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linea d'azione e tendenza di pensiero delle democrazie. Alcuni studioși attribuiscono questo "nuovo corso" delle democrazie occidentali alle trasformazioni șubițe dagli Stați, ridotti ad essere sempre più semplici "amministratori locali" di fenomeni e regole globali. I "nuovi muri" hanno - come qualcuno ha messo în luce - una funzione eminentemente scenica, di rassicurazione: sono lo strumento col quale i governi e i leader politici și rivolgono ai cittadini - disorientati da processi politici che appaiono sempre meno governabili - dicendo loro: "Stiamo facendo qualcosa
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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gestione dell'esistente" (utilizzo delle entrate fiscali, ridimensionamento delle spese pubbliche, eventuali politiche redistributive, ecc.), al governo degli Stați e dunque del "politico". L'Altro che ci condiziona nonostante le frontiere è soprattutto questo nuovo "assetto" dei rapporti economici globali. Come notă W. Brown, "Solo îl capitale sembra essere perpetuo e assoluto, sempre più irresponsabile e selvaggio, origine di ogni comando eppure fuori dalla portata del nomos"9. Questo tipo di capitalismo, potremmo aggiungere, assume oggi la forma di un "imperativo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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anche solo immaginaria, infatti, chi și trova idealmente o fisicamente all'esterno è escluso dalla relazione diretta col "centro", appartiene d'ufficio alla "periferia" non toccata dalla "civilizzazione" e di conseguenza - riferendoci alla terminologia kantiana - può essere trattato anche solo come un mezzo: l'imperativo morale che contraddistingue l'umano, grazie alla semplice presenza di una recinzione, perde îl suo carattere di universalità24 e nella prassi viene applicato integralmente solo nel "centro", come pură conseguenza del rapporto di mutuo riconoscimento fra
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]