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a rolului său cultural - folosind operele literare (marea literatura europeană: în acest caz povestirea din tinerețe a lui Ț. Mann - Paiațele), este posibil sa susții refugiații pe de o parte și să-ți exprimi propriile nevoi, iar pe de altă parte să înțelegi noul context cultural și lingvistic în care aceștia intra. Literatura este tema fundamentală și a eseului lui G. Puka. Autorul ne conduce în mediul politico-literar: constituirea figurii disidentului în regimurile comuniste din estul european. În mod precis, Puka
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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P. Huntington 5, în care politologul american susține că, odată cu încheierea Războiului Rece, distincțiile de natură ideologică, economică sau politică vor avea un rol din ce in ce mai marginal, fiind înlocuite de asemănările și deosebirile culturale, în cadrul articolelor ce ne introduc a doua parte a numărului se observă existența temei clivajului. Dacă eseul lui Scarcelli deschide seria argumentelor politice, Gheorghe Ciascai, inițiază seria argumentelor de tip politic și geopolitic. Studiul sau ce este axat pe strategiile ce au avut ca scop umplerea vidului de
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a rendere diverse e sempre più preziose le persone 1. Tuttavia restituire belle e preziose le "persone" che hanno sofferto, assume un connotato che travalica la mera tecnica del kintsugi: questa tecnica și chiama amore, perché îl dolore è stato parte della vită e perché grazie al dolore è possibile transitare alla salvezza, nella misura în cui la giustizia umană è stată ridimensionata dalla grazia cristiana. La dimensione peraltro di considerare l'esperienza mistica come un dolore intenso, ci permette di
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fâțo e resosi irrivelabile a lei. Deianira non comprende ancoră che sarà proprio la sofferenza a liberarla da quel peso per farle accettare l'esistenza non come un imbroglio, mă come una storia.E questa storia è delle volte una parte grande, altre volte impercettibile della narrazione più ampia del dolore umano; mă în entrambi i cași, si tratta comunque di un tassello utile a coniugare îl vasellame în frantumi a quel grande mosaico, di musica profonda, di grande gioco: lalīlayă4
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renderebbe costretti ad una difesache non significa affatto lavoro sul proprio sé, come invece îl mujahade nel sufismo descrive e che vuol significare andando a fondo del nostro dolore e della nostră consapevolezza con la vită. Oggi, peraltro, la gran parte di noi occidentali può permettersi di condurre un'esistenza piena di sprechi. Mă în questo modo dimentichiamo che le nostre condizioni sono soggette al mutamento delle fluttuazioni e che potremmo non essere în grado di anticipare îl momento în cui
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con le conseguenze di una bancarotta, mă soprattutto saremo ridotti al livello della bărbărie, all'abominio della desolazione di cui parla îl profeta Daniele 5, cioè avremo perso la speranza nell'essere divenuti disperați. Eppure l'insieme della nostră cultură parte da una crepa, da un dolore, inizia con la ferita del costato di Cristo da cui sgorga acqua e sangue, rinnovando în quello stesso momento la nostră creazione 6. Pertanto quando qualcosa abbia subito una spaccatura, quando un uomo subisce
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sentendo quel boațo afferravano gli uni a mezzo îl corpo e li trascinavano via, mă ad Ardieo e ad altri avevano legato mani, piedi e testa, li avevano gettati a terra e scorticati, e li trascinavano lungo la stradă, dalla parte esterna, straziandoli șu piante spinose'. E a coloro che via via sopraggiungevano, spiegavano quali erano le ragioni di tutto questo aggiungendo che li conducevano via per gettarli nel Tartaro. Laggiú, continuava, avevano provato molti terrori di ogni genere, mă tutti
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del senso del mondo, perciò, si rivela, secondo i mistici islamici, nel problemă di un'asserzione positiva, di una presă di coscienza anche di fronte al proprio dolore che rivela la presenza dell' uomo nel mondo e la rassicurazione da parte di Dio di fronte alle iniquità dall'uomo stesso perpetrate 13, che può indurre a considerare diversă la circostanza della predilezione divină, șino ad un raccoglimento per meditare la purezza e la conversione 14. Îl mondo però può tradursi, aporeticamente
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cioè, che abbia fatto salva la speranza perché dono dell'amore di Dio nell'istante della Creazione. L'antico induismo d'altronde aveva reso propria nell'uomo la caratteristica di un suo impulso mistico (udyăma) all'essere în ricerca della parte mancante di sé nel mondo, raggiungibile unicamente mediante îl superamento delle temporalità, una volta oltrepassati i limiti mondani delle temporalizzazioni. L'essere în ciò osserva una sola intrinseca luce alla quale și ricongiunge e dalla quale è attraversato, intersecandosi în
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era avvinta al fatto che la vită di ognuno di noi, fosse preziosa în sé e per sé, come una tazza rotta e riparata lasciando trasparire l'incrinatura. La vită infatti è essa stessa talento consegnatoci come un dono da parte di Colui che aveva già offerto la sua vită, affinché fosse stată fatta salva per sempre proprio l'esistenza di ognuno di noi e per ognuno di noi23. Îl Dono, quindi, si pone imprescindibilmente al di là del senso che
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nell'aspettativa futură, mă anche unicamente determinabile nel presente della fede în Cristo, da cui tutto è origine e moto, durata e fondamento e misura indefinibili în quanto imperscrutabili, cioè definitivi proprio perché constatazione diretta di una testimonianza viva da parte dell'uomo di rinunciare e di rifiutarsi un ritorno al giorno della disperazione. Per questo la speranza diviene imprescindibile avvenimento della fede nel momento în cui però l'Amore è accaduto (geschehen), e avviene per divenire Presente ormai indeterminabile per
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poiché ogni mutamento è da qualcosa verso qualcosa, quando la cosa è giunta al termine finale del suo cambiamento, non muta più; mentre, quando è nel termine iniziale, essa non cambia né în se stessa né în tutte le sue părți, poiché ciò che stă sempre nello stesso modo non muta né in-sé, né nelle sue părți"32. Queste riflessioni aristoteliche rilevano, infine, îl mondo rispetto al tempo-nel-mondo e îl tempo rispetto alla percezione che noi abbiamo di esso quale caratterizzante
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del suo cambiamento, non muta più; mentre, quando è nel termine iniziale, essa non cambia né în se stessa né în tutte le sue părți, poiché ciò che stă sempre nello stesso modo non muta né in-sé, né nelle sue părți"32. Queste riflessioni aristoteliche rilevano, infine, îl mondo rispetto al tempo-nel-mondo e îl tempo rispetto alla percezione che noi abbiamo di esso quale caratterizzante la rappresentazione del mondo nel suo complesso. D'altro canto la corruttibilità è inerente al mutamento
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definizioni: i fenomeni che nella natură appaiono, pongono in-sé principi necessari e non unicamente possibili. La stessa Creazione, pertanto, sorge come coesione dell'amore di Dio alla sua stessa volontà di estrinsecare ex-sibi îl Dono dell'amore che, tuttavia, diviene parte di-sé e dunque uomo: Adamo, e successivamente Dio stesso în Cristo che s'incarna per riscattare quell'Adamo e riamarlo, offrendo nuovamente un Dono di amore, paradossalmente proprio con la sua stessa Vită. Pertanto nella Passione e nella Morte di
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la storia d'amore tra Dio e l'uomo, sua Creatură, în quello specialissimo istante în cui l'amore vive costantemente del ritorno, ripetuto (analessi), di sentirsi amato e gioiosamente riamato dall'uomo. Così la stessa ricerca di Dio da parte dell'uomo reca con sé inevitabilmente un vuoto (îl κενόν), un bisogno di rincorrere quanto și suppone andato perduto per sempre o quanto non și è mai stați în grado di possedere, mă che Dio desidera donare ancoră: la quotidiana
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altre persone che furono uccise nelle camere di tortură o șui luoghi di esecuzione non rappresentava una contraddizione, piuttosto una conferma del loro idealismo e purezza ideologică. Per loro îl terrore era la componente essenziale nell'esercizio del potere. Era parte integrante non solo di quel sistema coercitivo, mă dell'ordine morale șu cui și fondava îl regime; una parte la cui migliore descrizione resta ancor oggi în quel verso che Büchner, îl più preveggente degli autori di teatro, mette în
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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una conferma del loro idealismo e purezza ideologică. Per loro îl terrore era la componente essenziale nell'esercizio del potere. Era parte integrante non solo di quel sistema coercitivo, mă dell'ordine morale șu cui și fondava îl regime; una parte la cui migliore descrizione resta ancor oggi în quel verso che Büchner, îl più preveggente degli autori di teatro, mette în bocca a Robespierre (eroe prediletto di Pol Pot): ' La virtù è terrore, îl terrore virtù', parole che ben și
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Keywords: identity, alterity, Moor, Giovan Battista Giraldi Cinzio, ItaloCalvino. Volendo abbordare îl tema dell' identità europea dal punto di vista della letteratura, si profilano immediatamente due câmpi di indagine separați, anche se, ça va sans dire, strettamente connessi. Da una parte, esso può declinarsi infatti în una serie di problematiche di carattere teorico e storiografico, compendiabili în alcune elementari domande: și può fare una storia unitaria della letteratura europea, individuandone aspetti e tratti comuni, un Canone di autori e testi, un
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invece una di tipo convenzionalistico"3; o, se și preferisce, con Zygmunt Bauman, di riconsiderarla secondo una modalità 'liquida', mutevole e continuamente soggetta a revisioni e ristrutturazioni 4. Un'analoga dialettica può rintracciarsi nel campo della storiografia letteraria. Da una parte, potrà forse eleggersi a emblemă dell'idea dell'identità monolitica e direttamente connessa col passato la Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter di Ernest Robert Curtius 5, îl cui più lontano archetipo è stato individuato da Franco Moretti nella Cristianità di
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sacco di Romă del 1527 (evento capitale, manco a dirlo, per l'identità cristiano-occidentale), dal quale appunto la brigata dei narratori decide di allontanarsi per mare, trascorrendo îl lungo e periglioso tempo della navigazione în dialoghi e novelle 20. A parte Disdemona, tutti i personaggi sono nella novella designați con epiteti generici: îl CapitanoMoro (colui che diverrà Othello), l'Alfieri (îl futuro Iago), sua moglie (Emilia), îl Capo di Squadra (poi Michael Cassio); anche qui la donna è vittima della gelosia
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aspetto contribuisce almeno parzialmente ad alleggerire îl giudizio morale sul protagonista, la cui figură, come sostiene Karina Feliciano Attar, presenta tratti tali da fare della novella un'esplorazione degli stereotipi etnici circolanti nell'immaginario del XVI sec., esprimendo da una parte le ansie sugli incontri interculturali (îl 'matrimonio interetnico' tra Disdemona e îl Moro21) nel contesto dell'espansione Ottomana nell'Europa coeva; dall' altra, piuttosto che limitarsi a mettere în guardia contro le differenze pericolose, allerta îl lettore șu quelli che
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la potente influenza degli stereotipi sull'edificazione della stessa identità 'internă' (în quel caso femminile): "donne non și nasce, lo și diventa"29. Mă îl caso și presterebbe, a fortiori, a illustrare le riflessioni di Frantz Fanon sull' interiorizzazione, da parte dei popoli colonizzati, dei pregiudizi e miti del dominatore, esemplificati, dallo psichiatra di origine martinicana, con la 'negrofobia' e îl conseguente conflitto interiore dei discendenti di schiavi antillani, în cui paradossalmente s'instillava "lo stesso inconscio collettivo dell'europeo"30
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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particolarità del regime crudele instaurato în Albania, aggiungerei che în questo caso, îl criterio fondamentale, naturalmente deve essere l'opera, mă un criterio principale non può non essere la moralità dello scrittore. Con questo non intendo le idiozie degli scrittori, parte delle idiozie dei popoli sotto dominazione, le filastrocche, i cânți per i festeggiamenti, îl governo o i contadini lodati, mă i crimini imperdonabili, come la delazione dei colleghi, îl loro invio în prigione oppure alla fucilazione, ecc. É per questa
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la fine della seconda guerra mondiale. Quindi îl mancato coraggio civile în un'epoca în cui era possibile andare în prigione anche per una sola boutade di sapore sovversivo va, purtroppo, di pari passo con la certezza di una buona parte degli intellettuali dell'Est e dell'Ovest di stare dalla parte giusta. Se quindi da un lato nessuno avrebbe l'autorità morale oggi per rivendicare una maggiore dose di coraggio civile tra, per esempio, gli scrittori albanesi, non possiamo esimerci
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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în un'epoca în cui era possibile andare în prigione anche per una sola boutade di sapore sovversivo va, purtroppo, di pari passo con la certezza di una buona parte degli intellettuali dell'Est e dell'Ovest di stare dalla parte giusta. Se quindi da un lato nessuno avrebbe l'autorità morale oggi per rivendicare una maggiore dose di coraggio civile tra, per esempio, gli scrittori albanesi, non possiamo esimerci dal mettere a confronto la maggiore o minore lucidità nel valutare
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]