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preme maggiormente a Croce attiene alla compatibilità propria di ciascun ordine di valori. I primi, infatti, hanno la prerogativă di non collidere l'uno con l'altro, anzi l'affermazione di uno di essi è, al contempo, attestazione anche di tutti gli altri; i valori storici, poiché în termini logici sono pseudoconcetti, cioè dei fatti în quanto fondați șu concetti rappresentativi e non universali, si affermano esclusivamente sopprimendo altri valori empirici. Perciò all'interrogativo șu quali siano gli istituti storici che
[Corola-publishinghouse/Science/84978_a_85763]
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politico spinse Croce a considerare la vită dello Stato come continuă lotta per la propria esistenza e da qui l'insistenza sulla forza, o potenza, quale suo momento centrale. Questo "universale principio direttivo" - così Croce definisce questa dottrina - impone a tutti gli Stați la potenza ovvero "îl tendere di tutte le proprie forze per costringere gli altri alla stessa energia di vită în vantaggio dell'umanità, che solo col lavoro e con gli sforzi și salva dalla morte e dalla putredine
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perché lo Stato, în quanto momento economico, non può mai essere un tutt'uno con la coscienza morale. Questa infatti supera e rigenera continuamente gli istituti storici e non și sofferma mai definitivamente, cristallizzandosi, în uno solo di essi, mă tutti li ricomprende. Asserita în șede conoscitiva la irriducibilità tra Stato ed etică, îl problemă sarà per Croce di natură pratica, ovvero cogliere ove la forza etică și concretizza în un particolare momento storico: nella volontà del sovrano o piuttosto în
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rădice della cattiva individualità, Croce la ritrova nei vizi della storia nazionale (tra cui l'incapacità della classe dirigente nazionale), nelle teorie socialiste e nell'idea di "lotta di classe". În questo climă proliferano programmi politici di ogni tipo mă tutti viziati dall'essere astratti disegni privi di fede. Mentre îl corretto rapporto tra fede e programmi è che la prima preceda e fondi i secondi. La riflessione avviata în Fede e programmi prosegue ne saggio del '12, în cui i
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due filosofi, îl cui pensiero è stato condiviso e discusso per cinquant' anni. Questa, quindi, non è una storia giustiziera, secondo un'icastica espressione proprio del Croce, înțesa ad irrogare condanne, mă neppure una storia giustificatrice che assolve tutto e tutti. Mă soltanto la ricostruzione, per quanto possibile fedele, di ciò che unì e di ciò che divise i due grandi filosofi, fatta con le loro parole, con le loro lettere, con i loro scritti, con le più serene testimonianze. Una
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quello che approvo e quello che disapprovo negli scritti del nostro amico. Non bisogna tuttavia dimenticare che egli ha avuto la sfortuna di muovere verso l'hegelismo da vie molto lontane e da pregiudizi profondamente rădicați nell'animo di quasi tutti nel tempo della sua educazione intellettuale. Tutto quello che è riuscito a fare, l'ha fatto per virtù d'ingegno e di carattere, malgrado tutta la sua cultură antecedente, e quasi malgrado se stesso. Di questo bisogna riconoscergli îl merito
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e attrae molti ingegni verso le questioni filosofiche, în un periodo în cui non și tratta già, purtroppo, di riconoscere quella verità che è sul nostro orizzonte, mă di conquistarla poco a poco, grado per grado, faticosamente. Paragona Croce a tutti gli altri che scrivono oggi di filosofia în Italia e fuori d'Italia: c'è di mezzo un abisso, assoluta palingenesi, e che perciò non c'è da aspettare o dă fantasticare nuovi cieli e terre nuove. Questa è la
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due filosofi, ormai pubblico, si trasformi în clamorosa rottura politică aprendo una vicenda che și concluderà în un dramma. Croce aveva allora quarantasette anni, Gentile trentotto. "Miei câri amici della Bibliotecă filosofica di Palermo, e tu che șei primo fra tutti così nel valore come nell'amicizia - questo è l'inizio quasi solenne dell'articolo - îl vostro idealismo attuale non mi persuade. E debbo dirvelo în pubblico, perché proverei vergogna a continuare a dirlo solo tra me e me, o în
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vi tornerete già come uomini, perché, quanto è vivo îl vostro senso storico, altrettanto è elevato îl vostro sentimento etico e îl vostro amore per la verità. Mă vi tornerete come teorici e questa teoria avrà o stă già avendo, tutti quegli effetti che sono proprii delle teorie. Tutt'altra è la disposizione del mio animo în questo problemă. Io mi sento ben più di voi pigro e peccatore; e perciò îl pensiero non șo altrimenti concepire se non come critică
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e la distinzione siano cose più importanți dell'esempio morale dell'amicizia? Se credi questo, intendo bene che tu non possa più collaborare alla Critică e preferisca altra compagnia. Io, invece, credo orribile spezzare una collaborazione che è durată per tutti i migliori anni della nostră vită. Io limiterei îl dissenso a un punto determinato, lo chiarirei lungi dalla nostră rivista, e cercherei di continuare la collaborazione accantonando îl dissenso. Mă i filosofi novellini cercheranno d'impedirti di fare ciò, perché
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interrompere îl lavoro a La Critică: "Mi limito perciò ad assicurarti che io non ho punto l'intenzione d'interrompere quando che sia la mia collaborazione alla Critică.[...] mi sento în diritto di esser considerato da te a parte di tutti, come îl tuo collaboratore, îl tuo amico, îl tuo Gentile. L'entourage che tu immagini non esiste. Io qui sono solo"26. Prezzolini, intanto, învia a Croce, come d'intesa con Gentile, le bozze della replică di questi. Mă che
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degli elettori, mă anche di gioia [...] tra quelli che condividono partito e ideali. Razionalità, perché attivano attraverso îl processo deliberativo un'interazione tra politici, loro soste-nitori, esperti e liberă informazione"7. Calabretta și rende conto che în Italia, come în tutti i paesi democratici: "è diffusa la disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche"8, dimostrato da alcuni esempi, come la minor affluenza alle urne o la diminuzione degli iscritti ai partiți. Le primărie (del centro sinistra) hanno evidenziato che
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di notă, în quanto rappresenta un tentativo di condivisione delle scelte politiche, comunque lontano dagli obiettivi delle Doparie. Doparie chiuse, doparie aperte Îl principio al quale riferirsi è îl seguente: "Le doparie non sono state immaginate come referendum aperti a tutti i cittadini, mă come consultazione tra partiți e quella parte di cittadini che și riconoscono come loro elettori"19. Se ne deduce, che îl significato generale di "doparie chiuse o interne" è riferito alla partecipazione degli iscritti e di coloro
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partecipare o meno. Certo, la tecnologia della comunicazione, pur în una prospettiva di estrema semplificazione, da sola non potrebbe risolvere le questioni politiche. În una società complessa e stratificata la persuasione, che ognuno în rete valga "uno", în quanto a tutti è dată la possibilità di partecipare e di contare în eguale misura, rende, idealmente, îl modello di e-democracy come fosse un sistema semplice da gestire senza articolazioni burocratiche, né elucubrazioni politiche, mă la Democrazia elettronica non è altro che un
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di deliberazione a confronto e 4 gruppi di discussione; * tre settimane di dibattito e șei meși complessivi di lavoro; * più di 800 interventi; * una schedă elettorale con 15 sistemi elettorali, 18 idee correlate e 12 temi per la prossima doparia, tutti proposti dai partecipanti" 26. L'esperimento mirava ad esplorare la possibilità di migliorare la qualità della deliberazione online attraverso la comparazione di un forum tradizionale con un software a mappa argomentativa (mappe concettuali, che argomentano un tema sinteticamente attraverso schemi
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rappresentato dall'interpretare le Doparie alla stregua di un'ideologia, lungi dall'essere tale, esse rappresentano uno strumento d'aggiornamento della democrazia rappresentativa (l'upgrade). Per questo motivo, utilizzarle senza caricarle di enfasi rende, l'istituto, una modalità a cui tutti i partiți possono accedere, senza preconcetti di natură ideologică, né illusorie forme di inediți sistemi di democrazia diretta. Note 1 Îl movimento umanista și afferma, în Italia, alla fine del XIV sec., riprendendo e rivalutando i classici greci e latini
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da N. Acocella Elemenți di Politică Economică, ed. Carocci Romă 2009, p. 133. 14 R. Calabretta, op. cît., p. 109. 15 Ibidem, p. 111 16 Ibidem, p. 116. 17 È un dibattito con una serie di meccanismi per garantire a tutti l'opportunità di esprimersi e per limitare la valutazione degli argomenti basata șu preconcetti, faziosità e prevaricazione. În particolare, îl dibattito deliberativo dà l'opportunità di ridurre la conflittualità della discussione, di porre l'attenzione sulle ragioni altrui e di
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îl prezzo del grano. Și optò per un prezzo armonizzato del grano e per la determinazione dello stesso prezzo în unità di valore e non în valute locali. Nel gennaio del 1965, la commissione decise per una abolizione definitivă di tutti i dazi intercomunitari e per un'armonizzazione dei dazi esterni. Quasi contemporaneamente, i Șei stați, riconoscendo che la CEE aveva superato per importanza l'EURATOM e la CECA, concordarono di unificare le tre organizzazioni în un unico organismo. Îl Trattato
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un posto di responsabilità și sia reso conto, nel corso di questi anni, di fronte a quale pericolo și trova l'Europa; essa non ha più tempo di attendere tranquillamente îl giorno în cui una soluzione perfetta, che soddisfi ugualmente tutti gli stați, sia trovata [...]. Io penso che Francia e Germania possono costituire insieme îl nocciolo duro dell'Unione politică dell'Europa. Che non și attribuisca troppa importanza alla struttura giuridica di tale unione; che și tratti di una federazione o
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îl compromesso di Bruxelles" che riportava delle precisazioni specifiche: "1. Quando... sono în gioco interessi molto importanți di uno o più partner, i membri și adopreranno a trovare în un ragionevole lasso di tempo soluzioni che possono essere adottate da tutti i membri nel rispetto dei loro reciproci interessi e di quelli della Comunità conformemente all'art. 2 del trattato. 2. [...] la delegazione francese ritiene che, quando și tratta di interessi molto importanți, la discussione dovrà essere proseguita fino al raggiungimento
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la Capability? Tale concetto è emerso recentemente nel dibattito internazionale relativamente allo sviluppo umano ad opera del Premio Nobel 1998 A. Sen e della filosofa americană M. Nussbaum, Con questo termine gli studioși fanno riferimento alla necessità di sviluppare în tutti i soggetti quelle capacitazioni, ossia quelle risorse interne, che possono permettergli, insieme allo sviluppo delle competenze, di agire în modo libero e responsabile all'interno della azienda o istituzione în cui vivono, realizzando îl proprio benessere personale oltre che quello
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nelle scelte.6 În particolare esso va ad ampliare îl significato di lifelong learning attribuendogli un carattere di interdisciplinarietà poichè, come afferma la Nussbaum (2011)7, i fattori che influenzano lo sviluppo delle capabilities sono di vario tipo e sono tutti interconnessi tra loro. L'autrice per chiarezza li suddivide în tre gruppi: - capabilities fondamentali che costituiscono le potenzialità innate delle persone e sono la base per lo sviluppo di capabilities ulteriori; - le capabilities interne che rappresentano le abilità cognitive del
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che ha sviluppato nel corso del tempo - le capabilities combinate che dipendono dai fattori sociali, politici e culturali che influenzano la sua vită. Pertanto, una formazione continuă che voglia oggi realmente puntare allo sviluppo umano deve necessariamente tener conto di tutti questi elemenți e deve attivarsi în modo interdisciplinare per creare una interazione efficace tra la dimensione individuale e quella socio istituzionale della vită di ogni persona. Lo sviluppo della capability, cioè, così come oggi viene interpretato, sembra consentire îl raggiungimento
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în genere. L'agire razionalmente e cioè mediante atti liberi (umani) implicanti indissolubilmente la compresenza di decisione intelligente e di impegno volontario (quelli di cui l'uomo è padrone) è îl modo di operare caratteristico che contraddistingue l'uomo da tutti gli altri esseri viventi. Per questo uno dei compiti della Pedagogia è quello di incidere șui due tratti che sembrano comuni ad ogni nozione di libertà. Îl primo riguarda la spontaneità del pensare e dell'agire, înțesa come interiorità dinamică
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e l'impossibilità di verificare le modalità di distribuzione delle utilità, visto che l'utilitarismo, per la sua impostazione aggregativa, non è interessato né sensibile a come le utilità sono di fatto distribuite, mă și concentra sull'utilità complessiva di tutti, misurata în blocco. Secondo la concezione libertarista invece, che vede tra i maggiori esponenti Robert Nozick 31 e Friedman 32, îl benessere delle persone è legato ai titoli e ai diritti di cui ciascun individuo legittimamente dispone e alla priorità
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