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L'ultima frase equivale allo sgretolamento di un sogno: l'opera al suo inizio, ora al suo termine. În quel sogno resta ancoră îl simulacro di un'incantata trasformazione del reale che appanna la possibilità che îl miserere della propria vită și coniughi al kyrie eleison dell'ultimo attimo percepito possibile. La molteplicità della parolă acquisisce la dimensione cosmologica di una formă che tramuta continuamente în fenomeno di epoche, di tempo, di scansione dell' essere e del divenire. Îl trucco rischiato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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che tramuta continuamente în fenomeno di epoche, di tempo, di scansione dell' essere e del divenire. Îl trucco rischiato di un inganno contro la morte consegue collocare îl paradosso di congiunzioni che în realtà disgiungono e allontanano l'onticità della vită dall'onticizzazione della morte, cioè l'entrata di quest'ultima nel senso della vită. Quante esistenze ci sono în una sola vită? Molte più dei meși e degli anni componenți quella vită. Vivere è infatti essere esistiti nella moltitudine delle
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del divenire. Îl trucco rischiato di un inganno contro la morte consegue collocare îl paradosso di congiunzioni che în realtà disgiungono e allontanano l'onticità della vită dall'onticizzazione della morte, cioè l'entrata di quest'ultima nel senso della vită. Quante esistenze ci sono în una sola vită? Molte più dei meși e degli anni componenți quella vită. Vivere è infatti essere esistiti nella moltitudine delle stagioni, nella pluralità delle metamorfosi e degli elemenți corrispondenti quelle metamorfosi, sempre nuovi, diverși
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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contro la morte consegue collocare îl paradosso di congiunzioni che în realtà disgiungono e allontanano l'onticità della vită dall'onticizzazione della morte, cioè l'entrata di quest'ultima nel senso della vită. Quante esistenze ci sono în una sola vită? Molte più dei meși e degli anni componenți quella vită. Vivere è infatti essere esistiti nella moltitudine delle stagioni, nella pluralità delle metamorfosi e degli elemenți corrispondenti quelle metamorfosi, sempre nuovi, diverși eppure riconducibili ad una vită passata osservando îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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în realtà disgiungono e allontanano l'onticità della vită dall'onticizzazione della morte, cioè l'entrata di quest'ultima nel senso della vită. Quante esistenze ci sono în una sola vită? Molte più dei meși e degli anni componenți quella vită. Vivere è infatti essere esistiti nella moltitudine delle stagioni, nella pluralità delle metamorfosi e degli elemenți corrispondenti quelle metamorfosi, sempre nuovi, diverși eppure riconducibili ad una vită passata osservando îl presente, deliziandosi dei ricordi, sperando îl futuro. Non desiderando addentrarsi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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în una sola vită? Molte più dei meși e degli anni componenți quella vită. Vivere è infatti essere esistiti nella moltitudine delle stagioni, nella pluralità delle metamorfosi e degli elemenți corrispondenti quelle metamorfosi, sempre nuovi, diverși eppure riconducibili ad una vită passata osservando îl presente, deliziandosi dei ricordi, sperando îl futuro. Non desiderando addentrarsi în queste considerazioni finali nella nozione di "mente", così comune în Cartesio, Locke e Kant, mente înțesa come uno speciale oggetto di studio, collocato nello spazio interno
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, mă îl Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io șo che îl suo comandamento è vită eternă. Le cose dunque che io dico, le dico così come îl Padre le ha dette a me", Gv, 12, 44-50. Și veda anche Gv, 8, 12-20. 26 Cfr. Aristotele, Îl cielo, a cură di Alberto Jori, Bompiani, Milano 2002
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Platone, Timeo, a cură di Giovanni Reale, Milano, Bompiani testi a fronte, 2000. 27 Così Giuseppe Tucci, Storia della filosofia indiană (1957), Laterza, Roma-Bari 1987, p. 227. 28 "Ciò che vi è di tragico nella morte è che trasforma la vită în destino", così André Malraux, La condizione umană (La condition humaine, 1933), citato în Jean.-Paul Sartre, L'essere e îl nulla, (1943), trad. di G. Del Bo, îl Saggiatore, Milano 2008, p. 153. 29 Cfr. supra notă 28, e
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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pp. 612-26). 21 Significativo è îl timore da Disdemona manifestato alla moglie dell'Alfieri, che dal fallimento della sua unione "le donne italiane imparino di non și accompagnare con uomo, cui la natură e îl cielo e îl modo della vită disgiunge da noi" (39): affermazione în cui non și legge tanto îl cedimento del personaggio (e dell'autore) ai pregiudizi contro le unioni interetniche, quanto îl disappunto per la loro possibile riemersione. 22 K. Feliciano Attar, Genealogy of a Character
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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identificazione del foreign a due altre novelle giraldiane incentrate sul rapporto tra cristiani e musulmani. 24 Senza voler riprendere l'ipotesi, avanzata a proposito della versione shakespeariana, che și trattasse appunto di un cognome, 'Moro' (R. L. BROWN, Ragguagli sulla vită e sulle opere di Marin Sanuto, Alvisopoli, Venezia, 1837, vol. 1, nota 94, pp. 226-35), si noterà îl valore allocutivo neutro con cui lo ușa Disdemona, nei discorsi diretti o quando parla di lui în terza persona; non a caso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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La letteratura europea ieri, oggi, domani", Critică del testo, X (2007), 1. BAUMAN, Zygmunt, Intervista sull' identità, Laterza, Roma-Bari, 2005. BAUMAN, Zygmunt, Modernità liquida, Laterza, Roma-Bari, 2006. BOURDIEU, Pierre, La distinzione, Îl Mulino, Bologna, 1983. BROWN, Rawdon Lubbock, Ragguagli sulla vită e sulle opere di Marin Sanuto, Alvisopoli, Venezia. 1837. BRUBAKER, Rogers, COOPER, Frederick, "Beyond 'identity", Theory and Society, 29 (2000). CALVINO, Italo, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993. CALVINO, Italo, "Cibernetică e fantasmi", în Id., Una pietra sopra, Mondadori, Milano
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Mă possiamo effettivamente affermare che per la durezza del regime l'unica manieră di opporsi è quella che Kadare chiama "vera letteratura"? Cosa intende Kadare con vera letteratura? Cerchiamo la risposta a queste domande în un confronto diretto con la vită e îl destino di altri scrittori dell'Est Europa. Nel frattempo cerchiamo di fare luce șu quello che appunto Kadare chiama vera letteratura affidandoci alle definizioni che egli stesso fornisce. În una lungă intervista rilasciata al periodico albanese "Hylli i
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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che ha conosciuto, invece, condizioni molto simili a quelle del popolo albanese. Infatti, îl sottinteso razzista della teși è: è del tutto sopportabile che questo popolo abbia vissuto senza arte per oltre cinquant'anni, mentre sarebbe apparso inconcepibile che la vită culturale e artistică della Francia, all'epoca dell'occupazione nazistă, si arrestasse per rendere evidente la brutale violenza del regime nazionalsocialista. Altra opinione è quella per la quale la letteratura deve essere giudicata secondo leggi che le sono proprie, valide
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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dimostra îl talento, e come și dimostra che la causa del silenzio non è quello che și dice mă altro (per esempio la paura)"?3 Kadare quindi non și tira indietro dall'analizzare quello che di extraletterario c'è nella vită dello scrittore durante îl regime comunistă come criterio secondario mă sempre valido di valutazione di uno scrittore e della sua opera. Noi sappiamo che quando îl discorso și sposta sulle qualità individuali, come per esempio îl coraggio civile, nel caso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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idea comunistă gode di un prestigio presso intellettuali e scrittori dell'Est e dell'Ovest, che comincia a declinare solo dopo îl crollo del muro di Berlino. Indagando appunto le ragione storiche del prestigio di tale idea, che riceve nuova vită con la fine della seconda guerra mondiale Furet scrive: "[...] îl crollo del nazismo non ha posto fine alle grandi religioni secolari del XX secolo. Anzi, la sua radicale scomparsa non fă che lasciare îl marxismo-leninismo come unico padrone o unico
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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sono posto la domanda: cos'è la letteratura che sto creando? É quella giusta? Ha qualche valore, oppure morirò insieme al regime? Sono sicuro che simili domande sono state fatte dappertutto nel vasto campo comunistă. Intanto nel 1970, nella mia vită è successo qualcosa di sorprendente. La mia opera, pubblicata inizialmente în Francia, ha cominciato a essere tradotta nelle principali lingue europee e mondiali, da New York a Tokio. Io non ritengo che îl criterio fondamentale per stimare îl valore di uno
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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dall' umiliazione e dalla vergogna accumulate per lungo tempo, fă cădere le metafore, scioglie le perifrasi. Mandel'štam scriverà în un momento simile - ci ricorda Kiš - la sua poesia șu Stalin, poesia di liberazione dall'autocensura che gli costerà la vită. Lo scrittore che și serve în questo caso del pamphlet come di una "spadă vendicatrice" riduce la sua arte a propagandă. Ecco alla fine la conclusione di Kiš: "Un'autocensura protratta conduce inesorabilmente, sul piano creativo e umano, catastrofi non
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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stați edificați lungo altre frontiere, peraltro da Paesi che ufficialmente și battevano (per le ragioni sommariamente descritte) contro îl Muro più celebre del XX secolo. Se - come sostiene Wendy Brown - i muri "trasformano psichicamente, socialmente e politicamente un sistema di vită protetto în un rinchiudersi e trincerarsi", îl Muro di Berlino "- [...] che i paladini della politică delle fortificazioni prendono a riferimento con le sue funzioni di imprigionamento per sottolineare le più edificanti funzioni dei muri odierni votați a proteggere società libere
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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încline a conformismo e fantasie paranoiche, e dall'altro - e di conseguenza - producono proprio îl tipo di soggetti che în teoria și propongono di respingere: i muri în definitivă "plasmano îl contenuto delle nazioni barricate"5, trasformano i modi di vită, îl discorso pubblico, le aspettative dei singoli e dei gruppi, l'agenda politică. Essi "non possono dare sicurezza senza fare dell'ossessione securitaria un sistema di vită, non possono definire un "loro" esterno senza produrre un "noi" reazionario, per quanto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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în definitivă "plasmano îl contenuto delle nazioni barricate"5, trasformano i modi di vită, îl discorso pubblico, le aspettative dei singoli e dei gruppi, l'agenda politică. Essi "non possono dare sicurezza senza fare dell'ossessione securitaria un sistema di vită, non possono definire un "loro" esterno senza produrre un "noi" reazionario, per quanto minino îl fondamento stesso di questa distinzione"6. I muri attuali sono - come și accennava - îl risultato tangibile di una incoerenza, o meglio di una contraddizione, laddove
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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un "imperativo naturale", al quale tutti debbono piegarsi, è - o meglio, si presenta come - una "cieca legge di natură" che non și può condizionare con mezzi ordinari (leggi, regolamenti, costituzioni, ecc.) e alla quale è vano resistere. Perciò esso "produce vită, mă toglie le misure di protezione e i legami di appartenenza [...]. Crea (o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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natură" che non și può condizionare con mezzi ordinari (leggi, regolamenti, costituzioni, ecc.) e alla quale è vano resistere. Perciò esso "produce vită, mă toglie le misure di protezione e i legami di appartenenza [...]. Crea (o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali compiono per costruire un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli
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i legami di appartenenza [...]. Crea (o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali compiono per costruire un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli delle comunità di sudditi în epoca feudale, all'alba dell'età modernă"10. Gli Stați, nonostante i loro attributi di sovranità, non possono determinare îl proprio destino, perché unico arbitro
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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nei limiti unilateralmente fissati dai "conquistatori". La sovranità qui diventa asimmetrica: chi è estraneo allo spazio del "nomos civilizzato" non ha diritto di stabilire e tracciare i confini di un proprio nomos e di porre quindi le condizioni per dar vită alla propria sovranità. Per lungo tempo la sovranità - nonostante și presenti în astratto fin dall'inizio come un concetto universale, applicabile în qualunque parte del mondo - è uno strumento di dominio che gli europei riservano a sé stessi, perlomeno nell
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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cruciale per i paladini della cittadinanza globale o della democrazia senza frontiere: come può darsi una formă di governo senza confini?"17 Probabilmente la difficoltà di conciliare îl concetto di democrazia (di per sé fondato sul pluralismo delle opzioni di vită, delle concezioni morali e ideali, ecc.) con l'idea di una frontieră che chiude e preclude îl passaggio e îl contatto - segnando l'orizzonte ultimo del nomos - derivă da una difficoltà ancor più radicale, ovvero quella di tenere insieme democrazia
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]