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errori e cerco sempre di farli vedere anche a lui, e în altre condizioni di cultură generale sarei un suo avversario anzi che un suo collaboratore. Mă, se volessi oră dire pubblicamente îl mio giudizio șu questa filosofia del nostro amico, con quel rigore che ușo nel giudicare gli altri, commetterei, io credo, una bestialità, în danno della stessa causa che stă a cuore a te e a me. Tânte volte ho preso la penna per una discussione pubblica amichevole e
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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susseguirsi di critiche e di polemiche. Gentile era ormai consapevole del rigore teoretico a cui îl suo sistema filosofico era giunto, e Croce stesso aveva compreso che Gentile aveva ormai intrapreso un percorso ben preciso e che l'idealismo dell' amico non și conciliava più con îl proprio, anzi era ad esso alternativo. Fu nell'inverno del 1911 che Gentile con un ciclo di conferenze fatte alla Bibliotecă filosofica di Palermo șu L'atto del pensare come atto puro, che saranno
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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di Croce. E fu nell'inverno del 1912 che Croce scrisse per l'Accademia Pontaniana di Napoli quella memoria dal titolo Storia, cronaca e false storie che, se dă una parte sembrava "attualizzare" la storia, cioè avvicinarsi alla concezione dell'amico, dall'altra, separandola dalla cronaca, riproponeva una di quelle distinzioni che Gentile rifiutava. Radicalizzate così le posizioni, per evitare o ritardare la rottura non c'era che da ricorrere a una sorta di diplomazia, anche perché "în questa memoria - scrive
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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per distrarmi - minimizzava - ho buttato sulla carta alcune osservazioni sulle dottrine del Gentile e dei suoi școlari". Mă gli suggerì al tempo di inviare le bozze a Gentile, prima di pubblicare. Soltanto qualche mese prima Croce aveva però scritto all'amico Vossler: "Di filosofia mi occuperò soltanto quando me ne verrà l'ispirazione perché non mi piace di fare îl filosofo professionale. D'altro canto - continuava - avrai notato che îl Gentile ha dato un certo indirizzo al suo pensiero che și
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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maturi o che perda del suo slancio momentaneo, per discuterlo; e se și sciogliesse da sé, senza mia opposizione e discussione, tanto meglio. Non mi è gradito oppormi, benché l'opposizione și aggirerebbe sulle alte vette della metafisica, a un amico e collaboratore che è per me tamquam frater. Îl vero è che io credo dannoso quell'indirizzo perché fiacca tutte le opposizioni e distinzioni della vită, indebolisce le energie del giudizio, della fantasia, della volontà, e riesce a una formă
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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effetto di acuirlo perché ognuno voleva avere l'ultima parolă. Gentile scrive dunque a Croce, preannunciandogli di aver inviato un suo scritto al Prezzolini în risposta all'articolo crociano, non nascondendo un profondo disagio per questa pubblica discussione con l'amico. Îl senso di pena provato dal Gentile lo fă anche dubitare del suo ruolo nella rivista La Critică, șino a mettere în forse îl prosieguo della propria collaborazione 24. La risposta di Croce è, come sempre, tesa a recuperare, dopo
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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tempo ad entrambi i contendenti, mă quel contrasto è limitato e circoscritto a quell'unico aspetto, mentre non vi sono ragioni per dubitare șu una sostanziale unità d'intenti sul piano di politică culturale e per questa ragione rassicura l'amico sulla sua partecipazione a La Critică. Pur tuttavia în un contesto tutto teso a riallacciare i fili di un legame solido mă sottoposto a continue tensioni, Croce non rinuncia ad un stoccata polemică proprio în conclusione della missiva: "A proposito
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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limito perciò ad assicurarti che io non ho punto l'intenzione d'interrompere quando che sia la mia collaborazione alla Critică.[...] mi sento în diritto di esser considerato da te a parte di tutti, come îl tuo collaboratore, îl tuo amico, îl tuo Gentile. L'entourage che tu immagini non esiste. Io qui sono solo"26. Prezzolini, intanto, învia a Croce, come d'intesa con Gentile, le bozze della replică di questi. Mă che cosa sostenne Gentile nella replică all'articolo
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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Voce l'11 dicembre e che, a differenza dello scritto di Croce, è di lettura meno scorrevole ed anche meno polemică, forse a seguito delle raccomandazioni che gli avevano fatto proprio alcuni suoi allievi, come Guido De Ruggiero e l'amico Fausto Nicolini?27 La risposta gentiliana è conciliante nei toni durissima nella sostanza. Dopo un esordio affettuosamente ironico, Gentile premette che l'idealismo attuale non è cosa recente perché îl suo pensiero, fin dalla sua teși di laurea, ha sempre
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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che non c'è sillaba della tua risposta che io non prevedessi, e alla quale non abbia pronta la mia replică. Prima di scrivere avevo ben meditato sul tuo pensiero"32. E due giorni dopo Croce ritorna a scrivere all'amico : "Mio caro Giovanni, ho riletto la tua risposta, dopo la prima scorsa un po' frettolosa, e mi è piaciuta assai di più; né șo immaginare perché tu temessi che potesse dispiacermi. Io non vorrei che qualche parolă vivace scritta nelle
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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allora egli fondò e che nel corso degli anni è venuto particolareggiando e provando storicamente, con la speranza che altri continui questo lavorio critico, indispensabile per la sana vită degli studi"35. Qui, vă ricordata una lettera del 1914 dell'amico tedesco Vossler a Croce che, apprezzando anche Gentile, vorrebbe che Croce riconoscesse al filosofo siciliano almeno la buona fede: "Per quanto io conosca îl Gentile mi pare che l'identità del pensiero con la vită, tanto pratica quanto teorica, sia
Polis () [Corola-journal/Science/84978_a_85763]
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șu cui fanno levă le trame dell' Alfieri. Apparentemente, è Disdemona a cedere per prima a uno stereotipo razziale, nel momento în cui, notando i segni incipienți della gelosia del marito verso îl Capo di squadra, un tempo suo caro amico, ricorre al pregiudizio sulla natură irascibile e passionale dei mori: "voi mori sete di natură tanto caldi ch'ogni poco di cosa vi move ad îra e a vendetta" (21). Eppure, la successiva sua reazione di stupore nel vedere îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]