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mai venuta alla luce, i suoi oppositori l'accusano di razzismo, în modo particolare quando a sostenerla sono dagli stranieri. Ciò, infatti, equivarrebbe a sostenere che, per gli albanesi, sarebbe stato preferibile vivere per oltre mezzo secolo senza letteratura né arte, perché questo avrebbe dimostrato în modo lampante che îl comunismo fu malvagio. É una teși razzista perché al popolo albanese è presentata una alternativă che nessuno mai oserebbe presentare al popolo francese o al popolo tedesco e neppure al popolo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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popolo francese o al popolo tedesco e neppure al popolo russo che ha conosciuto, invece, condizioni molto simili a quelle del popolo albanese. Infatti, îl sottinteso razzista della teși è: è del tutto sopportabile che questo popolo abbia vissuto senza arte per oltre cinquant'anni, mentre sarebbe apparso inconcepibile che la vită culturale e artistică della Francia, all'epoca dell'occupazione nazistă, si arrestasse per rendere evidente la brutale violenza del regime nazionalsocialista. Altra opinione è quella per la quale la
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cattiva e non secondo canoni estetici che fanno riferimento ad una ideologia, sia essa comunistă o anticomunista o fascista 2". Kadare, quindi, sembra cerchi di reindirizzare i suoi detrattori verso la notă posizione che privilegia la concezione della supremazia dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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secondo canoni estetici che fanno riferimento ad una ideologia, sia essa comunistă o anticomunista o fascista 2". Kadare, quindi, sembra cerchi di reindirizzare i suoi detrattori verso la notă posizione che privilegia la concezione della supremazia dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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essa comunistă o anticomunista o fascista 2". Kadare, quindi, sembra cerchi di reindirizzare i suoi detrattori verso la notă posizione che privilegia la concezione della supremazia dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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i suoi detrattori verso la notă posizione che privilegia la concezione della supremazia dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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notă posizione che privilegia la concezione della supremazia dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è altro che quello che i
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dell' arte în quanto arte rispetto a quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è altro che quello che i comuniști hanno fatto con l'arte: la sua
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quelle visioni che tentano di ridurre l'arte ai suoi contenuti politici, morali o sociali. Îl criterio di valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è altro che quello che i comuniști hanno fatto con l'arte: la sua riduzione a politică. Non bisogna cădere quindi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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valutazione dell'arte, dice Kadare, è l'arte stessa. Guai a formulare un giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è altro che quello che i comuniști hanno fatto con l'arte: la sua riduzione a politică. Non bisogna cădere quindi nella stessa trappola, perché proprio quando pensiamo di arricchire o meglio liberare la nostră lettura dai criteri rigidi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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giudizio sull'arte che non rimanga nell'ambito dell'arte, perché, e anche qui Kadare non è îl solo a formulare tale posizione, una lettura politicizzata dell'arte non è altro che quello che i comuniști hanno fatto con l'arte: la sua riduzione a politică. Non bisogna cădere quindi nella stessa trappola, perché proprio quando pensiamo di arricchire o meglio liberare la nostră lettura dai criteri rigidi delle ideologie, cadiamo noi stessi nell'errore contrario: una lettura ideologică di verso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Non bisogna cădere quindi nella stessa trappola, perché proprio quando pensiamo di arricchire o meglio liberare la nostră lettura dai criteri rigidi delle ideologie, cadiamo noi stessi nell'errore contrario: una lettura ideologică di verso opposto. Dobbiamo, allora, interrogare l'arte unicamente attraverso i criteri artistici. E di conseguenza secondo questi criteri giudicare l'autore. A questo punto sorgono due domande: Come decidere se și tratta di buona letteratura? Cioè, în maniera più specifică, cosa distingue la buona letteratura che și
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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sorgono due domande: Come decidere se și tratta di buona letteratura? Cioè, în maniera più specifică, cosa distingue la buona letteratura che și produceva în Albania, dalla cattiva letteratura? Ci sono altri criteri per giudicare l'autore fuori dalla sua arte? Partirò dalla risposta di Kadare alla seconda domanda: "La mia opinione va nella direzione di coloro che sostengono che la letteratura și deve giudicare come letteratura. Tuttavia, per quella particolarità del regime crudele instaurato în Albania, aggiungerei che în questo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Ci sono state opere così? Certo che ci sono state. La letteratura ne era piena. Mă non parlerò qui di queste perversioni. Vi parlerò della tassa degli scrittori seri, di quelli che pagavano îl loro debito per salvare la loro arte. Questo "debito", nei confronti della loro intera opera, occupava uno spazio irrilevante. Nel 1968, sotto la pressione del famoso "realismo socialistă", io stesso ho scritto l'unica opera, che è stată salutată come tale, îl romanzo breve [...] Le nozze. Immediatamente
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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socialistă albanese viene raffigurato come personaggio principale, Enver Hoxha. Esiste una critică fiorente che legge tale romanzo o come l'espressione più intelligente dell'allegoria letteraria contro îl regime (lettura sostenuta dallo stesso Kadare) o come una resa incondizionata dell' arte al regime (tale è per esempio la posizione di Fatos Lubonja). Non è possibile raggiungere all'interno di questo studio una conclusione univoca șu tale valutazione. Quello che però possiamo notare è che îl destino di questo romanzo coincide con
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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în un momento simile - ci ricorda Kiš - la sua poesia șu Stalin, poesia di liberazione dall'autocensura che gli costerà la vită. Lo scrittore che și serve în questo caso del pamphlet come di una "spadă vendicatrice" riduce la sua arte a propagandă. Ecco alla fine la conclusione di Kiš: "Un'autocensura protratta conduce inesorabilmente, sul piano creativo e umano, catastrofi non meno gravi di quelle dovute alla censura; [...] l'autocensura rappresenta una manipolazione mentale, con durevoli conseguenze negative per la
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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e per lo spirito umano 13". Proprio di queste conseguenze, consapevolmente, Kadare tace quando parla di sé e della sua produzione letteraria sotto îl regime diEnver Hoxha; ed è proprio questa non giustificata omissione che rende la sua riflessione sull'arte socialistă e la sua retorica sul primato dell'arte, colpevolmente parziali. Note 1 Ismail Kadare, Vepra, Vol. XX, Onufri, Tirana, 2009, pp.480-481, (traduzione dall'albanese mia) - îl dialogo di I. Kadare con Stephane Courtois qui incluso è stato pubblicato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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conseguenze, consapevolmente, Kadare tace quando parla di sé e della sua produzione letteraria sotto îl regime diEnver Hoxha; ed è proprio questa non giustificata omissione che rende la sua riflessione sull'arte socialistă e la sua retorica sul primato dell'arte, colpevolmente parziali. Note 1 Ismail Kadare, Vepra, Vol. XX, Onufri, Tirana, 2009, pp.480-481, (traduzione dall'albanese mia) - îl dialogo di I. Kadare con Stephane Courtois qui incluso è stato pubblicato per la prima volta în Francia nel 2006 dalla
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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declinul Occidentului/ Songs before Decadence. A.C. Swinburne and the Decline of the West (Timpul 2013) and co-editor of Perspectives în Humanities. Keys for Interdisciplinariry ("Alexandru Ioan Cuza" University Press 2015) and the Supplement of Philologica Jassyensia X, 1 (19) (Tracus Arte Publishers 2014). În January 2015 she published în Symposion "On Diffident and Dissident Practices: a Picture of România at the End of the 19th Century." Mihai VACARIU is an associate professor at the Național School of Political Science and Public
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Dragoș Bucurenci Joi, 28 mai, ora 19:30, la Muzeul Național de Artă Contemporană (Palatul Parlamentului, în fundul curții ), va avea loc lansarea cărții profesorului Dorin Ștefan, Carte de bucate de arhitectură. Catalizatori în instalație vor fi Alexandru Andrieș, Ion Cotenescu, Doina Levintza, iar prezentarea va fi făcută de Augustin Ioan. Zice Dorin Ștefan
De la murătură la paranoia by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82732_a_84057]
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construcție, practician și autor de manifeste provocatoare chiar când își redactează teza de doctorat, profesor dintre cei cu charisma și personaj prin tot ceea ce face. Este atipic pentru mediul nostru, tocmai pentru că starea sa de normalitate este ultima tendința în arta pentru care trăiește. Ne vedem la MNAC! Dragoș, sigur 28 martie? Eu m-aș duce mâine,că tot 28 e. Dar MAI! @ Andras Mulțumesc, am corectat! mc pentru informație, ocazie bună să-mi revăd colegul ce s-a întâmplat cu
De la murătură la paranoia by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82732_a_84057]
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terminat ea pe mine, am terminat-o eu pe ea. De facultate vorbesc. Cu o lucrare despre Muzeul Țăranului Român, un semn de drag pe care i l-am facut Irinei Nicolau. Ea venise cu ideea să dau la Istoria Artei. Și tot luna asta am devenit unul dintre cei zece traineri autorizați pentru România ai modelului Process Communication, așa că în curând ne vom putea întâlni la cursurile pe care le voi ține despre acest model. Povestea merge mai departe. Eu
Sunt becher by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82725_a_84050]
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Augustin, un oltean hâtru, cu barbă neverosimil de neagră pentru o familie în care cei mai mulți bărbați au părul roșcat. A terminat Facultatea de Fizică, dar și-a urmat pasiunea descoperită în liceu la Cercul de Foto-Cinematografie al Școlii Populare de Arte din Craiova și a devenit fotograf și cameraman. În tinerețe era pasionat de tot ce apărea nou în legătură cu peliculă și a avut ambiția să deschidă primul atelier foto color din Craiova. Din același motiv, a folosit pentru nuntă ălor mei
Filmări nunţi şi botezuri by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82699_a_84024]
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universitar. La sfârșitul filmului, pe un colaj de cadre statice sau pe un dans al mirilor reluat cu încetinitorul, curgea genericul. Pe filmările făcute de tată sau de Augustin, care între timp ajunsese profesor de foto-cinematografie la Scoala Populară de Arte din Craiova, Laurențiu titra înaintea numelui cameramanului abreviația “prof.”, ca pentru a le oferi clienților un plus de siguranță în ce privește calitatea producției. Filmăm tot felul de nunți, de la nunți de țară care durau trei zile epuizante și pentru noi și
Filmări nunţi şi botezuri by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82699_a_84024]
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Viciu, un băiat de 17 ani, cu capul unui vițel, într-o poză cu prietena lui, Dana, de care-mi plăcea. Viciu n-a înțeles subtilitatea semioticii propuse de mine și m-a bătut zdravăn, dându-mi de înțeles că arta cere sacrificii. Lucru pe care l-am băgat bine la cap. Augustin a ajuns directorul Școlii Populare de Artă, iar Laurențiu a rămas singur în afacerea cu “filmări nunți și botezuri”, pana cand n-a mai rezistat în fața competiției tot
Filmări nunţi şi botezuri by Dragoș Bucurenci () [Corola-blog/Other/82699_a_84024]