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luoghi diverși în un unico tempo non possono essere identiche. (È chiaro che îl prodotto logico di due proposizioni elementari non può essere né una tautologia né una contraddizione. L'enunciato, che un punto del campo visivo ha nel medesimo tempo due diverși colori, è una contraddizione)"3. E' șu questo punto, che a suo dire metterebbe în crisi îl fondamento stesso dell'unica opera monografica pubblicata da Wittgenstein în vită, che Sraffa contesta la visione dell'amico filosofo e che
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di critică filosofica, 2, (2008), pp. 147-153. MONK R., The duty of Genius; tr.it. (Îl dovere del genio), Bompiani, Milano, 1991. NALDI N., "Piero Sraffa "politico" nel 1924. Una lettura", în F. Giasi (a cură di), Gramsci nel suo tempo, Carocci, Romă, 2008. NATOLI A., Antigone e îl prigioniero. Tania Schucht lotta per la vită di Gramsci, Editori Riuniti, Romă, 1990. SCHULTE J., Chor und Gesetz. Wittgenstein im Kontext, Suhrkamp, Frankfurt am Mein, 1990. SCHWEIZER M., Ricerca di inediți relativi
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momento illuministicamente importante, è anche vero che a monte vi è îl linguaggio comune, cui neanche îl filosofo può sottrarsi. E' l'appartenenza ad una comunità di cui è impossibile fare a meno, essendo insieme legame, mă anche possibilità al tempo stesso. Per questo îl legame di appartenenza alla comunità è sempre un doppio legame. E questo da valore alla ricerca di élite (în quanto possibilità), mă costituisce anche îl vincolo, che rende questa élite responsabile dell'uso del linguaggio, dunque
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Bari, 1950, 9° ed. Idem, Etică e politică, Laterza, Bari, 1973. Idem, Cultura e vită morale, Laterza, Bari, 1955. Idem, L'Italia dal 1914 al 1918. Pagine sulla guerra, Laterza, Bari, 1965. GALASSO G., Croce e lo spirito del suo tempo, Îl Saggiatore, Milano, 1990. GARIN E., Intellettuali italiani del XX secolo, Editori Riuniti, Romă, 1974 CINGARI S., Benedetto Croce e la crisi della cultură europea, Rubettino, Catanzaro, 2003. GENTILE G., I fondamenti della filosofia del diritto, Sansoni, Firenze 1961. GRAZIANI
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Croce, îl compagno di tânte battaglie combattute insieme, voglia rompere con lui. Croce risponde che non ha nessuna intenzione di rompere sia perché îl suo temperamento și è fatto negli anni sempre più bonario, sia perché ha fiducia che col tempo molte asprezze și appianeranno da sé. Mă în realtà la rottura è già avventa nell'animo di entrambi. Le parole scritte la dissimulano mă non la possono cancellare. Non și scriveranno più. Îl resto della storia è un seguito di
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approvo e quello che disapprovo negli scritti del nostro amico. Non bisogna tuttavia dimenticare che egli ha avuto la sfortuna di muovere verso l'hegelismo da vie molto lontane e da pregiudizi profondamente rădicați nell'animo di quasi tutti nel tempo della sua educazione intellettuale. Tutto quello che è riuscito a fare, l'ha fatto per virtù d'ingegno e di carattere, malgrado tutta la sua cultură antecedente, e quasi malgrado se stesso. Di questo bisogna riconoscergli îl merito, tanto più
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ritardare la rottura non c'era che da ricorrere a una sorta di diplomazia, anche perché "în questa memoria - scrive Gentile - ho visto con gioia che torniamo sempre ad avvicinarci". E Croce gli risponde: "Forse anche per questa parte, col tempo, ci metteremo d'accordo perché io dò grandissima attenzione a tutto ciò che tu dici e scrivi, e son sicuro che tu fai lo stesso verso di me. Ripercorrendo talvolta le nostre relazioni ormai di sedici anni, mi pare che
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vedo che hai fatto un libro robusto, originale ed ispirato, che è la più ricca e personale delle tue opere. Anche questa volta mi pare che îl problemă della distinzione non sia né risoluto né liquidato. Mă lasciamo a migliore tempo questo vecchio dissenso che forse și comporrà, o forse non și comporrà mai perché non è tanto un dissenso, quanto una diversità d'interessi per cui io metto l'accento sopra una parolă e tu sopra un'altra".8 E
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di rendere pubblica la sua protesta. Pregò infatti Prezzolini, che dirigeva la rivista La Voce, di pubblicargli un articolo, "per distrarmi - minimizzava - ho buttato sulla carta alcune osservazioni sulle dottrine del Gentile e dei suoi școlari". Mă gli suggerì al tempo di inviare le bozze a Gentile, prima di pubblicare. Soltanto qualche mese prima Croce aveva però scritto all'amico Vossler: "Di filosofia mi occuperò soltanto quando me ne verrà l'ispirazione perché non mi piace di fare îl filosofo professionale
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e și acquietano nella immobile contemplazione del sempre Uno"11. Passarono soltanto pochi meși e Croce, come abbiamo visto, ruppe gli indugi e prese l'iniziativa di quello che oggi possiamo definire uno show-down filosofico. Îl fatto è che, da tempo, avvertiva che Gentile polarizzava l'interesse dei giovani, come rivela un'altra lettera al Vossler di ben tre anni prima: "În Italia ci sono già parecchi giovanotti che vorrebbero ficcarmi a forza în una bellissima e decorosissima tomba. Mă, per
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quanto bellis-sima e decorosissima, è una tomba, e io non gradisco questa sorta di omaggio"12. Conoscendo questo suo stato d'animo, sempre più acuito, îl Vossler, con intenzione consolatoria, gli scriveva nel 1913: "La tua nazione e îl tuo tempo vivono în te e tutto îl secolo ți fă compagnia. Certo îl secolo è anche un cattivo compagno, perché, come ți ha riempito dei suoi problemi, così ți può vuotare"13. Del resto che tra Gentile e i suoi allievi
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questo è l'inizio quasi solenne dell'articolo - îl vostro idealismo attuale non mi persuade. E debbo dirvelo în pubblico, perché proverei vergogna a continuare a dirlo solo tra me e me, o în conversazioni private, come faccio da qualche tempo în qua. Perché non mi persuade? O, meglio, în che cosa non mi persuade? E'chiaro che per gran parte mi persuade assai bene, giacché mi ritrovo me stesso, ossia îl risultato del mio decennio o poco più di viva
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în forse îl prosieguo della propria collaborazione 24. La risposta di Croce è, come sempre, tesa a recuperare, dopo îl duro scontro teorico, îl rapporto umano con îl Gentile, ribadendo esplicitamente come îl loro dissenso fosse oramai noto da lungo tempo ad entrambi i contendenti, mă quel contrasto è limitato e circoscritto a quell'unico aspetto, mentre non vi sono ragioni per dubitare șu una sostanziale unità d'intenti sul piano di politică culturale e per questa ragione rassicura l'amico
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concludere: " Mi auguro che tu ed io, consenzienti în tânte cose e unanimi în tutte, col continuare a ripensare i punți di dissenso che abbiamo oră discussi, ci ritroveremo, come ci è accaduto altre volte, dopo aver percorso per qualche tempo strade separate sebbene prossime, ci ritroveremo, dico, con nostră grande soddisfazione, sulla stessa stradă"34. Îl 1913, l'anno più travagliato dei rapporti tra Croce e Gentile, si concluse mestamente per entrambi: îl primo cadde în una crisi depressiva, e
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accadde e comparve quel nuovo irrazionalismo, un mișto di vecchia speculazione teologica e di decadentismo, tra lo stil dei moderni e îl sermon prisco, sotto îl nome di "idealismo attuale", egli ne provò non piccolo stupore, mă pure non mise tempo în mezzo a censurarlo nel suo principio e nelle sue conseguenze e ad ammonire che și entrava în una cattiva via. Comunque, ora, dopo tânte vicende, svanite tânte mode, svelatosi sempre più apertamente îl cosiddetto idealismo attuale come un complesso
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questa materia, sforzato di salvare e garantire l'unità dello spirito, în realtà hai irrigidito sempre di più l'opposizione. Ho visto così risorgere nel tuo pensiero quella natură che, a parte le costruzioni del naturalismo, è stată în ogni tempo lo scoglio șu cui s'è spezzata ogni concezione spiritualistica. E questa natură, che è la vită, l'essere, la realtà, m'è parso inghiottisse îl tuo spiritualismo. Tu persiști nel tuo antico modo di vedere lo spirito altalenante dalla
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le primărie. Una sorta di viatico alla partecipazione degli elettori, per la scelta del candidato a cariche politiche în contrapposizione al sistema della designazione degli stessi da parte dei partiți. La consapevolezza, percepita dai partiți, che la politica è da tempo considerată, dalla società civile, inaffidabile è stato l'assunto per l'utilizzo del suddetto meccanismo partecipativo ( în particolare da parte della sinistra). L'esperienza delle primărie, pur con tutte le difficoltà, mostră la funzione d'incitamento alla partecipazione, mă anche
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nel settembre 1944. Con la Liberazione, de Gaulle, riconobbe îl diritto di voto alle donne francesi ed avviò varie riforme, dalla nazionalizzazione all'istituzione di un sistema di sicurezza sociale moderno. Dopo la guerra, dall'ottobre 1945, maper un breve tempo, fu presidente del governo provvisorio. De Gaulle în disaccordo con la Costituzione della Quarta Repubblica, nel gennaio 1946 și dimette, e nel 1947 fondă îl movimento politico, îl "Rassemblement du Peuple Français", RPF, con l'obiettivo di trasformare la politica
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questi anni impone agli europei la loro unificazione politică [...]. Io ritengo che chiunque occupi un posto di responsabilità și sia reso conto, nel corso di questi anni, di fronte a quale pericolo și trova l'Europa; essa non ha più tempo di attendere tranquillamente îl giorno în cui una soluzione perfetta, che soddisfi ugualmente tutti gli stați, sia trovata [...]. Io penso che Francia e Germania possono costituire insieme îl nocciolo duro dell'Unione politică dell'Europa. Che non și attribuisca troppa
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del voto a maggioranza, raggiunsero un compromesso "îl compromesso di Bruxelles" che riportava delle precisazioni specifiche: "1. Quando... sono în gioco interessi molto importanți di uno o più partner, i membri și adopreranno a trovare în un ragionevole lasso di tempo soluzioni che possono essere adottate da tutti i membri nel rispetto dei loro reciproci interessi e di quelli della Comunità conformemente all'art. 2 del trattato. 2. [...] la delegazione francese ritiene che, quando și tratta di interessi molto importanți, la
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base per lo sviluppo di capabilities ulteriori; - le capabilities interne che rappresentano le abilità cognitive del soggetto e che possono dipendere o dal suo personale modo di essere e di relazionarsi con l'ambiente che ha sviluppato nel corso del tempo - le capabilities combinate che dipendono dai fattori sociali, politici e culturali che influenzano la sua vită. Pertanto, una formazione continuă che voglia oggi realmente puntare allo sviluppo umano deve necessariamente tener conto di tutti questi elemenți e deve attivarsi în
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dell'altro. Studi di teoria politică, Feltrinelli, Milano, 1998. HARROW, A., A taxonomy of psychomotor domain a guide for developing behavioral, Harvard University Press, Cambridge, 1972. HARVEY, K., Positive Identity Development, Harvard University Press, Cambridge, 2009. HEIDDEGER, M., Essere e tempo, Longanesi, Milano, 1970. IDEM, Saggi e discorsi, Franco Angeli, Milano, 1976. HERBART, J. F., Pedagogia generale derivată dal fine dell'educazione, La Nuova Italia, Firenze 1997. IORI, V., Lo spazio vissuto. Luoghi educativi e soggettività, La Nuova Italia, Firenze, 1996
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De la compétence, Leș editions d'organisation, Editions d'Organisation, Paris, 1994. IDEM, Costruire le competénces individuelles et collectives, Editions d'Organisation, Paris, 2000. LEVINAS, E., Altrimenti che essere o al di là dell'essenza, Franco Angeli, Milano, 1983. IDEM, Îl tempo e l'altro, Franco Angeli, Milano, 1985. LEWIN, K., I conflitti sociali (1948), Franco Angeli, Milano, 1997. IDEM, Field Theory în Social Science (1951), Harper & Row, New York, 1999. LICHTNER, M., MENCARELLI, M., Educazione permanente, La Scuola, Brescia, 1996. LIPMAN, M.
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Curs de ştiinţă politică by Gianfranco Pasquino () [Corola-publishinghouse/Science/941_a_2449]
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se comportă fragmentele descriptive sau argumentative am discutat acestea în capitolul precedent. Atît rezumatul cît și încetinirea trebuie văzute relativ, în raport reciproc. Cea mai ușoară cale de a instaura o asemenea comparație este de a stabili un fel de tempo standard, linia zero. Adevărata izocronie, o coincidență completă între TF și TP, nu poate apărea în limbaj. Putem totuși să presupunem că dialogul fără comentariu ocupă tot atîta timp în TF ca și în TP. Dialogul, și în principiu fiecare
Naratologia. Introducere în teoria narațiunii by MIEKE BAL () [Corola-publishinghouse/Science/1018_a_2526]