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și mai creativă; metaforele sale erotice asociază imagini biblice, adesea inspirate din Cântarea cântărilor (precum în primă scrisoare: ,Amori suo precordiali omnibus aromatibus dulcius redolenti, corde et corpore sua: arescentibus floribus tue juventutis, viriditatem eterne felicitatis. s...ț Vale salus vite mee.") cu teme ale literaturii latine. În spiritul scrisorilor Sfanțului Ieronim și al retoricii ciceroniene (De amiciția), autoarea propune formulă unei relații inedite: amiciție dezinteresata și pasiune amoroasă - indestructibil unite sub semnul lui Hristos. Mai puțin inventiv - în formă și
Moderna Héloise by Monica Joita () [Corola-journal/Journalistic/11243_a_12568]
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stadiu/ avansat în general; era un ger cumplit afară, un viscol/ de năluci roșii și verzi, iar țăranii puneau/ (la televizor)/ cizme de cauciuc viselor năpăstuite,/ înotînd pînă la genunchi în noroi și gheață lichidă.// }ăranii puneau cizme de cauciuc vitelor năpăstuite./ Eram,/ eram într-un stadiu avansat de melancolie" (Stadiu avansat de melancolie). ,Omul concret" își impune canonul printr-o metodică dezechipare a limbajului poetic de convenții. Abolind fervoarea ,caldă" cu care poetul tradițional se căuta pe sine, caută, printr-
Lirism extravertit by Gheorghe Grigurcu () [Corola-journal/Journalistic/11253_a_12578]
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opposto a quello che anima tutti noi, quando comproviamo l'esperienza con la realtà dell'afflizione: frattura spirituale, pena morale, dolore fisico, colpa, vergogna, fallimento professionale, rovina umană, angoscia, lutto. Ricolmando quella perdita îl kintsugiè come se ci dicesse: "La vită è integrità e lacerazione insieme. Quel vasellame oră în cocci ha una storia e diviene più bello. Îl dolore insegna che șei vivo, îl solco lasciato dal fallimento permette la valorizzazione dell'esperienza sensibile mediante la conoscenza di un legame
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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diverse e sempre più preziose le persone 1. Tuttavia restituire belle e preziose le "persone" che hanno sofferto, assume un connotato che travalica la mera tecnica del kintsugi: questa tecnica și chiama amore, perché îl dolore è stato parte della vită e perché grazie al dolore è possibile transitare alla salvezza, nella misura în cui la giustizia umană è stată ridimensionata dalla grazia cristiana. La dimensione peraltro di considerare l'esperienza mistica come un dolore intenso, ci permette di subordinare l
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di un segno che ci ha voluti, un segno di amore șino al gesto della morte. Sofocle, nell'omonima tragedia, fă dire ad Elettra: "Costretta, chiusa fui/ orribilmente/ în orribili mâli./ Oh sì questo furore/ mio non ignoro./ Mă finché vită mi tiene nella sventura mia non voglio/ porre fine all'affanno./ Chi mai potrà donarmi,/ o donne dilette,/ una parolă consolante,/ un messaggio di gioia?/ Lasciatemi dunque,/ voi consolatrici./ Ché mai non finiranno/ questi mâli per me,/ insolubili mâli;/ mai
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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reale. Nelle Trachinie, invece, una tragedia molto complessa, correlata al mistero del fâțo, cioè al non poter conoscere anteriormente quegli avvenimenti cui și attende e per i quali și speră ogni bene, Sofocle, immediatamente all'inizio, annuncia la tematica della vită e del suo stesso misticismo e senso misterico: "Esiste un detto tra gli uomini, antico/ e illuminato: non potrai conoscere/ mai di nessuno la vită mortale/ prima che lui muoia: né di chi l'ha buona/ né di chi l
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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per i quali și speră ogni bene, Sofocle, immediatamente all'inizio, annuncia la tematica della vită e del suo stesso misticismo e senso misterico: "Esiste un detto tra gli uomini, antico/ e illuminato: non potrai conoscere/ mai di nessuno la vită mortale/ prima che lui muoia: né di chi l'ha buona/ né di chi l'ha cattiva./ Ed io, la mia,/ anche prima di scendere nell'Ade,/ pure già șo che mi è di sventura e peso"3. È Deianira
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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pure già șo che mi è di sventura e peso"3. È Deianira che parla, moglie di Eracle, ormai esule ed errante. Eppure în quella mestizia Deianira sprofonda nel misticismo che constată un esoterico e non rivelabile assoluto: quello della vită di ognuno, sconosciuta proprio perché ripetutamente considerată superficialmente già notă e conosciuta, e forse anche, troppe spesse volte, data per scontata, infine affatto resa preziosa dal quotidiano e che solo quel dolore, quella cicatrice e quel coccio saldato nel dolore
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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ognuno, sconosciuta proprio perché ripetutamente considerată superficialmente già notă e conosciuta, e forse anche, troppe spesse volte, data per scontata, infine affatto resa preziosa dal quotidiano e che solo quel dolore, quella cicatrice e quel coccio saldato nel dolore, cioè vită forgiata nell'oro e nell'argento, impreziosiscono rendendola sacra a ognuno. Ciononostante sfugge a Deianira l'istante del riscatto, obsoleto è îl suo tempo perché îl mistero sembra quasi esser stato relegato ad un segreto, posseduto dal dio e dal
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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una tazza riparata, con tânta decisione e cură, șino a ri-farne opera d'arte. La percezione del dolore e la rimessione mistica: îl contenuto del mujahade sufistă Considerando quindi come coccio che și frantuma, l'uomo și vede nella sua vită sorpassato dall'incertezza e dall'instabilità della sua sorte, ritrovando nell'esperienza del raccoglimento un punto di inizio per quanto non potrebbe spiegare né de-cifrare: ci și riferisce proprio al produrre una comprensione dal nulla, quel nulla (sifr, în
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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arabo è lo zero) di cui și riveste îl tempo, non percepito immediato e che potrebbe nella sua varia gamma di ipotesi e poi successivamente di vissuto (Erlebniss), lasciarci nuovamente ricostruiti e più preziosi, perché avremmo fatta ancoră salda la vită. În fondo îl dolore è momento mistico, perché traccia un segno inequivocabile ed ineludibile, assolutamente irripetibile în quella determinată e specifică condizione. Și può faticare a fare pace con le nostre crepe, e le nascondiamo, non le valorizziamo. Meglio: agiamo
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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non dire niente a nessuno renderebbe costretti ad una difesache non significa affatto lavoro sul proprio sé, come invece îl mujahade nel sufismo descrive e che vuol significare andando a fondo del nostro dolore e della nostră consapevolezza con la vită. Oggi, peraltro, la gran parte di noi occidentali può permettersi di condurre un'esistenza piena di sprechi. Mă în questo modo dimentichiamo che le nostre condizioni sono soggette al mutamento delle fluttuazioni e che potremmo non essere în grado di
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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anticipare îl momento în cui tutto cambierà: l'esempio della borsa cinese che fă tremare gli ingordi e gli Stați è cosa recentissima, e quel vento diverrà un uragano che ci travolgerà: saremo ormai troppo abituati a uno stile di vită dispendioso, per cui le uniche vie d'uscita potranno essere, sì una drastică riduzione del nostro tenore di vită, con le conseguenze di una bancarotta, mă soprattutto saremo ridotti al livello della bărbărie, all'abominio della desolazione di cui parla
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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Stați è cosa recentissima, e quel vento diverrà un uragano che ci travolgerà: saremo ormai troppo abituati a uno stile di vită dispendioso, per cui le uniche vie d'uscita potranno essere, sì una drastică riduzione del nostro tenore di vită, con le conseguenze di una bancarotta, mă soprattutto saremo ridotti al livello della bărbărie, all'abominio della desolazione di cui parla îl profeta Daniele 5, cioè avremo perso la speranza nell'essere divenuti disperați. Eppure l'insieme della nostră cultură
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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acqua e sangue, rinnovando în quello stesso momento la nostră creazione 6. Pertanto quando qualcosa abbia subito una spaccatura, quando un uomo subisce un dolore e una ferita, non și rottama, mostră invece di aver una storia rivelando la sua vită, affermando di aver vissuto, di essere stato presente fra noi, sopportando un carico terribile per farcela ed acquisire perciò... esperienza vissuta: questo perché poi un uomo, una donna, scavalcano l'immanente sempre con la forza di quella sofferenza che è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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essere stato presente fra noi, sopportando un carico terribile per farcela ed acquisire perciò... esperienza vissuta: questo perché poi un uomo, una donna, scavalcano l'immanente sempre con la forza di quella sofferenza che è amore per la loro stessa vită. Ciò è accaduto alla Madre, Maria, Madre di Gesù; è accaduto al Figlio, Gesù, e suo figlio: quel dolore lancinante di madre per îl proprio figlio condotto al patibolo e lì giustiziato, innocente, salva la nostră vită, riscatta la Creazione
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la loro stessa vită. Ciò è accaduto alla Madre, Maria, Madre di Gesù; è accaduto al Figlio, Gesù, e suo figlio: quel dolore lancinante di madre per îl proprio figlio condotto al patibolo e lì giustiziato, innocente, salva la nostră vită, riscatta la Creazione del Padre ed offre nel dolore, nella cicatrice, la Nuova Creazione 7: lo stabat Maternon è lutto, è sacrificio che redime; è storia di un avvenimento, non di una narrazione fantastică, e per quante ferite e crepe
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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del Padre ed offre nel dolore, nella cicatrice, la Nuova Creazione 7: lo stabat Maternon è lutto, è sacrificio che redime; è storia di un avvenimento, non di una narrazione fantastică, e per quante ferite e crepe possa avere quella vită, la nostră vită, esse sono sempre tenute insieme da un filo di oro, rinsaldate nel crogiuolo dall'oro di Cristo, cioè îl suo sangue. Non și tratta di una colla, mă dell'oro di Dio, îl suo proprio sangue dato
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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offre nel dolore, nella cicatrice, la Nuova Creazione 7: lo stabat Maternon è lutto, è sacrificio che redime; è storia di un avvenimento, non di una narrazione fantastică, e per quante ferite e crepe possa avere quella vită, la nostră vită, esse sono sempre tenute insieme da un filo di oro, rinsaldate nel crogiuolo dall'oro di Cristo, cioè îl suo sangue. Non și tratta di una colla, mă dell'oro di Dio, îl suo proprio sangue dato a noi per
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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di fondamento ed assente: sia nell'Islam, come nel giudaismo o nel cristianesimo. Nell'atto del mujahade sufistă, peraltro, îl lavorio sul proprio sé sicompenetra nell'accettazione del dolore altrui nella morte 8; è proprio la fede che realizza la vită come un evento della grazia, perché se la fede muove îl ritorno a Dio, quotidianamente, di certo non și può neppure dubitare come, a sua volta, sia la grazia di Dio ad imprimere alla vită dell'uomo la necessità della
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la fede che realizza la vită come un evento della grazia, perché se la fede muove îl ritorno a Dio, quotidianamente, di certo non și può neppure dubitare come, a sua volta, sia la grazia di Dio ad imprimere alla vită dell'uomo la necessità della fede di fronte al mistero della sua vită. E proprio Gesù, cioè la rivelazione di Dio nel tempo del mondo, soffre îl mistero della necessità della salvezza del mondo attraverso quanto și oppone al potere
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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la fede muove îl ritorno a Dio, quotidianamente, di certo non și può neppure dubitare come, a sua volta, sia la grazia di Dio ad imprimere alla vită dell'uomo la necessità della fede di fronte al mistero della sua vită. E proprio Gesù, cioè la rivelazione di Dio nel tempo del mondo, soffre îl mistero della necessità della salvezza del mondo attraverso quanto și oppone al potere politico, al dominio "semplice" del tiranno che saccheggia e umilia, infine attraverso quanto
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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attraverso quanto și oppone alla morte, cioè l'amore, quell' amore già narrato forțe come la morte 9, mă che tuttavia necessita della morte per essere e per rivelarsi e per vivere, perché è în quell'istante în cui la vită soffre tale bisogno del mistero del suo proprio essere che la stessa vită, finalmente, risorge quale fulcro di pienezza della salvezza e diviene, la vită, evento nel mondo, contemporaneità assoluta nell'universo, senza inizio e senza fine. Questo evento è
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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forțe come la morte 9, mă che tuttavia necessita della morte per essere e per rivelarsi e per vivere, perché è în quell'istante în cui la vită soffre tale bisogno del mistero del suo proprio essere che la stessa vită, finalmente, risorge quale fulcro di pienezza della salvezza e diviene, la vită, evento nel mondo, contemporaneità assoluta nell'universo, senza inizio e senza fine. Questo evento è appunto colto în un solo impercettibile istante, în cui Dio ha sofferto îl
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]
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essere e per rivelarsi e per vivere, perché è în quell'istante în cui la vită soffre tale bisogno del mistero del suo proprio essere che la stessa vită, finalmente, risorge quale fulcro di pienezza della salvezza e diviene, la vită, evento nel mondo, contemporaneità assoluta nell'universo, senza inizio e senza fine. Questo evento è appunto colto în un solo impercettibile istante, în cui Dio ha sofferto îl mistero della sua necessità di oltrepassare l'apparente inaccessibile angoscia, al fine
Polis () [Corola-journal/Science/84976_a_85761]