cittadini della Germania Orientale di uscire liberamente dal "recinto", fisico e politico, loro assegnato. Îl Muro era insomma soprattutto la negazione di una libertà fondamentale delle persone, ovvero la libertà di movimento, che - quel caso lo dimostrava esemplarmente - è intimamente connessa alla libertà di scelta: coloro che lottavano per l'abbattimento del Muro non mancavano di evidenziarlo. Come sappiamo, îl Muro di Berlino ha poi cessato di funzionare: în parte abbattuto, è oggi la testimonianza
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la secătuirea ei, la ruinarea țării, apoi la dezmembrarea ei și la cucerirea acestui spațiu imens de către Occident, așa cum sugerează Brzezinski în unele din lucrările sale. Această atitudine tranșantă și extrem de agresivă a fostului consilier pe probleme de securitate de la Casa Albă nu putea fi, în nici un caz, pe placul rușilor. Mai mult, conducerea de la Moscova a luat o atitudine foarte fermă, asumându-și din nou un statut reactiv intempestiv foarte periculos, determinat de modul în care percepe Kremlinul atitudinea Occidentului
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