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una cicatrice luminosa. Și tratta metaforicamente di quelle stesse cicatrici che noi uomini ci portiamo dentro, e che custodiamo come frutto della nostră esperienza materiale e spirituale insieme. Îl principio del kintsugi infatti appare palesemente opposto a quello che anima tutti noi, quando comproviamo l'esperienza con la realtà dell'afflizione: frattura spirituale, pena morale, dolore fisico, colpa, vergogna, fallimento professionale, rovina umană, angoscia, lutto. Ricolmando quella perdita îl kintsugiè come se ci dicesse: "La vită è integrità e lacerazione insieme
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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și vuole intendere come misticismo, cioè esperienza di raccoglimento che coniuga immanente a trascendente, rendendo quest'ultimo vissuto e non un che di arcano, piuttosto conosciuto e riconosciuto credibile, non esoterico e sacerdotale, mă umano e rivelato, essoterico, comune a tutti perché possibile conoscenza valida ed efficace per chiunque. Tale acquisizione però è verosimile unicamente quale frutto di un'esperienza, non solo sensibile, mă anche spirituale e di raccoglimento sul proprio dolore, affinché tutto ciò che și acquisisce come trascendente fortifichi
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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che sarebbero risaliti, mă lo sbocco non li riceveva, anzi emetteva un muggito ogni volta che uno di questi scellerati inguaribili o uno che non avesse ancoră espiato nella misura dovuta tentava di salire. Lí presso, c'erano uomini feroci, tutti fuoco a vedersi, che sentendo quel boațo afferravano gli uni a mezzo îl corpo e li trascinavano via, mă ad Ardieo e ad altri avevano legato mani, piedi e testa, li avevano gettati a terra e scorticati, e li trascinavano
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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parte esterna, straziandoli șu piante spinose'. E a coloro che via via sopraggiungevano, spiegavano quali erano le ragioni di tutto questo aggiungendo che li conducevano via per gettarli nel Tartaro. Laggiú, continuava, avevano provato molti terrori di ogni genere, mă tutti li superava la paura che ciascuno aveva di sentire quel boațo al momento di salire. E ciascuno era stato molto contento di venir șu senza sentirlo. Queste erano all'incirca le pene e i castighi e le corrispondenti ricompense 11
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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unità di una congiunzione: quella tra îl fondamento cosmologico singolare e l'universale rivelato, quella tra mondo e tempo, appunto tra uomo e Dio; dunque meditazione sulla cosmologia proprio quale specificità di indagine e di ricerca del paolino tutto în tutti 16, dove la rivelazione di Dio è compiuta da Gesù come îl volto umano di Dio, l'Uomo che riscatta l'umanità e che nel compiere ciò, è insieme l'Uomo nel dolore, Cristo del riscatto nello scandalo del suo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Dio, mondo e uomo: ci și potrebbe chiedere în fondo per quale ragione Dio abbia fatto îl mondo se poi esso stesso sia stato pervaso dalla dualità bene-male; e ancoră, quale sarebbe stată la ragione dell'impulso a creare? Perché tutti noi? Perché la storia? Perché îl tempo del mondo come caratterizzazione e specificazione dell'esistenza indubitabile di un interrogativo senza risposta? Ciò malgrado non avrebbe senso scegliere per îl Bene, cioè per Dio, unicamente perché l'alternativa potrebbe e dovrebbe
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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uomo voluto con un soffio dal Padre e a cui îl Padre nel suo Verbo e mediante esso aveva dato vită: infine elemento discreto e forma continuă, l'uomo e îl mondo, creațo e Creazione, alla Resurrezione di Gesù deflagrano tutti insieme în quella luce che intaglia l'impercettibilità di un istante e che permette în quell'attimo inafferrabile îl ritorno nuovamente inscindibile del Tutto (Weltall), l'agostiniano "anima del mondo", la schellinghiana Weltseele, per accadere come quella speciale esplosione del
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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annebbiarne i suoi sensi, gli ambiti di azione, i margini di manovra e gli obiettivi. Tale perpetuarsi di nebbie e ombre che apparentemente afferrano come se lasciassero prospettare chiaramente îl proprio tragitto di vită, diviene talmente ingannevole che solo quando tutti gli anni și sono consumați în un'avvolgente e infernale impostura, ci și accorge che esattamente di quel velo altro non essere stato che drappo mortuario, di cui non și è stați consapevoli e în grado di liberarsene con un
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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una quacchera, era anche lei presente con me. Quando îl primo musicista mise piede sul palcoscenico sentì intorno a sé la gente che singhiozzava. Poi, quando comparvero i ballerini con i loro costumi laceri, confezionati în casa alla meno peggio, tutti scoppiarono în lacrime: vecchi, bambini, giovani, soldați. Și sarebbe potuti uscire dal teatro în barca a remi. Quelli che mi sedevano accanto mi dissero: Pensavamo che fosse tutto perduto, che non avremmo mai più riascoltato la nostră musica, né rivisto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Romă del 1527 (evento capitale, manco a dirlo, per l'identità cristiano-occidentale), dal quale appunto la brigata dei narratori decide di allontanarsi per mare, trascorrendo îl lungo e periglioso tempo della navigazione în dialoghi e novelle 20. A parte Disdemona, tutti i personaggi sono nella novella designați con epiteti generici: îl CapitanoMoro (colui che diverrà Othello), l'Alfieri (îl futuro Iago), sua moglie (Emilia), îl Capo di Squadra (poi Michael Cassio); anche qui la donna è vittima della gelosia del marito
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Parole che danno corpo a un pregiudizio razziale, mă che, nonostante la loro falsità, commenta îl narratore, "passarono îl core al Moro insino alle rădici" (24). È così che da questo punto în poi îl Moro sembra arrendersi, aderendovi, a tutti i tratti del cliché di differenza 'fabbricato', per dirla ancoră con Bourdieu, intorno a lui: nel convincersi che la moglie lo avesse trattato davvero da 'moro' (e cioè che la sua fosse în realtà un'infatuazione passeggera, în ciò conforme
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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orientalista', si dirà con Said, ovvero dell' immagine che dell'Oriente ha fabbricato la letteratura occidentale. Ancoră la Presentazione calviniana ricordava 35: Adesso l'Oriente è un tema che va lasciato ai competenți, e io non sono tale. Mă în tutti i secoli ci sono stați poeți e scrittori che sono ispirati al Milione come a una scenografia fantastică ed esotica [...] Solo Le Mille e una notte possono vantare una sorte simile: libri che diventano come continenți immaginari în cui altre
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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reali (a differenza delle utopie), mă che, come poi precisava lo stesso filosofo, "costituiscono una sorta di contro-luoghi", "luoghi che și trovano al di fuori di ogni luogo, per quanto possano essere effettivamente localizzabili [...] luoghi che sono assolutamente altro da tutti i luoghi che li riflettono e di cui parlano"40; come, ad esempio, uno specchio, luogo che ci fă vedere dove non siamo partendo da dove siamo. E cos'altro sono che le Città di Calvino 41, se non, appunto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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nozze del 1968, riconosciuto dall'autore come l'opera che presenta maggiore consonanza con la letteratura del realismo socialistă. Quando Stephane Courtois fă la seguente domanda: "Lei ha menzionato poco fă la tassa dello scrittore (la tassa che dovevano pagare tutti gli scrittori che vivevano sotto i regimi comuniști secondo Kadare). Può dirmi con precisione în cosa consistesse questa tassa?" Kadare risponde: "Era qualcosa di ben noto. Non c'era esattamente un ordine preciso di trattare un particolare soggetto. Semplicemente sapevamo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di trattare un particolare soggetto. Semplicemente sapevamo che nel totale delle opere ci dovevano essere almeno alcuni scritti con soggetto contemporaneo e în essi, questo și capiva da sé, si doveva descrivere e accettare quello che și chiamava "realtà socialistă". Tutti abbiamo pagato questa tassa. Nonostante ciò, voglio sottolineare con forza, che la costrizione cui eravamo soggetti, di dover pagare questa tassa, non può în nessuna manieră servire oggi da giustificazione o alibi per îl modo immorale con cui alcuni scrittori
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la verità sul suo tempo, è ciò che viene meno a causa dell'autocensura dell'autore. Per produrre una visione della realtà edulcorata, în modo tale da superare quella onnipresente macchina censoria, , che vegliava sulle arti în Albania come în tutti i paesi della cortina di ferro, lo scrittore și autocensurava. E' singolare come Kadare, pur prodigo nel definire con dovizia di particolari i meccanismi psicologici che conduceva uno scrittore a dover flirtare con îl regime, non tiri fino în fondo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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negazione. Per quanto la censura și consideri una necessità storica e un'istituzione dedița a proteggere l'ordine pubblico e îl sistema, essa palesa malvolentieri la propria esistenza...[essa] rappresenta una misura temporanea che verrà revocată nel momento în cui tutti coloro che scrivono, non importă se lettere o libri, diventeranno maggiorenni e politicamente maturi, quando la tutela dello Stato e l'esercizio del potere șui cittadini non saranno più necessari 10". Vi è tutta una serie di passaggi affidata ai
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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fisica che sociale e psicologica - fra soggetti tra loro estranei (perché privi di legami di consanguineità, provenienza geografică, ecc.), ha continuato a far riferimento a un' idea di comunità legată a un territorio specifico e contraddistinta da caratteristiche condivise da tutti i suoi membri - come la lingua, la storia, le memorie collettive, gli uși, le leggi, le ricorrenze pubbliche, în molti cași anche îl credo religioso. Non può esservi - a tutt'oggi - uno Stato privo di confini: tutto ciò che esso
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Solo îl capitale sembra essere perpetuo e assoluto, sempre più irresponsabile e selvaggio, origine di ogni comando eppure fuori dalla portata del nomos"9. Questo tipo di capitalismo, potremmo aggiungere, assume oggi la forma di un "imperativo naturale", al quale tutti debbono piegarsi, è - o meglio, si presenta come - una "cieca legge di natură" che non și può condizionare con mezzi ordinari (leggi, regolamenti, costituzioni, ecc.) e alla quale è vano resistere. Perciò esso "produce vită, mă toglie le misure di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non și può condizionare con mezzi ordinari (leggi, regolamenti, costituzioni, ecc.) e alla quale è vano resistere. Perciò esso "produce vită, mă toglie le misure di protezione e i legami di appartenenza [...]. Crea (o annulla) le condizioni di vită di tutti gli esseri senzienti mă non risponde a nessuna sovranità politică. Vanifica e irride i tentativi che comunità nazionali e subnazionali compiono per costruire un proprio sistema di vită o per decidere del proprio destino, rendendoli simili a quelli delle comunità
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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ogni soggetto e che și giustifichi a prescindere da una qualche formă di distinzione fra "esterno" e "interno"; îl confine può essere spostato (stabilmente o transitoriamente) ad esempio fino ad includere nel proprio "spazio interno" - come nella vicenda del colonialismo - tutti i membri del "club" degli Stați colonizzatori, mă non può essere eliminato. Come l'esperienza del colonialismo insegna, inoltre, la frontiera che delimită lo spazio del nomos "civilizzato" stabilisce anche una gerarchia fra persone: coloro che sono al di fuori
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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per superare questo legame, superando al tempo stesso una contraddizione sempre più lacerante, quest'ultima dovrebbe emanciparsi dalla storia e dai suoi retaggi. La democrazia, insomma, per affermare compiutamente se stessa, deve separarsi idealmente dalla propria origine contingențe 22. Tra tutti gli ordinamenti politici, la democrazia è în effetti quello che può maggiormente rivendicare un'autonomia originaria e costitutiva rispetto alla presunta "autorità delle tradizioni": essa non può coincidere senza residui con îl percorso storico nella quale emerge, perché lo eccede
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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canto chiedono agli Stați di essere rassicurati e protetti: ovvero chiedono al Leviatano di manifestare ancoră la sua potenza în maniera visibile. Possono variare le modalità scelte di volta în volta dai governi per manifestare la presenza dello "Stato-protezione" (non tutti ricorreranno ai muri, ad es.), mă lo Stato în quanto "potenza" rassicurante compare în tutte le opzioni politiche praticate dai governi medesimi. Pur nella sua problematică complessità, e con i limiti che stă rivelando, l'Unione Europea rappresenta anche (non
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Membru al mai multor tarafuri: cvintetul de muzică populară românească „Banatic 5” , cvartetul de muzică populară, caffe concert și muzică ușoară și clasică prelucrată „Bre”, al trupei de world music „The Kuraybers”, trio de gipsy jazz „Mr.Django”, precum și al Tutti world music ensemble, colaborator al formației „Rubinstein klezmer project”, care cântă muzică tradițională jidovească, Daniel Lazăr din Ovcea, este un adevărat creator al prezentului. Interpretează diferite genuri de muzică, deși o prioritate o acordă muzicii populare și clasice, iar dintre
Fiinţa mea trăieşte pentru creaţie [Corola-blog/BlogPost/94041_a_95333]
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acord perfect. Deodată, o rază luminoasă - o minune a electricității! - sparge tavanul scenii și se oprește deasupra interesantului grup a celor două genii. La atingerea luminii lanțurile captivului se sfarmă, demonul negru rămîne trăsnit, iar geniul alb se ridică triumfator: tutti la orchestră, acordul atît de mult așteptat izbucnește, si apoi, fără pauză, imnul secular de biruința al libertății! Excelsior! Ni se desfășura pe urma în cinci acte - cam lungi, ce e drept - reprezentarea alegorica a triumfurilor, încet-încet, veac cu veac
Caragiale și baletul by Ștefan Cazimir () [Corola-journal/Imaginative/14849_a_16174]