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delle illusioni leopardiane", în Leopardi e l'Ottocento, atti del ÎI Convegno internazionale di studi leopardiani, Olschki, Florența, 1970, pp. 223-231. Legami, di Floră, "Linguaggio presocratico în Quasimodo, forme analogiche del moderno", în Nell'antico linguaggio altri segni, Salvatore Quasimodo poeta e critico a cură di Giorgio Baroni, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma, 2003, pp. 221-231. Lonardi, Gilberto, "Liberare îl prigioniero: note șu commento e traduzione", în La corrispondenza imperfetta Leopardi tradotto e traduttore, a cură di Anna Dolfi e
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primi anni del Novecento (...) l'attenzione alle cose concrete e precise e insieme la capacità di evocarle musicalmente, Pietro Mazzamuto, op. cît., p. 44. 8 Rosario Castelli, "Quasimodo e îl sentimento della solitudine", Nell'antico linguaggio altri segni, Salvatore Quasimodo poeta e critico, îngrijit de Giorgio Baroni, XXI, 1-2, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma, 2003, pp. 321-328. 9 Mi sembrerebbe più interessante, în questo senso, indirizzare le indagini sul rapporto diacronico che s'instaura, ad esempio, con l'Ottocento di
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tanto în questi anni, non é stată da me înțesa come eredità del decadentismo, mă în funzione del suo linguaggio diretto e concreto. È qui appunto îl segreto dei classici, dai poeți epici ai lirici: dai greci ai noștri grandi poeți fino a Leopardi în Salvatore Quasimodo, 1971, op. cît., p. 278. 16 Pensiamo a Leopardi, allo Zibaldone, alla sua "prosa" che genera îl verso, alla poetica di Eliot, a quella di Valéry. Intanto è sempre una particolare prosa quella da
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x che s'insinua în un corpo (comunque adatto a riceverla) per esprimersi lentamente? Non importă poi se quel corpo abbia uno stato civile, e sia quello di Dante, di Petrarca, di Tasso, di Leopardi. (...) Certo și vuole diminuire îl poeta nella scală dei valori umani, idem, p. 267. 17 Ibidem. 18 Vorremmo disturbare pochissimo i morți în Salvatore Quasimodo, Le opere: poesia, prosa, traduzioni, îngrijit de Guido di Pino, UTET, Torino 1968, p. 217. 19 Nessuno potrebbe ammettere un Leopardi
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una siepe che chiude antichissime civiltà e necropoli, e latomie e telamoni spezzati sull'erba, idem, p. 277. 22 Marinella Cantelmo, "Azzurra siepe a me d'intorno sondaggi sulla riscrittura dello spazio letterario", Nell'antico linguaggio altri segni, Salvatore Quasimodo poeta e critico, cît., pp. 169-192. 23 Da ultimo, tra le righe, lo ammonisce a guardare sempre ai classici, alla loro lezione di stile, idem, p. 186. 24 What seems more characteristic of the present moment is widespread, yet undeclared thematic
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a ben guardare, prima che con rondisti ed ermetici, che Leopardi valică îl crinale del Novecento e vince la sua partita, fondă le ragioni della sua sopravvivenza fino a noi, idem, p. 102. 92 Anna Bellio, Cigni, leopardi e altri poeți, Percorsi di letteratura tra sette e novecento, ISU Università Cattolica, Milano, 2000, p. 249. 93 Giuseppe de Robertis într-o prefață la poeziile lui Leonardo Sinisgalli (1936), dar și mai târziu în articolul "Parliamo dell'ermetismo", Primato, 8, 15 iunie
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1969, p. 18. 119 Rosario Castelli, "Liguria come un'infanzia: gli anni genovesi di Salvatore Quasimodo", cît., pp. 90-91. 120 În editorialul din cel de-al doilea număr (1931) erau dezvăluite orientările revistei: Dopo îl Crepuscolarismo e îl Futurismo, alcuni poeți sono apparsi în Italia, i cui verși recano i segni di una nuova, durevole e seria ispirazione. Mă la maggior parte del pubblico li ignoră, pochi li amano, molti non li sanno leggere. Sostenere le valide ragioni di questi poeți
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colpi di testa al mio portone e voi critici che avete gia appoggiato ai muri le vostre scale a piuoli, non c'è modo di entrare se io stesso non vi apro: aspettate un momento che scendo. Scende infatti îl poeta alla spiegazione introduttiva, mă și umiglia all'accompagnamento. La musa și fă portinaia. apud Salvatore Quasimodo, Carteggi con Angelo Barile, Adriano Grande, Angiolo Silvio Novaro (1930-1941), îngrijit de Giovanna Musolino, Archinto, Milano, 1999, p. 14. 137 În cercul de prieteni
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Leonardo' (giugno) con una notă di mio cognato. Bisogna che lo perdoni molto mi ha trattato come un montaliano; credo di non meritare tale "casella". Mă come posso diffendermi? în Pugliatti-Quasimodo, op. cît., p. 32. 154 Dinanzi a questo giovane poeta che în novanta pagine di verși pur ci dà otto o sette anni di lavoro sorge subito îl ricordo di Eugenio Montale. Quasimodo che nulla ha imparato o pochissimo, da Ungaretti (tranne forse îl modo di esordire per certe poesie
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Florența, 1952); Oreste Macrì analizase opera lui Valéry (Îl cimitero marino di Paul Valéry: studio critico, testo, versione metrica, commento, Sansoni, Florența, 1947). Pentru aprofundarea corespondentelor dintre lirica italiană și poezia lui Mallarmé, cfr. Anna Dolfi, Studi șu Ungaretti e poeți coevi, Bulzoni, Romă, 1998, p. 343 sqq. Leopardismul de la începutul secolului XX e transpus în inima ermetismului prin vocea criticilor Luciano Anceschi, "Leopardi e la poetica dell'analogia", Saggi di poetica e poesia, Boni, Bologna, 1942 și Mario Petrucciani, "Leopardi
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incontro ec., (Zibaldone, 61). 270 Perchè obbliga l'anima ad una continuă azione, per supplire a ciò che îl poeta non dice, per terminare ciò ch'egli solamente comincia, colorire ciò ch'egli accenna, scoprire quelle lontane relazioni, che îl poeta appena indică. (...) Ecco come la soppressione stessa di parole, di frasi, di concetti, riesca bellezza, perchè obbliga l'anima piacevolmente all'azione, e non la lascia în ozio (Zibaldone, 2055-2056). 271 Una stanchezza s'abbandona / în me, (Nell'antica luce
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tempo giovanil, più caro / che la fama e l'allor (Le Ricordanze); Non a me più îl vento fra i capelli / caro dilunga (Piazza Fontana). 274 Floră da Legami, "Linguaggio presocratico în Quasimodo", Nell'antico linguaggio altri segni, Salvatore Quasimodo poeta e critico, cît., p. 230. 275 Quell'acqua di nube / che oggi rispecchia nei fossi / più azzurro îl suo pezzo di cielo, (...) verde che spacca la scorza / che pure stanotte non c'era, (Specchio); l'acqua tramonta (Òboe sommerso); acqua
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più. Giacomo Leopardi, Gli amori di Giacomo Leopardi e Pensieri cavati dall'epistolario e dalle appendici ad esso, distribuiți în ordine cronologico, Lucio Zoppelli, Treviso, 1891, p. 59. 419 Grecità come rădice e traguardo (...), coscienza di remota nobiltà, contrassegno del poeta del secolo ventesimo, privilegio e patimento, Marcello Gigante, L'ultimo Quasimodo e la poesia greca, Guida, Napoli, 1970, p. 17. 420 Bogată și controversată opera quasimodiană de traducere conține și tălmăciri ale versurilor lui Tudor Arghezi, variante vehement contestate de
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cunoștea bine și istoria studiilor clasice în Italia. Potrivit lui Tristano Bolelli ("Leopardi e le lingue antiche", idem, pp. 11-29) sunt deosebit de numeroase referirile la limbile italiană, latină, greacă, dar și franceză, spaniolă, română și chiar chineză, arabă, ebraică, pe care poetul filolog le privește din perspectiva sincronica și diacronica. Dedică pagini întregi limbilor neolatine. Despre limba română (valacca) scrie, printre altele, că este derivată dai soldați români che vi și lasciarono stazionarii da Traiano. Zibaldone, 656. 422 Nostră amica, madre, nelle
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animi quell'affezione di che ognora ci commuove îl rimembrare della nostră fanciullezza; e questo interno movimento, che și mescola colle immagini dell'aureo secolo fă che îl più antico de' poeți sia da noi anteposto a tutti gli altri poeți în Pietro Giordani, Opere di Pietro Giordani, Scritti editi e postumi publicat de Antonio Gussalli, Borroni e Scotti, Milano, 1856, p. 334. 445 Poeți greci e latini, cît., p. XLIV. 446 Despre una dintre traducerile din Safo, Quasimodo îi scrie
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traduttore convenga prima aver composto ed essere bravo scrittore, Giacomo Leopardi, Epistolario, cît., p. 78. 463 Dobbiamo tener conto poi del lavoro di riflessione poetica, che s'inserisce în quello creativo negli intervalli di silenzio: intendo parlare delle traduzioni dei poeți antichi e moderni. I Lirici greci, Vergilio, Omero, Eschilo, Ovidio, Îl Vangelo secondo Giovanni, Shakespeare sono stați gli incontri poetici di molti anni di lavoro. Anni di lente letture per giungere, mediante la filologia, a rompere lo spessore della filologia
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în questi anni non è stată da me înțesa come eredità del decadentismo mă în funzione del suo linguaggio diretto e concreto. E qui è appunto îl segreto dei classici, dai poeți epici ai lirici: dai greci ai noștri grandi poeți fino a Leopardi, Salvatore Quasimodo, 1971, op. cît., p. 278. 464 Cercai d'investirmi dei pensieri del poeta greco, di rendermeli propri, e di dar così una traduzione che avesse qualche aspetto di opera originale, e non obligasse îl lettore
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european de dreapta (sprijinind, de exemplu, intervenția militară din Irak și neînțelegînd mobilul etic al marilor manifestații anti-razboi din Anglia). Nu arată sensibilitate pentru literatură (și pentru artă, în general), dar prețuiește succesul artistic al copiilor săi (Daisy, fiica, este poetă în Paris și are un volum proaspăt publicat, iar Theo, băiatul, a devenit, în timp, un popular cîntăreț de blues). Își iubește, cu loialitate, soția, Rosalind (avocată), și își vizitează, suficient de regulat (pentru a nu stîrni discuții), mama senilă
[Corola-publishinghouse/Science/1479_a_2777]
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și ilustrată, inspirat, de Tudor Jebeleanu) a cîtorva dintre cele mai bune creații aparținînd scriitorului (vorbim despre o selecție din volumele sale reprezentative!)*, mi se pare o întreprindere editorială deosebit de importantă. Riscurile amintite mai sus sînt evitate inteligent de către traducător (poet el însuși), fie printr-o adecvare la registrul metaforic special al lui Heaney, fie prin lăsarea deoparte a poemelor cu "încărcătură" mentalistă (sau chiar politică) excesivă. Cred de aceea, fără ocolișuri, că apariția acestei cărți e un eveniment artistic real
[Corola-publishinghouse/Science/1479_a_2777]
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al literaturii române menționează: "Noile poeme, cele din Octombrie, noiembrie, decembrie (1972), Somnul din somn (1977) sau Ochiul de greier (1981), "evidențiază o oarecare umanizare a vocii, domolirea orgoliului intransigent. Fugind de "soarele nerușinat" ce dezvăluie "neroada furie a creșterii", poeta imaginează un teritoriu umbros și calm, în care "firul nopții dă colț și crește pur", iar "mirii unei lumi crepusculare" se pierd în natura primară. Elegia cunoașterii și a purificării se echivalează discret și generos cu o poezie a suavei
[Corola-publishinghouse/Science/1454_a_2752]
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Monica Papazu remarcă poziția excepțională pe care o deține Ana Blandiana în cultura română, referindu-se, inițial, la întreaga poezie a acesteia, și oprindu-se, în final, doar asupra poeziei interzise: "Interiorizată, prețuind singurătatea necesară concentrării asupra scrisului subliniază autoarea poetă în așteptarea cuvintelor care o "caută", tinzând mereu către "starea de grație" a poeziei, și având nostalgia idealului romantic al poeziei ca "centru al lumii"244, ea ar părea să aibă vocația "turnului de fildeș", așa cum îl descria Nerval: "Il
[Corola-publishinghouse/Science/1454_a_2752]
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teatru și proză iar ca profesoară de istorie, pe Eleonora Ilie, care îi va insufla inteligentul și amarul patriotism, "imprimându-i pentru toată viața nevoia de a-și raporta destinul la destinul colectiv"511. După absolvirea liceului la Oradea (1955-1959), poeta urmează cursurile Facultății de Filologie a Universității din Cluj-Napoca (1962-1967). Se stabilește, apoi, la București, unde lucrează ca redactor la "Viața studențească" și "Amfiteatru" (1968-1974), bibliotecar la Institutul de Arte Plastice "N. Grigorescu" din București (1975-1977), redactor la Uniunea Scriitorilor
[Corola-publishinghouse/Science/1454_a_2752]
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14. 106Ileana Oancea, Poezie și semioză, Timișoara, Editura Marineasa, 1999, p. 38. 107Ion Pop, Scriitori români, București, Editura Științifică și Enciclopedică, 1978, p. 80. 108Ibidem, p. 80. 109Totuși, conchide criticul literar, "Ana Blandiana însă nu dezamăgește ca interlocutoare. Ea rămâne poetă, chiar și când i se adresează întrebări agresive sau prozaice". Alex Ștefănescu, Istoria, p. 402. 110Ibidem, p. 403. Mărturisirile și reflecțiile nonconformiste, referitoare la patriotismul scriitorului, sunt redate în anul 1983, în "România literară", într-un interviu realizat de Mircea
[Corola-publishinghouse/Science/1454_a_2752]
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neagra...alba. ca să fugă din copilăria bătrână a ta regina și-a vândut coroana și salba. ai rămas doar tu emigrantul statornic. ridurile ți s-au mai adâncit și ele. ești ca un zeu care nu ne mai spune nimic. poete tâlcurile tale sunt menestrele... D Lestine iterare 53 PE LA CRĂCIUN... nu-nțelegeai care e diferența între culoarea verde și cea roză. totul se tăinuia în chintesența efectului de a... metempsihoză. nici polii geografiei nu au grade. acolo gravitația-i doar
George Filip. In: ANUL 6 • NR. 8-9 (16-17) • IANUARIE-FEBRUARIE • 2011 by Poezii () [Corola-journal/Imaginative/87_a_63]
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-mi spună poezia lor atunci. zisu și theodoru la fel ioana dinulescu pe lîngă ciupercă. ea scrie poemul-ciupercă în timp ce tipărește o mămăligă. xenia stă-n centru dar s-a făcut doctor. dă-le-n mă-sa de litere fă-te poet la loc. iar tiberius pe care-l confund frecvent cu wolverine din x-men e încă slab din motive de putere. Mintea nu poa' s' fie atentă doar la minte. Știam unde stătea patrel însă acum s-a mutat și el
Poezie by Nicolae Coan () [Corola-journal/Imaginative/8463_a_9788]