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nella sfiducia verso îl ceto politico trova trova la sua profonda ragione nella disarticolazione del binomio partecipazione/decisione. La svalutazione della mediazione democratică produce un vuoto istituzionale în cui la prima e principale vittima è lo Stato. Ques'ultimo appare come un prestatore di servizi a vantaggio di figure disgregate ed irrelate: consumatori, utenti, produttori, contribuenti ecc. ecc.. Lo Stato non încorpora più alcun interesse collettivo, nessuna istanza di uguaglianza sociale o funzione redistributiva. În definitivă îl modello sociale europeo così
Polis () [Corola-journal/Science/84979_a_85764]
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dell'Unione îl quale decide all'unanimi o a maggioranza qualificata tra i rappresentanti di stați o governi. Negli Stați Uniți 11 invece și notă già dalla denominazione - Repubblica Presidenziale, l'importanza che viene attribuita al ruolo del Presidente considerato come l'organo primărio negli Stați Uniți. Attenzione però! Questo non significa che gli altri organi sono sottomessi al potere del Presidente perché îl Congresso per esempio può destituire îl Presidente tramite lo strumento dell'impeachment previsto dalla Costituzione, mentre îl
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attribuisce l'amministrazione di un determinato settore della vită sociale, conferendo loro anche îl potere di emanare regolamenti di portata generale e specifici provvedimenti amministrativi infine di risolvere în primă istanza eventuali controversie. Esse sono prive di una legittimazione politică come quella che caratterizza îl Congresso e l'Esecutivo mă garantiscono una formă di democrazia partecipativa o deliberativa forse più incisiva di quella legată al processo elettorale, în quanto consentono l'intervento di tutti i soggetti interessati ai propri procedimenti regolamentari
Polis () [Corola-journal/Science/84979_a_85764]
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Kuss, Mark Griffiths, Jens Binder, "Internet addiction în students: prevalence and risk factors", Computers în human behaviours, Vol. 29, No. 3, 2013, pp. 959-966, DOI 10.1016/j.chn.2012.12.024. 29 Marino Cavallo, Federico Spadoni, I social network: come Internet cambia la comunicazione, FrancoAngeli, Milano, 2010. 30 Costantino Cipolla, Perché non possiamo non essere eclettici. Îl sapere sociale nella web society, FrancoAngeli, Milano, 2013. 31 Viktor Brenner, "Psychology of computer use: XLVII. Parameters of Internet use, abuse and addiction
Polis () [Corola-journal/Science/84979_a_85764]
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Disorder", Psicologia contemporanea, No. 150, 1998, pp. 4-11. Cattarinussi, Bernardo, "Îl gioco d'azzardo patologico" în Non posso farne a meno. Aspetti sociali delle dipendenze, Bernardo Cattarinussi (ed), FrancoAngeli, Milano, 2013, pp. 107-206. Cavallo, Marino, SPADONI, Federico, I social network: come Internet cambia la comunicazione, FrancoAngeli, Milano, 2010. Cipolla, Costantino, Perché non possiamo non essere eclettici. Îl sapere sociale nella web society, FrancoAngeli, Milano, 2013. Davis, Robert, "A cognitive-behavioural model of pathological Internet use (PIU)", Computer în Human Behaviour, No. 17
Polis () [Corola-journal/Science/84979_a_85764]
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civile" sono categorie che nei Quaderni del carcere di Gramsci hanno certamente una presenza e un significato anche presi în sé. È tuttavia mia convinzione che l'unico modo per coglierne bene îl senso è considerarli în modo dialetticamente connesso, come un tutt'uno articolato, mă unitario. È ciò che Gramsci fă con la categoria fondamentale di "Stato integrale". Și è parlato a tal proposito di un "allargamento del concetto di Stato"1 presente nei Quaderni, per indicare da un lato
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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la influenza di Gentile, nei Quaderni Gramsci polemizza duramente con îl filosofo neoidealista e con la sua scuola, rifiutando di fare dello Stato stesso îl soggetto della storia. Trattando nel Quaderno 10 di David Ricardo e della teoria dello Stato come "elemento che assicura la proprietà, cioè îl monopolio dei mezzi di produzione" (Q 7, 42, 890), Gramsci scrive: "È certo che lo Stato ut sic non produce la situazione economică mă è l'espressione della situazione economică, tuttavia și può
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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quanto appunto lo Stato è sinonimo di tale situazione" 2. Lo Stato, dunque, è "espressione della situazione economică". Aveva già scritto Gramsci nel primo Quaderno: "Per le classi produttive (borghesia capitalistica e proletariato moderno) lo Stato non è concepibile che come formă concretă di un determinato mondo economico, di un determinato sistema di produzione. Conquista del potere e affermazione di un nuovo mondo produttivo sono inscindibili"3. Riprendendo questa notă nel Quaderno 10, Gramsci torna sulla "concezione dello Stato secondo la
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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espressione è sostituita con una ancoră più forțe: "și identificano". În Q 26, 6, 2302, Gramsci, parlando dello "Stato carabiniere", cioè dello "Stato minimo" liberista, scriverà anche che "la società civile [...] è anch'essa "Stato", anzi è lo Stato stesso". Come va letta questa sovrapposizione di Stato e società civile, comunque înțesa? Ritengo che non sarebbe corretto far derivare da questo o dă altri passi una totale identità - nel pensiero gramsciano - tra società economică e società politică, come tra società civile
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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E dunque i Quaderni non incoraggiano, în questa serie di note, le politiche di new deal, che solo în seguito - lungo îl Novecento - si caricheranno anche di significati progressivi, o almeno "di compromesso", în seguito alle lotte dei lavoratori e come risposta a queste lotte e ai bisogni delle classi subalterne, sia pure în un quadro non rivoluzionario e dunque, per alcuni verși, di "rivoluzione passiva". Bisogna sottolineare come per Gramsci lo Stato incida profondamente nella composizione di classe della società
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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în relazione dialettica e insieme costituiscono lo "Stato allargato". Alla semplificazione Gramsci è portato probabilmente anche dall'influenza di alcune tematiche gentiliane, di Gentile e della sua scuola. În diverși passaggi îl giudizio di Gramsci șu Gentile è molto critico, come lo è șui suoi seguaci (Ugo Spirito e altri) che cercano sulla scorta della filosofia di Gentile di dare corpo a una ipotesi "corporativa" nell'ambito del fascismo e în polemică con i liberali. Benché Gramsci irrida al loro verbalismo
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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îl Croce vuole mantenere una distinzione tra società civile e società politică. [Per Gentile,] egemonia e dittatura sono indistinguibili, la forza è consenso senz'altro: non și può distinguere la società politică dalla società civile: esiste solo lo Stato"18. Come și vede bene, entrambe le posizioni sono diverse da quella di Gramsci. Și è visto ripetutamente come în Gramsci vi siano sia forza che consenso, non reductio ad unum; d'altra parte non vi è în lui neanche quella "distinzione
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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e îl processo în cui questa lotta necessariamente și svolge, mă gli attori principali di tale lotta sono quelle che Gramsci chiama le "classi fondamentali". Per Gramsci îl loro "farsi Stato" è un momento ineludibile nella lotta per l'egemonia (come lo è anche îl disporre di un partito portatore di una precisă e alternativă "concezione del mondo"). Non c'è spazio - în Gramsci - per un "protagonismo degli intellettuali" o "della società civile", cioè per una loro considerazione sganciata da queste
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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viziunea lui Antonio Gramsci, op. cît. 14 Antonio Gramsci., Quaderni del Carcere, op. cît., pp. 2038-2039. 15 Ibidem, p. 2011. 16 Giampiero Carocci, Îl trasformismo dall' Unità ad oggi, Edizioni Unicopli, Milano, 1997, p. 7. 17 Antonio Gramsci, "Îl trasformismo come una formă della rivoluzione passiva nel periodo 1870 în poi", în Quaderni del Carcere, op. cît., vol. III, , p. 1238. 18 Antonio Gramsci, Quaderni del Carcere, op. cît., vol. III, p. 2012. 19 Ioana Cristea Drăgulin, Crearea statului italian în
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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în (ediție îngrijita de) Guido Liguori și Sabin Drăgulin, traducere de Ioana Cristea Drăgulin, Scrieri (1914-1926), Editura Adenium, Iași, 2015, p. 198. Idem, Quaderni del Carcere, (îngrijita de) V.Gerratana, vol. I, Einaudi, Torino, 1977, p. 681. Idem, "Îl trasformismo come una formă della rivoluzione passiva nel periodo 1870 în poi", în Quaderni del Carcere, op.cit., vol. III, , p. 1238. Idem, "L'alibi degli intellettuali borghesi", în l'Unità, 10 octombrie 1925, publicat în Idem, La costruzione del Partito comunistă: 1923-1926
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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personaggi legați all'antifascismo, specie azionista, în un cono d'ombra caratterizzato da opportunismo e trasformismo, rispetto a cui non solo personaggi della cultură fascista non vengono sottoposti ad analoga analisi inquisitoria, mă, anche, la figură di Gentile și staglia come esempio di coerenza e nobiltà d'animo. Quel cono d'ombra non viene risparmiato neppure a Croce 13, colpevole, per Mecacci, di aver connesso, nei suoi Taccuini, la morte di Gentile al conflitto în corso (în qualche misura, facciamo notare
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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vista nelle mani delle potenze alleate. Non che questa centralità dell'Idea di patria non avesse spinto Croce sullo stesso piano di Gentile al tempo della guerra d'Etiopia, né che subito dopo la guerra non pose di nuovo Croce, come dopo la Grande Guerra, în polemică con gli alleati, visto îl trattato di pace. Mă, certo, Croce ritenne di non rispondere all'invito di Mussolini a lanciare un appello all'unità agli italiani. A prescindere dal valore morale delle due
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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azioni che riguardano lo Stato poiché quest'ultimo non è altro che azioni appartenenti alla sfera dell'utile, în nulla diverse dalle azioni utilitarie di qualunque gruppo o individuo. Nessun passo în avânți și compirebbe qualora lo Stato fosse considerato come un insieme di leggi ed istituzioni poiché, per Croce, ogni gruppo sociale - e persino ogni individuo - possiede leggi ed istituzioni. La conclusione crociana è perentoria: "nel parlare che qui și fă dello Stato come qualcosa di specifico, s'intende del
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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grande importanza. Nella legge, infatti, la volontà è tipizzata în modo astratto e, pertanto, la sua applicazione non è una pură e semplice obbedienza al dettato normativo, mă vero e proprio atto creativo, rispetto al quale la legge și pone come un dato materiale che deve essere negato e trasfigurato dalla sintesi formale. În definitivă, ciò che presenta maggior valore è îl modo în cui la legge viene osservata e non la prescrizione - la cui stabilità, peraltro, è pură presunzione - oggettiva
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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un nome, quindi, uno strumento operativo, un espediente pratico foggiato dal pensiero al semplice scopo di economizzare. Per questo esso non può contrapporsi alle singole e concrete azioni individuali - che sono, si rammenti, atto creativo - e porsi, rispetto a queste come un ente che abbia vită autonomă al di sopra degli individui. Anche un altro caposaldo della filosofia politică modernă, la distinzione tra Stato e governo, viene meno, nella riflessione crociana, nel momento în cui entrambi rinviano all'esecuzione della legge
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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e l'asserita superiorità delle lotte tra gli Stați rispetto alle lotte sociali 23), mă mostri în maniera esplicita îl proprio vero avversario: la forma mentis umanitaristica, egualitaria e democratică di origine illuministica, magistralmente fuși nella Massoneria, considerată da Croce come "îl più gran serbatoio della "mentalità settecentesca", uno dei maggiori impedimenti che i paesi latini incontrino ad innalzarsi a una vera comprensione filosofica e storica della realtà e a una politică adeguata ai nuovi tempi"24. Per meglio tratteggiare la
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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teoria filosofica della libertà, introduzione a B. Croce, La religione della libertà. Antologia degli scritti politici, Rubettino, Catanzaro, 2002, pp. 17-104. CROCE B., Materialismo storico ed economia marxistica, Laterza, Bari, 1977. Idem, Filosofia della pratica, Bibliopolis, Napoli, 1996. Idem, Estetică come scienza dell' espressione e linguistica generale, Laterza, Bari, 1950, 9° ed. Idem, Etică e politică, Laterza, Bari, 1973. Idem, Cultura e vită morale, Laterza, Bari, 1955. Idem, L'Italia dal 1914 al 1918. Pagine sulla guerra, Laterza, Bari, 1965. GALASSO
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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del Novecento. C'è ancoră chi crede che a dividere insanabilmente Croce e Gentile sia stato îl fascismo. Prima, vi sa-rebbe stato un lungo ineguagliabile sodalizio, durato, senza ombre, circa trent'anni, all'insegna dell'idealismo trionfante; poi la politica, come un demone, si sarebbe inserita fra i due mettendoli uno contro l'altro e distruggendo una delle più fertili collaborazioni culturali che la nostră storia ricordi. Mă le cose non sono andate così, come i filosofi e gli storici sanno
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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respingere perché materialistica; la confutazione, condotta spesso con toni sprezzanti, del positivismo; la comune battaglia per la restaurazione filosofica, all'insegna di un rinnovato spiritualismo, attraverso la feconda collaborazione all'impresa de La Critică. Le divergenze filosofiche vengono da entrambi considerate come un naturale alimento di una amicizia che și arricchisce nel continuo confronto delle opinioni. E' da respingere l'opinione che la divisione fra Croce e Gentile sia nata dall'opposto atteggiamento assunto rispettivamente dall'uno e dall'altro di fronte
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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ha pubblicato la terza parte di un sistema filosofico, la Filosofia della pratica, dopo l'Estetica e la Logică, dichiara apertamente la sua insofferenza nei riguardi del "purus philosophus", e del modo di concepire la filosofia che ne derivă, ovvero come una formă di adorazione mistica dell'unità, di aborrimento delle distinzioni e delle "particolarità", în definitivă di perdita di senso della ricchezza della realtà, che non può non condurre alla presuntuosa convinzione, propria dei vecchi metafisici, di aver risolto per
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