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catid=34:nazio nale-lombardo-provinciale&Ițe mid=28 (accesat la data 9.07.2014). http://dexonline.ro/definiție/risorgimento (accesat 8.08.2014). L'origine delle divergenze politiche fra Croce e Gentile (The origins of the political divergences between Croce and Gentile) Salvatore CINGARI Abstract: The essay deals with the differences between Croce and Gentile regarding the origin of their political thought before fascism. În his youth Croce was a liberal leftist, politically close to socialism. When Umberto I was killed he
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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http://dexonline.ro/definiție/risorgimento (accesat 8.08.2014). L'origine delle divergenze politiche fra Croce e Gentile (The origins of the political divergences between Croce and Gentile) Salvatore CINGARI Abstract: The essay deals with the differences between Croce and Gentile regarding the origin of their political thought before fascism. În his youth Croce was a liberal leftist, politically close to socialism. When Umberto I was killed he justified the murder talking of Bava Beccaris's repression. His cultural model was
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thought before fascism. În his youth Croce was a liberal leftist, politically close to socialism. When Umberto I was killed he justified the murder talking of Bava Beccaris's repression. His cultural model was a modernist one. On the contrary Gentile puț forward a conservative social vision. He was afraid of the labour moviment. În the beginning of first word war, Gentile was facsinated by intervenționist rethoric: on the contrary Croce criticize it. Keywords: Modernism, conservative, naționalism, word war, State. Nel
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justified the murder talking of Bava Beccaris's repression. His cultural model was a modernist one. On the contrary Gentile puț forward a conservative social vision. He was afraid of the labour moviment. În the beginning of first word war, Gentile was facsinated by intervenționist rethoric: on the contrary Croce criticize it. Keywords: Modernism, conservative, naționalism, word war, State. Nel 2010, nel carteggio del nazionalista Vittorio Cian, è stată pubblicata un'interessantissima lettera di Benedetto Croce, a seguito della commemorazione che
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differenza di due decenni dopo, si schierò în parte con i socialiști, tenendo în piedi lo stato di diritto. Nel mio successivo volume del 2002, ho voluto mettere în parallelo le posizioni del giovane Croce con quelle originarie di Giovanni Gentile. Facevo notare, în quella șede, che îl modernismo di Gentile appare attraversato da "opposte correnti" ed anzi che esso, di queste, possa avere costituito una "proiezione capovolta"3. Gabriele Turi aveva fatto notare come i suoi scritti giovanili șui costumi
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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i socialiști, tenendo în piedi lo stato di diritto. Nel mio successivo volume del 2002, ho voluto mettere în parallelo le posizioni del giovane Croce con quelle originarie di Giovanni Gentile. Facevo notare, în quella șede, che îl modernismo di Gentile appare attraversato da "opposte correnti" ed anzi che esso, di queste, possa avere costituito una "proiezione capovolta"3. Gabriele Turi aveva fatto notare come i suoi scritti giovanili șui costumi popolari siciliani fossero intrisi di un populismo refrattario all'irruzione
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modernità portata dai fasci siciliani 4; mentre invece l'erudizione locale di Croce non pareva mai attraversata da alcun velo di nostalgia e anzi consacrată alla religione dei patrioți del '99. Sia nel Rosmini e Gioberti che nel Gino Capponi, Gentile mostră un rilancio della restaurazione che în Croce poteva essere căpițo e apprezzato, mă mai rispecchiato intimamente. Gioberti, Rosmini e îl moderatismo cattolico fiorentino, non trovano alcuno spazio nel pantheon crociano. L'intesa fra i due, nel primo Novecento, nasceva
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della necessità di stringere un'alleanza contro la superficialità della cultură positivistica e la scarsa tensione etică dell'Italia giolittiana, mă partiva da premesse diverse. Quando parlavo di modernismo come proiezione capovolta, intendevo îl fatto che la statualità modernă, per Gentile, diventava sostanzialmente la garanzia dell'ordine perduto con la fine dell'antico regime. Anche îl giudizio sul marxismo sembrava în parte convergere, nel senso che per Gentile esso era filosoficamente contraddittorio e per Croce filosoficamente infecondo, essendo per lui, îl
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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di modernismo come proiezione capovolta, intendevo îl fatto che la statualità modernă, per Gentile, diventava sostanzialmente la garanzia dell'ordine perduto con la fine dell'antico regime. Anche îl giudizio sul marxismo sembrava în parte convergere, nel senso che per Gentile esso era filosoficamente contraddittorio e per Croce filosoficamente infecondo, essendo per lui, îl marxismo, în buona sostanza, uno strumento metodologico storiografico: mă în Gentile sembra chiara fin dall'inizio la volontà di disinnescare un pericolo sociale che invece Croce, a
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dell'antico regime. Anche îl giudizio sul marxismo sembrava în parte convergere, nel senso che per Gentile esso era filosoficamente contraddittorio e per Croce filosoficamente infecondo, essendo per lui, îl marxismo, în buona sostanza, uno strumento metodologico storiografico: mă în Gentile sembra chiara fin dall'inizio la volontà di disinnescare un pericolo sociale che invece Croce, a quell'epoca, aveva preso molto sul serio. L'altra grande differenza originaria, che vedevo, era costituita dal fatto che mentre per Gentile le tradizioni
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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mă în Gentile sembra chiara fin dall'inizio la volontà di disinnescare un pericolo sociale che invece Croce, a quell'epoca, aveva preso molto sul serio. L'altra grande differenza originaria, che vedevo, era costituita dal fatto che mentre per Gentile le tradizioni popolari erano studiate da lontano, cioé dal mondo accademico normalista, Croce era ben radicato nel paesaggio sociale di cui raccoglieva le memorie. Anche per questo îl pensiero politico di Gentile sfociò în uno statalismo autoritario e omologante, mentre
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vedevo, era costituita dal fatto che mentre per Gentile le tradizioni popolari erano studiate da lontano, cioé dal mondo accademico normalista, Croce era ben radicato nel paesaggio sociale di cui raccoglieva le memorie. Anche per questo îl pensiero politico di Gentile sfociò în uno statalismo autoritario e omologante, mentre în Croce lo Stato rimase sempre strumento rispetto a cui la società civile conservava un primato assiologico. Le prime divergenze politiche, anche se non esplicitate, non avvengono del resto con l'avvento
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sempre strumento rispetto a cui la società civile conservava un primato assiologico. Le prime divergenze politiche, anche se non esplicitate, non avvengono del resto con l'avvento del fascismo mă, parallelamente all'inizio dell'incrinatura filosofica, con la Grande Guerra. Gentile - che era sempre stato anti-nazionalista - aveva mostrato, nella fâse giovanile, qualche vicinanza all'irredentismo 5, quando invece Croce non ebbe mai alcun cedimento în quel senso. Per Croce l'irredentismo era impregnato di volontarismo politico. Gentile, all'opposto, sul patriottismo
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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con la Grande Guerra. Gentile - che era sempre stato anti-nazionalista - aveva mostrato, nella fâse giovanile, qualche vicinanza all'irredentismo 5, quando invece Croce non ebbe mai alcun cedimento în quel senso. Per Croce l'irredentismo era impregnato di volontarismo politico. Gentile, all'opposto, sul patriottismo diventava radicale e rivoluzionario. L'idea delnociana di un Gentile rivoluzionario, che poi è legată alla più generale problematică della quota di giacobinismo insita nel fascismo, vă vista anche în questi termini: îl conservatorismo sussume la
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giovanile, qualche vicinanza all'irredentismo 5, quando invece Croce non ebbe mai alcun cedimento în quel senso. Per Croce l'irredentismo era impregnato di volontarismo politico. Gentile, all'opposto, sul patriottismo diventava radicale e rivoluzionario. L'idea delnociana di un Gentile rivoluzionario, che poi è legată alla più generale problematică della quota di giacobinismo insita nel fascismo, vă vista anche în questi termini: îl conservatorismo sussume la rivoluzione quando și tratta di affermare l'organicità della patria rispetto alle spințe conflittuali
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di giacobinismo insita nel fascismo, vă vista anche în questi termini: îl conservatorismo sussume la rivoluzione quando și tratta di affermare l'organicità della patria rispetto alle spințe conflittuali di classe, oppure rispetto ad un nemico esterno. Ecco perciò che Gentile abbraccia integralmente e da subito la causa dell'intervento, persino sposando la retorica "democratică" dell'intesa contro le presunte violazioni del diritto internazionale da parte dei tedeschi. Croce, al contrario, pur sospendendo l'iniziale neutralismo per parteggiare per îl proprio
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contrario, pur sospendendo l'iniziale neutralismo per parteggiare per îl proprio paese dopo l'intervento, non ascoltò nemmeno una volta le sirene dello scontro di civiltà, facilitato în ciò dal suo filo-germanesimo. Și potrebbe pensare che le tendenze "restauratrici" în Gentile, di cui ho parlato sopra, possano essere smentite da alcune dichiarazioni pro-democratiche del filosofo di Castelvetrano, anche în polemică nei confronti dei cultori di Treisckhe, risalenti, appunto, alla fâse della guerra: mă questa difesa della democrazia, în quel contesto, vă
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cultori di Treisckhe, risalenti, appunto, alla fâse della guerra: mă questa difesa della democrazia, în quel contesto, vă presă più come un segno di appartenenza, anziché come un quadro di valori politici. Già nel gennaio del 1919, però, vediamo come Gentile, assieme alla critică dell'etnicismo nazionalistico, preciși, în un paio di articoli 6, che 'democrazia' può essere înțesa soltanto come riconoscimento dei doveri del popolo verso lo Stato. Lungi dall'essere dittatura bolscevica o giacobina, o, tanto meno, anarchia, la
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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articoli 6, che 'democrazia' può essere înțesa soltanto come riconoscimento dei doveri del popolo verso lo Stato. Lungi dall'essere dittatura bolscevica o giacobina, o, tanto meno, anarchia, la democrazia è "legge dello Stato". În questi primi meși del '19 Gentile iniziava peraltro a criticare la società delle nazioni e îl wilsonismo 7, ora visto come maschera di un imperialismo da cui non è esențe neppure Lenin 8. Gentile diventa "mazziniano" esattamente dopo la guerra, nei testi pubblicati sulla rivista nazionalista
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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la democrazia è "legge dello Stato". În questi primi meși del '19 Gentile iniziava peraltro a criticare la società delle nazioni e îl wilsonismo 7, ora visto come maschera di un imperialismo da cui non è esențe neppure Lenin 8. Gentile diventa "mazziniano" esattamente dopo la guerra, nei testi pubblicati sulla rivista nazionalista (non a caso!) "Politica", nel '19,9 dopo qualche spunto, în questo senso, all'inizio della guerra (mentre prima, da buon liberale di destra, Gentile considerava îl genovese
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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neppure Lenin 8. Gentile diventa "mazziniano" esattamente dopo la guerra, nei testi pubblicati sulla rivista nazionalista (non a caso!) "Politica", nel '19,9 dopo qualche spunto, în questo senso, all'inizio della guerra (mentre prima, da buon liberale di destra, Gentile considerava îl genovese una testa confusa). Mazzini, da tempo, era stato, d'altronde, recuperato dall'area moderato-conservatrice în funzione anti-operaia (și pensi al Luzio), come pensatore che potesse rappresentare le esigenze popolari senza essere socialistă. Di Mazzini, Gentile valorizzava ciò
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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di destra, Gentile considerava îl genovese una testa confusa). Mazzini, da tempo, era stato, d'altronde, recuperato dall'area moderato-conservatrice în funzione anti-operaia (și pensi al Luzio), come pensatore che potesse rappresentare le esigenze popolari senza essere socialistă. Di Mazzini, Gentile valorizzava ciò che poteva giustificare una comunità politică în cui i soggetti trovassero un fondamento, che solo surrettiziamente egli cerca di far apparire "dentro di loro" ed emergente dall'attualità dell'atto: în realtà è îl comando di uno Stato
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di Croce, fino ad allora visto attraverso le lenți critiche del realismo politico, invece, non avviene nella fâse "conservatrice" fra îl '14 e îl '24, bensì dopo, quando, cioè, viene tessuta la "religione della libertà". Quando la guerra finì, se Gentile ebbe toni affini a quelli nazionalisti relativamente al sangue versato, Croce ebbe un ben diverso registro elegiaco nel sottolineare come, dopo una guerra di quel genere, non potevano esserci né vinti né vincitori, né celebrazioni, mă solo la consapevolezza della
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idea che la guerra potesse essere stată îl viatico per un elevamento del livello etico della vită italiană e che îl liberalismo potesse trasvalutarsi în qualcosa di più votato alla coesione sociale 10. Da questo punto di vista Croce e Gentile, dopo la guerra, si ritrovarono în una comune apertura di credito al nazionalismo. În entrambi c'era, allora, l'esigenza di porre argine ad una derivă particolaristica, rilanciando îl ruolo dello Stato. Îl nazionalismo di Rocco e Coppola sembrava, più
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ad una derivă particolaristica, rilanciando îl ruolo dello Stato. Îl nazionalismo di Rocco e Coppola sembrava, più di quello di Corradini, potersi emancipare dalla sensibilità decadente e volontaristica e contribuire ad un irrobustimento realistico della cultură politică italiană. Croce e Gentile finirono per ritrovarsi a collaborare insieme alla rivista "Politica", în cui, în effetti, lo "Stato" era più importante della "Nazione" e în cui și intendeva svolgere un ruolo "contro-egemonico" rispetto alle ideologie democratiche e pacifiste. E, tuttavia, îl ruolo di
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