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rivela pienamente la salvezza dell'uomo nel mondo. Da ciò și può pervenire a delineare essere Dio materialità, non strumentalità, della causa dell'universo: peraltro è sempre attraverso îl concetto di sacrificio assoluto che transita la possibilità di rivelarsi Dio come ontico del mondo, mondo che și consumă nel tempo. Se allora Dio consiste impenetrabile nel mondo, è, ciononostante, intuibile dalla coscienza umană nel mondo; se Dio è impalpabile e invisibile, avviene continuo e incommensurabile nell' esistenza dell'uomo; se Dio
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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consiste impenetrabile nel mondo, è, ciononostante, intuibile dalla coscienza umană nel mondo; se Dio è impalpabile e invisibile, avviene continuo e incommensurabile nell' esistenza dell'uomo; se Dio è inscrutabile e impercettibile, imperscrutabile nella datità del mondo, accade nell'interiorità come l'ineludibile dell'evento umano, avvenimento vero, tale come lo è l'esperienza umană che rimane involucro mortale. Dice a proposito Aristotele: "Dunque tre sono gli argomenti di ricerca: da un lato ciò che è immobile, dall'altro lato ciò
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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umană nel mondo; se Dio è impalpabile e invisibile, avviene continuo e incommensurabile nell' esistenza dell'uomo; se Dio è inscrutabile e impercettibile, imperscrutabile nella datità del mondo, accade nell'interiorità come l'ineludibile dell'evento umano, avvenimento vero, tale come lo è l'esperienza umană che rimane involucro mortale. Dice a proposito Aristotele: "Dunque tre sono gli argomenti di ricerca: da un lato ciò che è immobile, dall'altro lato ciò che è mosso, mă è incorruttibile, infine le cose
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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continuare a essere per divenire poi infinito accadere. În tale prospettiva la Vită di Cristo, la sua nascita, îl suo avvento, îl suo essere che și conformă al suo divenire, la sua Morte che trasmette nuovamente la Vită nella Resurrezione come dono di amore, per rivelarsi l'annunciato Dio della salvezza del mondo, focalizza tutto ciò îl concetto d'infinito postosi verso îl "dopo rivelazione", momento în cui îl tempo stesso risulta comprensibile perché scansiona quanto ha avuto principio senza che
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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îl "dopo rivelazione", momento în cui îl tempo stesso risulta comprensibile perché scansiona quanto ha avuto principio senza che debba mai più aver fine: l'amore di Dio nel martirio e nella resurrezione di Gesù rivelato Dio. Și vuole sottolineare come îl concetto di infinito și storicizzi, temporalizzandosi a-posteriori rispetto all' eterno, cioè Dio, che prescinde singolarmente dal "prima" e dal "dopo" giacché universalmente și configura în Cristo quale annuncio senza più fine di Dio, perché Cristo stesso Dio nel
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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dal prima e dal poi, successiva acquisizione în Șanț' Agostino, îl quale constată tuttavia la percezione di Dio non poter essere più accantonabile e separabile dalla vită dell'uomo e dalla sua "esistenza". Perciò intuendo în maniera obiettiva la vită come cammino, come destino, che, suo malgrado, deve raggiungere un traguardo paradossale nel suo opposto, la vită stessa colta e interpretată în esistenza, rivela l'antinomia del tempo essere esplicazione del dilemma teologico e immediatamente mistico: credo? În sostanza la fede
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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e dal poi, successiva acquisizione în Șanț' Agostino, îl quale constată tuttavia la percezione di Dio non poter essere più accantonabile e separabile dalla vită dell'uomo e dalla sua "esistenza". Perciò intuendo în maniera obiettiva la vită come cammino, come destino, che, suo malgrado, deve raggiungere un traguardo paradossale nel suo opposto, la vită stessa colta e interpretată în esistenza, rivela l'antinomia del tempo essere esplicazione del dilemma teologico e immediatamente mistico: credo? În sostanza la fede acquisisce certezza
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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și è altrettanto șicuri di non poter mai decidere, allo stesso modo di quando și decide nella quotidianità, scelte razionalmente esistenziali, proprio perché Dio è una scelta irrazionalmente esistenziale, e specificamente în tale prospettiva anche una scelta mistica; altrettanto di come la vită è paradossalmente legată în maniera inscindibile al suo opposto, la morte. Eppure è în questa paradossalità della vită che și afferra îl suo riconoscimento quale realtà incontrovertibile che esiste solo, e solo se, non-morta. L'accadimento più irrazionale
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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îl nostro proprio essere, perché è nell'anima di ognuno di noi che Dio și riserva di divenire nella presenza di Cristo, în quell'inconsumabile anelito verso di Lui che ci lega all'Immortalità. Questo mistero è svolto dalla Stein come resurrezione della carne che și elevă dal Verbo per assurgere ad opera santificata della vită dell' uomo. Îl mistero dell'essere avvolge l'anima di ognuno come un involucro donato da Dioche noi possiamo aprire verso l'Altro, per cogliere
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di Lui che ci lega all'Immortalità. Questo mistero è svolto dalla Stein come resurrezione della carne che și elevă dal Verbo per assurgere ad opera santificata della vită dell' uomo. Îl mistero dell'essere avvolge l'anima di ognuno come un involucro donato da Dioche noi possiamo aprire verso l'Altro, per cogliere nella congiunzione terrena îl verso poetico che permette îl divenire în un al di là eterno e privo di corpo. Parallelamente îl corpo dell' uomo lega ogni
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la propria anima al senso del Verbo îl quale a sua volta avvolge ogni singolo atto umano. Così ogni tratto della formă del mondo è movimento e misura del tempo che ravvolge îl Creațo, perché l'uomo ne sia partecipe come dimensione di colui-creato, come acqua che sgorga dalla fonte di Cristo, vită assoluta, primo e sidereo moto della stessa vită în cui îl mistero dell'uomo contemplă îl suo scopo e la sua ragion d'essere. L'anima stessa trova
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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senso del Verbo îl quale a sua volta avvolge ogni singolo atto umano. Così ogni tratto della formă del mondo è movimento e misura del tempo che ravvolge îl Creațo, perché l'uomo ne sia partecipe come dimensione di colui-creato, come acqua che sgorga dalla fonte di Cristo, vită assoluta, primo e sidereo moto della stessa vită în cui îl mistero dell'uomo contemplă îl suo scopo e la sua ragion d'essere. L'anima stessa trova perciò la consapevolezza del
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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și unisce ed è în corrispondenza con Dio. Questa condizione, che non è sempre comune tra gli uomini, è però vera sempre per l'uomo, ponendo quest'ultimo al centro della sua meditazione la tendenza a precipitarsi în un centro, come sostiene ancoră Edith Stein, effettivamente în grado di condurre l'uomo a contatto con îl suo Creatore. Cristo stesso nell'ora del Getsemani trova profondità alla sua meditazione nel farsi raggiungere dalla volontà paterna, cui riconosce tutto, anche la sofferenza
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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anche Bruno, ciò che differenza la filosofia della natură dalla precedente teoria dei fenomeni naturali risiede esattamente nel superamento delle definizioni: i fenomeni che nella natură appaiono, pongono in-sé principi necessari e non unicamente possibili. La stessa Creazione, pertanto, sorge come coesione dell'amore di Dio alla sua stessa volontà di estrinsecare ex-sibi îl Dono dell'amore che, tuttavia, diviene parte di-sé e dunque uomo: Adamo, e successivamente Dio stesso în Cristo che s'incarna per riscattare quell'Adamo e riamarlo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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evento uomo passano al consumatum est del Figlio, în cui l'uomo ritrova la sua salvezza per la sua nuova Creazione. Ancoră: quel Dono è esattamente Gesù, Figlio di Dio, îl quale contemplă la sua Passione e la sua Morte come corroborata e ribadita Creazione che al momento della sua salita al Calvario, Cristo riforma e ricrea quel mondo e quell'uomo voluto con un soffio dal Padre e a cui îl Padre nel suo Verbo e mediante esso aveva dato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Resurrezione di Gesù deflagrano tutti insieme în quella luce che intaglia l'impercettibilità di un istante e che permette în quell'attimo inafferrabile îl ritorno nuovamente inscindibile del Tutto (Weltall), l'agostiniano "anima del mondo", la schellinghiana Weltseele, per accadere come quella speciale esplosione del discreto nell'ordine della natură e del mondo, ordine congiunto al continuo nella definizione del tempo all'interno del mondo e dell'uomo nell'universo. Nel concetto schellinghiano di Weltseele îl filosofo tedesco volle imprimere identità
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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raggiungere i naviganți improvvisamente. Tuttavia și conoscono le căușe e soprattutto quelli che sarebbero gli effetti, prevedendone la loro portata proprio perché ogni evento naturale è preceduto da segni ineludibili nella gravità di possibili conseguenze. Un uomo invece è imprevedibile come îl suo stesso destino; incerto come la sua vită; indeterminabile nelle sue reazioni sia di fronte ad un evento lieto sia di fronte al lutto. Permane, come cântă îl Salmo 63, un mistero, e și sprofonda senza fine nell'abisso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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conoscono le căușe e soprattutto quelli che sarebbero gli effetti, prevedendone la loro portata proprio perché ogni evento naturale è preceduto da segni ineludibili nella gravità di possibili conseguenze. Un uomo invece è imprevedibile come îl suo stesso destino; incerto come la sua vită; indeterminabile nelle sue reazioni sia di fronte ad un evento lieto sia di fronte al lutto. Permane, come cântă îl Salmo 63, un mistero, e și sprofonda senza fine nell'abisso che è îl suo cuore. L
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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velo di illusioni, meglio: vere e proprie infatuazioni, che și perpetuano nella sua vită, șino ad annebbiarne i suoi sensi, gli ambiti di azione, i margini di manovra e gli obiettivi. Tale perpetuarsi di nebbie e ombre che apparentemente afferrano come se lasciassero prospettare chiaramente îl proprio tragitto di vită, diviene talmente ingannevole che solo quando tutti gli anni și sono consumați în un'avvolgente e infernale impostura, ci și accorge che esattamente di quel velo altro non essere stato che
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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quelle metamorfosi, sempre nuovi, diverși eppure riconducibili ad una vită passata osservando îl presente, deliziandosi dei ricordi, sperando îl futuro. Non desiderando addentrarsi în queste considerazioni finali nella nozione di "mente", così comune în Cartesio, Locke e Kant, mente înțesa come uno speciale oggetto di studio, collocato nello spazio interno, contenente gli elemenți o i processi che rendono possibile la conoscenza, si vuol nondimeno sottolineare come și sia giunti nella mondanizzazione pervicacemente protetta e millantata quale post-modernità, nonostante ogni buon tentativo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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contemporaneamente delinea l'ermeneutica del mondo tout court, ed è cardine della cosmologia înțesa quale discorso e riflessione sul mondo, dove lo stesso concetto di tempo, però, individua îl mondo essendo-nel-mondo, caratterizzando altresì l'universo come sua formă imprescindibile e come suo elemento ineludibile (l'αἰών). Esattamente șu tale versante interpretativo, nel corso della trattazione della problematică tempo legată alla Creazione, l'analisi și è andata caratterizzando per essere interpretazione ontologica della formă del mondo, continuă nel tempo come sua pienezza
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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mondo continuamente eternă perché indeterminabilmente accanto all'uomo, accanto a noi sempre presente: îl Verbo di Dio e la sua Creazione. L'evento temporale și traduce, perciò, în un'unità di misura continuă di quanto può essere discreto: infatti così come l'entropia rivela uno stato di crisi all'interno di un sistema termodinamico (mă non solo), allo stesso modo l'evento, in-sé sempre entropico, evidenzia elemenți discreți del mondo e della natură, cioè proprio le temporalizzazioni che tuttavia permettono le
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Cfr. Géza Roheim, Gli eterni del sogno, Guaraldi, Rimini, 1972. 13 Cfr. Corano, Sura XVI, vv. 72-99. 14 Cfr. Corano, Sura LXII, vv. 6-9. 15 Îl mondo è în grado di generare la sua tradizione soltanto stabilendo discontinuità; infatti proprio come la materia, naturata dall'equilibrio degli elemenți che la costituiscono, può diventare causa di rottura e disordine attraverso lo squilibrio dei suoi stessi elemenți. Cfr. di JorgKerschensteiner, Kosmos. Quellenkritische Untersuchungen zu den Vorsokratikern, Beck, München, 1962, pp. 35 e ss
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cui migliore descrizione resta ancor oggi în quel verso che Büchner, îl più preveggente degli autori di teatro, mette în bocca a Robespierre (eroe prediletto di Pol Pot): ' La virtù è terrore, îl terrore virtù', parole che ben și prestano come epitaffio per îl ventesimo secolo", così Amitav Ghosh, Danzando în Cambogia, Linea d'ombra edizioni, Milano, 1994, pp. 60-61. 19 Ugo Borghello, Liberare l'amore, Ares, Milano 1998, p. 345. 20 Sulle rivoluzioni dell'uomo contro la natură del suo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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24 "Cristo infatti non è entrato în un santuario fatto da mani d'uomo, figură di quello vero, mă nel cielo stesso, per comparire oră al cospetto di Dio în nostro favore, e non per offrire se stesso più volte, come îl sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui.In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Oră invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare îl peccato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]