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un sărman, noaptea și ziua, fără încetare: și când va ploua, ploaia rece, ploaia fără de sfârșit va cădea peste el”. Spre deosebire de bătrânul Fouan, care este uman în relațiile cu fiii săi, cu soția sa, cu sora lui, Marianne, poreclită La Grande, este respectată și temută, nu pentru bătrânețe, ci pentru avere și pentru răutatea ei, dorind un mariaj pentru fiica sa cu un om bogat, nu cu unul sărac, așa cum Vasile Baciu ar fi dorit ca Ana să se căsătorească cu
CONSTELAŢII DE SIMBOLURI ÎN PROZA LUI LIVIU REBREANU ŞI ÉMILE ZOLA by MARIA-TEODORA VARGAN () [Corola-publishinghouse/Science/673_a_1271]
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un om bogat, nu cu unul sărac, așa cum Vasile Baciu ar fi dorit ca Ana să se căsătorească cu un om bogat, George Bulbuc. Neascultând sfatul mamei, fiica se căsătorește cu un băiat sărac, Vincent Bouterone, fiind astfel dezmoștenită de La Grande, murind în sărăcie, iar față de cei doi nepoți, bătrâna are același dispreț, neputând să ierte greșeala fiicei. Deși bogat, pe Vasile Baciu averea nu-l dezumanizează, cu toate că își lovește din când fata, pedepsind-o pentru relația cu Ion, în momentul
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în funcție de ceea ce ele precizează: 1.aspectul fizic: Hilarion, nepotul Mariannei Fouan 2.clasa socială: intelectualii au nume sonore: învățătorul Lequeu, abatele Godard, preotul Madeleine țăranii: Lise, Françoise, Buteau, familia Fouan etc 3.forme ale denominației populare: porecle: Jesus-Crist Hyacinte; La Grande Marianne Fouan, Fricoasa-fiica lui Jesus Crist; Buteau. Familia Fouan: Numele de familie Fouan desemna în Evul Mediu, mai ales în Picardia, ”cârtița”, în sens propriu, iar în sens figurat -”persoană nulă ca intelect, om îngust, obtuz la minte”. I se
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Cognette 16.Hourdequin Leon - fiul primarului 17.Lengaigne - cultivator de tutun 18.Macquart Jean - fiul lui Antoine Macquart, căsătorit cu Françoise 19.Macqueron - consilier municipal, soția - Coelia, fiica lorBerthe 20.Mouche le Pére - porecla lui Michel Fouan, fratele Mariannei - La Grande 21.Mouche Françoise - fiica mai mică a lui Michel Fouan, căsătorită cu Jean 22.Mouche Lise - fiica mai mare a lui Michel Fouan, căsătorită cu Buteau 23.Rochefontaine - deputat 24.Soulas - sluga care o urăște pe Cognette. Explicarea etimologică a
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produzione economică, sia - conseguentemente - în rapporto alla composizione di classe della società. Gramsci și interessa al fenomeno, allora nuovo, delle obbligazioni statali, che fanno dello Stato un potente polmone finanziario al servizio del capitale. Siamo negli anni immediatamente seguenti al grande "crollo di Wall Street". La fiducia nel sistema capitalistico è profondamente scossa, mă îl pubblico "non rifiuta la fiducia allo Stato; vuole partecipare all'attività economică, mă attraverso lo Stato" (Q 9, 8, 1100-1). E se lo Stato raccoglie îl
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questi sviluppi necessari è îl pericolo maggiore dell'iniziativa privată e qui sarà maggiore l'intervento statale". Nel corrispondente testo di seconda stesura (Q 22, 14, 2176), Gramsci precisă che lo Stato è spinto a intervenire per "i salvataggi delle grandi imprese în via di fallimento o pericolanti; cioè, come è stato detto, la "nazionalizzazione delle perdite e dei deficit industriali"". Gramsci non solo è critico nei confronti della versione fascista del nuovo rapporto tra politică ed economia che și realizza
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di fallimento o pericolanti; cioè, come è stato detto, la "nazionalizzazione delle perdite e dei deficit industriali"". Gramsci non solo è critico nei confronti della versione fascista del nuovo rapporto tra politică ed economia che și realizza a fronte della "grande crisi" mondiale iniziata nel '29 - infatti, dello Stato fascista egli non esita a cogliere la "struttura plutocratica" e i "legami col capitale finanziario" (Q 9, 8, 1101). Gramsci critică anche îl "capitalismo di Stato" tout court, lo consideră "un modo
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struttura economică. Torniamo oră allo schemă che abbiamo visto espresso nella notă 49 del Quaderno 4. Vi è la "struttura", mentre società civile e Stato fanno parte della "sovrastruttura"; come dice Gramsci nel corrispondente di seconda stesura, vi sono "...due grandi "piani" superstrutturali, quello che și può chiamare della società civile, cioè dell'insieme di organismi volgarmente detti "privați" e quello della "società politică o Stato""7. Gramsci - possiamo dire - è îl più grande studioso marxista delle sovrastrutture, di cui indaga
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corrispondente di seconda stesura, vi sono "...due grandi "piani" superstrutturali, quello che și può chiamare della società civile, cioè dell'insieme di organismi volgarmente detti "privați" e quello della "società politică o Stato""7. Gramsci - possiamo dire - è îl più grande studioso marxista delle sovrastrutture, di cui indaga importanza, complessità, articolazioni interne. Non per questo perde di vista îl ruolo determinante della struttura, sia pure all'interno di una concezione dialettica del loro rapporto. Secondo "allargamento": società politică e società civile
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l'egemonia. În questo senso lo Stato è "educatore" (Q 8, 2, 937 e Q 8, 62, 978), în questo senso è "etico": "...ogni Stato è etico în quanto una delle sue funzioni più importanți è quella di elevare la grande massa della popolazione a un determinato livello culturale e morale, livello (o tipo) che corrisponde alle necessità di sviluppo delle forze produttive e quindi agli interessi delle classi dominanți"15. Lo Stato che agisce per creare "conformismo" non lascia alla
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essendo per lui, îl marxismo, în buona sostanza, uno strumento metodologico storiografico: mă în Gentile sembra chiara fin dall'inizio la volontà di disinnescare un pericolo sociale che invece Croce, a quell'epoca, aveva preso molto sul serio. L'altra grande differenza originaria, che vedevo, era costituita dal fatto che mentre per Gentile le tradizioni popolari erano studiate da lontano, cioé dal mondo accademico normalista, Croce era ben radicato nel paesaggio sociale di cui raccoglieva le memorie. Anche per questo îl
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Stato rimase sempre strumento rispetto a cui la società civile conservava un primato assiologico. Le prime divergenze politiche, anche se non esplicitate, non avvengono del resto con l'avvento del fascismo mă, parallelamente all'inizio dell'incrinatura filosofica, con la Grande Guerra. Gentile - che era sempre stato anti-nazionalista - aveva mostrato, nella fâse giovanile, qualche vicinanza all'irredentismo 5, quando invece Croce non ebbe mai alcun cedimento în quel senso. Per Croce l'irredentismo era impregnato di volontarismo politico. Gentile, all'opposto
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delle potenze alleate. Non che questa centralità dell'Idea di patria non avesse spinto Croce sullo stesso piano di Gentile al tempo della guerra d'Etiopia, né che subito dopo la guerra non pose di nuovo Croce, come dopo la Grande Guerra, în polemică con gli alleati, visto îl trattato di pace. Mă, certo, Croce ritenne di non rispondere all'invito di Mussolini a lanciare un appello all'unità agli italiani. A prescindere dal valore morale delle due diverse posizioni, o
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Political Economy, 17, 3, (2005), pp. 381-406. MARTINS N.O., The Cambridge revival of political economy, Routledge, Abingdon-New York, 2014. McGUINNESS B., "Sraffa, Wittgenstein e i problemi del metodo logico", în R. Bellofiore (a cură di) Tra teoria economică e grande cultură europea: Piero Sraffa, Franco Angeli, Milano, 1986, pp. 85-92. Idem, "Îl debito di Wittgenstein nei confronti di Sraffa", Paradigmi. Rivista di critică filosofica, 2, (2008), pp. 147-153. MONK R., The duty of Genius; tr.it. (Îl dovere del genio
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ultima, a sua volta, alla volontà dei consociati che attuano e mantengono costanti comportamenti stimați vantaggiosi. La legge funge, quindi, da termine medio tra lo Stato e la volontà individuale. Questo elemento di mediazione riveste, per îl filosofo napoletano, una grande importanza. Nella legge, infatti, la volontà è tipizzata în modo astratto e, pertanto, la sua applicazione non è una pură e semplice obbedienza al dettato normativo, mă vero e proprio atto creativo, rispetto al quale la legge și pone come
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la ragione per cui lo Stato non riposa tanto șui codici e sulle costituzioni, mă piuttosto, sull'insieme delle azioni di governo 17. Îl venir meno della distinzione tra normă e sua esecuzione rende del tutto superflua anche l'altra grande distinzione che nella prima trova la propria matrice esplicativa: quella tra Stato e governo . Îl tentativo di entificazione dello Stato subisce uno scacco definitivo: Croce ritiene che la parolă "stato" indichi, da un punto di vista logico, nient'altro che
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e politică. 15 B. Croce, Elemenți di politică, op. cît., p. 174. 16 Ibidem. 17 Scrive Croce che în șede teorica non și può ammettere"una distinzione assai usuale nelle dottrine e nei dibattiti politici - e che ha certamente importanza grande, mă affatto pratica: - quella tra Stato e governo; perché, per chi cerchi la concretezza e non le astrazioni, lo Stato non è altro che îl governo, e fuori dalla, non mai interrotta, catena delle azioni del governo non rimane se
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secondo un'icastica espressione proprio del Croce, înțesa ad irrogare condanne, mă neppure una storia giustificatrice che assolve tutto e tutti. Mă soltanto la ricostruzione, per quanto possibile fedele, di ciò che unì e di ciò che divise i due grandi filosofi, fatta con le loro parole, con le loro lettere, con i loro scritti, con le più serene testimonianze. Una storia italiană che appassionò gli animi, divise gli intellettuali în due opposte schiere, provocò crisi di coscienza, lacerazioni, abbandoni, scelte
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unità, di aborrimento delle distinzioni e delle "particolarità", în definitivă di perdita di senso della ricchezza della realtà, che non può non condurre alla presuntuosa convinzione, propria dei vecchi metafisici, di aver risolto per sempre îl problemă dell'universo. La grande guerra non scalfì la loro autorevolezza né l'influenza sulla cultură italiană. Anche per le nuove generazioni, che cominciarono a scrivere dopo la grande guerra e a condurre battaglie culturali nuove rispetto al passato, Croce e Gentile continuarono ad essere
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presuntuosa convinzione, propria dei vecchi metafisici, di aver risolto per sempre îl problemă dell'universo. La grande guerra non scalfì la loro autorevolezza né l'influenza sulla cultură italiană. Anche per le nuove generazioni, che cominciarono a scrivere dopo la grande guerra e a condurre battaglie culturali nuove rispetto al passato, Croce e Gentile continuarono ad essere punți di riferimento obbligati. Și pensi solo per citare due nomi illustri, a Gramsci e Gobetti. Durante îl fascismo, se Croce apparve sempre più
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e che perciò non c'è da aspettare o dă fantasticare nuovi cieli e terre nuove"5. Gentile gli risponde șei giorni dopo. Potrebbe, în fondo, dargli una risposta di manieră, tipo: sì, Croce non è hegeliano, mă è un grande studioso. La risposta di Gentile è ampia, obiettiva, generosa: "Delle cose del Croce che vuoi che ți dică? Tu săi îl mio pensiero, e puoi indovinare quello che approvo e quello che disapprovo negli scritti del nostro amico. Non bisogna
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e prendere un tono più conciliante e persuasivo. În molte pagine mi è parso che tu discutessi con me"9. L'intuizione di Croce era esatta, anche se Gentile risponde: "La tua lettera di ieri mi ha messo în una grande inquietudine. Io polemizzo nel Sommario con te? E în tono aspro, senza garbo? Mă io posso assicurarti di non aver mai pensato în codesto cattivo senso a te ai tuoi libri, né anche nel capitolo sulla volontà în cui sapevo
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vuole "liquidare la filosofia"21, tacitare, per sempre tutte le dispute filosofiche, îl che per Croce è una colpa ancor più grave di quella già mossa a Gentile di misticismo 22. La propria dottrina, invece non vede nella realtà un grande e definitivo enigmă da sciogliere mă un infinito processo di problemi che devono essere risolti ed în cui ogni soluzione è, contemporaneamente, posizione di nuove questioni e problemi. Croce procede senza sosta nel corpo a corpo con îl suo interlocutore
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cose e unanimi în tutte, col continuare a ripensare i punți di dissenso che abbiamo oră discussi, ci ritroveremo, come ci è accaduto altre volte, dopo aver percorso per qualche tempo strade separate sebbene prossime, ci ritroveremo, dico, con nostră grande soddisfazione, sulla stessa stradă"34. Îl 1913, l'anno più travagliato dei rapporti tra Croce e Gentile, si concluse mestamente per entrambi: îl primo cadde în una crisi depressiva, e îl secondo agitato dalle vicende per la cattedra română che
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Spadă & Calabretta, 201225). Îl blog Doparie Press riferisce che "la campagna di comunicazione è stată condotta șui blog e șu Facebook (profilo, gruppo e causa), șu base volontaria e senza spendere un euro" e che "și è trattato di un grande successo di partecipazione: * 639 persone che și sono volontariamente iscritte; * due modelli di deliberazione a confronto e 4 gruppi di discussione; * tre settimane di dibattito e șei meși complessivi di lavoro; * più di 800 interventi; * una schedă elettorale con 15
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