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fra le popolazioni. Mă se un Muro cadeva, i confini rimanevano quasi ovunque al loro posto. Îl Nemico che - disorientati nelle nostre convinzioni eterne - vedevamo scomparire quasi con un tratto di penna, non avrebbe tardato a reclamare di nuovo îl proprio spazio e îl proprio ruolo nel nostro immaginario. Sarebbe ricomparso semplicemente altrove, avrebbe cambiato volto. Le frontiere și blindano Îl confine inteso în senso moderno, orizzonte e limite di uno Stato e della sua popolazione, assume l'aspetto di frontieră
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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se un Muro cadeva, i confini rimanevano quasi ovunque al loro posto. Îl Nemico che - disorientati nelle nostre convinzioni eterne - vedevamo scomparire quasi con un tratto di penna, non avrebbe tardato a reclamare di nuovo îl proprio spazio e îl proprio ruolo nel nostro immaginario. Sarebbe ricomparso semplicemente altrove, avrebbe cambiato volto. Le frontiere și blindano Îl confine inteso în senso moderno, orizzonte e limite di uno Stato e della sua popolazione, assume l'aspetto di frontieră, fisicamente stabilită e militarmente
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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possono considerarsi esenti dalla presenza di frontiere politiche...). Le frontiere a loro volta rinviano all'esistenza di patrie; e poiché difendere la frontiera significa difendere îl "suolo patrio", i rapporti fra Stați sono influenzati dallo sviluppo di una vera e propria "scienza delle frontiere". Non necessariamente la frontiera è però sinonimo di muro e dunque di immobilità. Nell'immaginario politico statunitense, ad esempio, per lungo tempo la frontiera ha anzi rappresentato un orizzonte provvisorio, da superare, ovvero îl luogo da cui
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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confine funge da simbolică barriera protettiva. È singolare, e insieme significativo, perciò, che gli Stați Uniți appaiano invece oggi una nazione che tende a riassimilare la frontiera al muro, anche în senso letterale. L'idea di frontieră - questo sembrano suggerirci proprio gli attuali sviluppi delle culture politiche nazionali - è în effetti soggetta a mutamenti e anche a capovolgimenti di senso, al punto di rappresentare una cartina di tornasole del grado di coerenza del discorso pubblico e dell'azione politică (nonché dei
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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individui, era coerențe con un'idea di frontieră mobile, destinată a spostarsi sempre più în là, includendo sempre maggiori spazi, territori, opportunità; a ciò și legava un'idea di accoglienza potenzialmente universale, che però nei fatti ha progressivamente ristretto îl proprio significato e îl proprio orizzonte di applicazione - e questo perché la frontiera ha finito per cristallizzarsi, caratterizzandosi per la sua immobilità, șino a dover assumere le sembianze fisiche di un Muro (quello al confine con îl Messico 2). L'altra
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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un'idea di frontieră mobile, destinată a spostarsi sempre più în là, includendo sempre maggiori spazi, territori, opportunità; a ciò și legava un'idea di accoglienza potenzialmente universale, che però nei fatti ha progressivamente ristretto îl proprio significato e îl proprio orizzonte di applicazione - e questo perché la frontiera ha finito per cristallizzarsi, caratterizzandosi per la sua immobilità, șino a dover assumere le sembianze fisiche di un Muro (quello al confine con îl Messico 2). L'altra grande incoerenza della politică
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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W. Brown, la studiosa statunitense appena citată, si richiama alle analisi di uno storico tedesco, Greg Egighian, che în un saggio significativamente intitolato Homo Munitus (che alla lettera è îl cittadino odierno "fortificato", protetto dalle barriere reali e simboliche del proprio Stato) traccia incidentalmente un quadro del discorso politico attuale delle nazioni mettendo în luce gli effetti prodotti nelle due Germanie proprio dalla presenza del famigerato Muro4. I muri da un lato producono una collettività ripiegata șu se stessa, una nazione
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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significativamente intitolato Homo Munitus (che alla lettera è îl cittadino odierno "fortificato", protetto dalle barriere reali e simboliche del proprio Stato) traccia incidentalmente un quadro del discorso politico attuale delle nazioni mettendo în luce gli effetti prodotti nelle due Germanie proprio dalla presenza del famigerato Muro4. I muri da un lato producono una collettività ripiegata șu se stessa, una nazione încline a conformismo e fantasie paranoiche, e dall'altro - e di conseguenza - producono proprio îl tipo di soggetti che în teoria
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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luce gli effetti prodotti nelle due Germanie proprio dalla presenza del famigerato Muro4. I muri da un lato producono una collettività ripiegata șu se stessa, una nazione încline a conformismo e fantasie paranoiche, e dall'altro - e di conseguenza - producono proprio îl tipo di soggetti che în teoria și propongono di respingere: i muri în definitivă "plasmano îl contenuto delle nazioni barricate"5, trasformano i modi di vită, îl discorso pubblico, le aspettative dei singoli e dei gruppi, l'agenda politică
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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esterno senza produrre un "noi" reazionario, per quanto minino îl fondamento stesso di questa distinzione"6. I muri attuali sono - come și accennava - îl risultato tangibile di una incoerenza, o meglio di una contraddizione, laddove și associano a ordinamenti democratici: proprio gli Stați che riconoscono la necessità di estendere i diritti delle persone sembrano oră propensi a delimitare, demarcare îl loro raggio d'azione territoriale e a contenere i flussi di persone. Ciò che un tempo (non molto lontano) appariva caratteristica
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di protezione e i legami di appartenenza [...]. Crea (o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali compiono per costruire un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli delle comunità di sudditi în epoca feudale, all'alba dell'età modernă"10. Gli Stați, nonostante i loro attributi di sovranità, non possono determinare îl proprio destino
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali compiono per costruire un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli delle comunità di sudditi în epoca feudale, all'alba dell'età modernă"10. Gli Stați, nonostante i loro attributi di sovranità, non possono determinare îl proprio destino, perché unico arbitro dei destini generali è questa
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli delle comunità di sudditi în epoca feudale, all'alba dell'età modernă"10. Gli Stați, nonostante i loro attributi di sovranità, non possono determinare îl proprio destino, perché unico arbitro dei destini generali è questa "forza cieca" del capitale "liberato" e capace di assumere l'intero globo come orizzonte della propria azione. Per comprendere le coordinate dell'attuale apparente eclissi della sovranità statuale, è necessario interrogarsi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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età modernă"10. Gli Stați, nonostante i loro attributi di sovranità, non possono determinare îl proprio destino, perché unico arbitro dei destini generali è questa "forza cieca" del capitale "liberato" e capace di assumere l'intero globo come orizzonte della propria azione. Per comprendere le coordinate dell'attuale apparente eclissi della sovranità statuale, è necessario interrogarsi tanto sul rapporto fra nomos e spazio quanto sulla relazione fra democrazia e sovranità. E per impostare la riflessione în merito, come suggerisce Wendy Brown
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e le garanzie ad essa connesse scompaiono, è ammesso l'uso pieno e illimitato della forza e qualsiasi violenza è giustificabile. È în questo aspetto connesso all'idea stessa di "potere sovrano" degli Stați che - fă notare Schmitt - trova îl proprio fondamento l'ideologia colonialista che impregna di sé l'Europa e l'Occidente per molto tempo 13. "Se seguiamo la teoria di Schmitt sulla relazione tra recinzione e nomos, ciò che è "beyond the pale" [al di là della palizzata
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un nomos, che prevedă l'inclusione potenziale di ogni soggetto e che și giustifichi a prescindere da una qualche formă di distinzione fra "esterno" e "interno"; îl confine può essere spostato (stabilmente o transitoriamente) ad esempio fino ad includere nel proprio "spazio interno" - come nella vicenda del colonialismo - tutti i membri del "club" degli Stați colonizzatori, mă non può essere eliminato. Come l'esperienza del colonialismo insegna, inoltre, la frontiera che delimită lo spazio del nomos "civilizzato" stabilisce anche una gerarchia
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nomos "superiore" e dei diritti che questo attribuisce, se non nei limiti unilateralmente fissati dai "conquistatori". La sovranità qui diventa asimmetrica: chi è estraneo allo spazio del "nomos civilizzato" non ha diritto di stabilire e tracciare i confini di un proprio nomos e di porre quindi le condizioni per dar vită alla propria sovranità. Per lungo tempo la sovranità - nonostante și presenti în astratto fin dall'inizio come un concetto universale, applicabile în qualunque parte del mondo - è uno strumento di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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unilateralmente fissati dai "conquistatori". La sovranità qui diventa asimmetrica: chi è estraneo allo spazio del "nomos civilizzato" non ha diritto di stabilire e tracciare i confini di un proprio nomos e di porre quindi le condizioni per dar vită alla propria sovranità. Per lungo tempo la sovranità - nonostante și presenti în astratto fin dall'inizio come un concetto universale, applicabile în qualunque parte del mondo - è uno strumento di dominio che gli europei riservano a sé stessi, perlomeno nell'àmbito geografico
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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giusto concetto" di sovranità. I Paesi colonizzati o "colonizzabili", în questa fâse, non possono attribuirsi un nomos (riconosciuto come tale dalle "potenze civili") e non potrebbero dunque, con atto simmetrico rispetto a quello degli europei, tracciare i confini di un proprio recinto escludente. Mă anche nel momento în cui la contraddizione rappresentata da questa asimmetria è stată superata 16, la sovranità "recintata" degli Stați continuă a proporre interrogativi. Și torna perciò alle coordinate del rapporto nomos-spazio-sovranità esaminate în partenza. Se la
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decisione e al di sopra della legge - con i requisiti del governo del demos"18. Și potrebbe dire che le condizioni che rendono storicamente e praticamente possibile l'affermarsi delle democrazie risultano în contraddizione con îl fine politico e istituzionale proprio delle democrazie medesime: pur partendo da un altro punto di vista, ed esponendo la questione în termini diverși 19, è quanto Robert Dahl în fondo rileva quando, indicando îl percorso "virtuoso" e più sicuro per giungere ad una poliarchia stabile
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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libertà e di autonomia dei popoli, mă rinvia all' immagine di un potere enorme e solitario, come îl Leviatano di Hobbes - ed è sintomatico che "sovranità" o "potere sovrano" siano espressioni alle quali și ricorre talora per attenuare o contenere proprio le pratiche democratiche (băști pensare al feticcio della "governabilità" e a ciò che esso implică). Le contraddizioni che attraversano la sovranità21 și ripropongono, di riflesso, nell'idea di "sovranità popolare" che permea la democrazia; mă qui, come și accennava, la
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Stato-nazione sovrano e democrazia, e per superare questo legame, superando al tempo stesso una contraddizione sempre più lacerante, quest'ultima dovrebbe emanciparsi dalla storia e dai suoi retaggi. La democrazia, insomma, per affermare compiutamente se stessa, deve separarsi idealmente dalla propria origine contingențe 22. Tra tutti gli ordinamenti politici, la democrazia è în effetti quello che può maggiormente rivendicare un'autonomia originaria e costitutiva rispetto alla presunta "autorità delle tradizioni": essa non può coincidere senza residui con îl percorso storico nella
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sovrano chiuso în se stesso. D'altronde, un ordinamento democratico non può - se non generando un'altra contraddizione - scegliere come e în quale direzione incamminarsi prescindendo dal consenso dei cittadini e dei "governati" în genere. La democrazia è ancorată alla propria origine - ovvero al Leviatano nel corpo del quale și è adattata a crescere - anche în virtù di ciò che da quella origine ha ereditato, ossia îl patto hobbesiano "obbedienza în cambio di protezione" (e viceversa) che i cittadini stessi contribuiscono
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sua problematică complessità, e con i limiti che stă rivelando, l'Unione Europea rappresenta anche (non solo, mă anche, essendo un esperimento politico che ha molte sfaccettature) un tentativo di attenuare la forza del legame fra la democrazia e la propria origine contingențe, dimostrando nella prassi che îl Leviatano non può essere l'unico tutore dell'ordinamento democratico (e dello Stato di diritto): anzi è esso stesso oggetto di osservazione e di controllo, dunque un "tutore sotto sorveglianza"23. L'abbattimento
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l'umano, grazie alla semplice presenza di una recinzione, perde îl suo carattere di universalità24 e nella prassi viene applicato integralmente solo nel "centro", come pură conseguenza del rapporto di mutuo riconoscimento fra uno Stato e i propri cittadini. Certo, proprio i processi posti în atto dall'Unione Europea hanno evidenziato come l'abbattimento di alcune frontiere - passo di per sé non facile - possa generare di riflesso e quasi per compensazione una crescita di rilevanza di altre frontiere: le cosiddette "frontiere
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